A partire da Balzac – Eugen Galasso
“Voyage de Paris a ‘Yava” è una novella del grande Honore de Balzac (1799-1850) e non fa parte delle sue opere più famose, raccolte in “La comedie humaine” , ma certo contiene una proposizione fondamentale: “Un’ idea fissa è un bene o un male? Non so dire. Alcune ci portano dei sistemi politici (nuovi) o dei monumenti letterari, altre ci conducono a Charenton” (era il manicomio di Parigi, nel 1700-1800, ci fu rinchiuso De Sade, che la rivoluzione francese non sapeva più dove mettere… e il marchese rivoluzionario vi organizzava rappresentazioni teatrali con i detenuti, quando lo “psicodramma” di Jakob Levy Moreno e di altri, non esisteva neppure come idea…e.g.). Detto questo, bisogna ricordare che le utopie sono sempre state condannate (grandi idee, appunto) che Savonarola, Bruno, Vanini sono finiti sul rogo, che il mistico Meister Eckhart, sacerdote medievale, ha scampato per un pelo la condanna dell’inquisizione e che il poeta Ezra Pound è finito per anni in manicomio nei “democratici” United States of America per aver sostenuto idee assimilate al fascismo, in realtà impregnate di ideali nobili quali la lotta all’usura e alla povertà che, a parte l’autoinganno dello stesso Pound, che esaltava Mussolini, sono semmai ideali di cristiani, comunisti, anarchici e altri… Meditavamo questa frase di Balzac citata all’inizio… Oggi il manicomio, in forma più o meno velata, esiste ancora in tutto il mondo e vi finiscono anche e soprattutto persone “scomode”, non omologate al modello sociale esistente e dominante.
Eugen Galasso