Maria D’Oronzo: “Il criterio del manicomio: l’ipocrisia del TSO italiano – VII Congresso “Diritti alla Follia”
Intervento della dottoressa Maria D’Oronzo al VII Congresso dell’Associazione Radicale “Diritti alla Follia” (https://dirittiallafollia.it/2024/12/06/vii-congresso-annuale-diritti-alla-follia-resistenze-e-indipendenzevoci-e-riforme-per-i-diritti-milano-14-15-dicembre-2024-comunicato-stampa/)
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https://www.youtube.com/watch?v=2eAi9zlir_A
Pubblicato il 31 December, 2024
Categoria: Notizie
(R)esistenze e (In)dipendenze:Voci e Riforme per i Diritti – VII Congresso annuale “Diritti alla Follia”
VII Congresso Annuale “Diritti alla Follia”: (R)esistenze e (In)dipendenze:Voci e Riforme per i Diritti
Milano 14-15 dicembre 2024 –
Comunicato stampa
Diritti alla Follia · 06/12/2024
Milano 14-15 dicembre 2024
Il VII Congresso annuale dell’Associazione Radicale “Diritti alla Follia” si terrà a Milano il 14 e 15 dicembre presso la sede di ChiaAmaMilano in Via Laghetto,2. Con il titolo “(R)esistenze e (In)dipendenze: Voci e Riforme per i Diritti”, l’evento si propone di rovesciare la narrativa dominante: non più fragilità, non più vittime, ma protagonisti che rivendicano spazio, diritti e autodeterminazione.
Il Congresso sarà un “luogo” di proposte e azione. Non sarà un rifugio per “ultimi” o “invisibili” ma una chiamata collettiva per riconoscere la forza della resistenza. Le persone non chiedono compassione: esigono una società capace di accogliere e valorizzare le differenze, abbandonando per sempre la logica del controllo e della coercizione.
Sabato 14 dicembre
La mattinata si aprirà con gli interventi di Michele Capano, presidente dell’associazione, che sottolineerà quanto sia urgente abbattere gli ostacoli ancora presenti nella legislazione e nella cultura italiana; seguirà Cristina Paderi, segretaria, che illustrerà il cammino che ha condotto ad iniziative come la Campagna “Fragile a Chi?!”. Giuseppe Alterio, membro del direttivo, illustrerà i passi concreti per riformare l’Amministrazione di Sostegno e il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), grazie anche alla partecipazione attiva dei cittadini. La mattinata proseguirà con l’intervento di Michela Corallo, docente di sostegno, che affronterà il tema del disagio giovanile a scuola, proponendo metodologie di intervento alternative al trattamento farmacologico.
La giornata proseguirà con una tavola rotonda sulla costituzionalità del TSO, dove si discuterà se sia accettabile che lo Stato possa limitare la libertà personale senza garantire trasparenza e difesa legale. Interverranno esperti come Andrea Michelazzi e Carlo Piazza, psichiatri, insieme a Francesco Maisto, Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà.
Maria Rosaria D’Oronzo, evidenzierà come la mentalità manicomiale persista sotto nuove forme, mentre Christian Loda (CPT) e Maja Bova (CIDU) offriranno prospettive sui diritti umani e sugli standard europei.
Nel pomeriggio, la tavola rotonda “L’inganno della protezione giuridica: il difficile cammino dei diritti umani affermati dalla CRPD” smaschererà le contraddizioni dei sistemi di tutela. Elisa Marino (FISH) analizzerà l’art. 12 della CRPD, mentre Amalia Gamio (Comitato ONU CRPD) denuncerà l’istituzionalizzazione come alibi per evitare il confronto con la diversità. Marine Uldry (EDF) presenterà il rapporto sull’autonomia nell’UE, e Olga Kalina (ENUSP) illustrerà alternative alle misure coercitive in psichiatria. Chiuderanno Giampiero Griffo (DPI) e Carla Maria Reale (Università di Genova), con un focus su capacità giuridica ed empowerment. La discussione sarà moderata dalle attiviste Anna Estdhal e Cristina Paderi.
Domenica 15 dicembre
Il secondo giorno sarà dedicato al supporto tra pari (Peer Support), con gli interventi di Marcello Maviglia (Università del New Mexico), Federica Mangione ed Elena Faccio, che esploreranno il ruolo degli ESP (Esperti in Supporto tra Pari) come strumento di emancipazione e oggetto di ricerca. Simona Lancioni (Centro Informare un’h) parlerà di auto-rappresentanza, mentre Jennifer Alvarez offrirà una testimonianza di speranza e empowerment.
Anna Barracco rifletterà su come gli ESP possano favorire l’indipendenza dai servizi istituzionali, e Liuska Sanna (MHE) presenterà la guida internazionale sul Peer Support, collegando esperienze italiane ed europee.
Il dibattito, moderato da Susanna Brunelli, mostrerà il potenziale trasformativo del supporto tra pari per mettere al centro la persona e la sua autonomia.
Contatti e informazioni: dirittiallafollia@gmail.com
Il programma completo è disponibile:
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Pubblicato il 7 December, 2024
Categoria: Eventi, Notizie, Presentazione
L’associazione radicale “Diritti alla follia” deposita la proposta popolare di riforma del trattamento sanitario obbligatorio (TSO)
Il prossimo 21 novembre l’Associazione radicale “Diritto alla follia”, deposita in Corte di Cassazione le sue proposte relative alla modifica sostanziale del TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) psichiatrico, modifica che tende ad adeguare lo stesso alla Costituzione e alla normativa internazionali (dunque: non solo europea).
In particolare, il diritto al contraddittorio e quello all’autodifesa, per una persona colpita (possiamo ben dire cosi’, attualmente) da TSO, attualmente non sono previsti, violando clamorosamente sia l’habeas corpus, ossia il diritto alla tutela della libertà personale, sia la Costituzione, sia anche ogni regolamento previsto dalle Costituzioni in qualche modo riconducibili alla “democrazia”. Non essendo un giurista, mi limito a queste considerazioni generali, aggiungendo solo che: A)IL TSO, sic rebus stantibus, non è purtroppo revocabile in toto, ma certamente, richiamare fortemente il diritto al contraddittorio (con il giudice tutelare) e all’autodifesa (id est tutela legale) limita decisamente l’autoritarismo che impone tout court, ossia senza appello per il paziente (che in qualche modo trova la propria condizione assimilata a quella del carcerato) un TSO che non può essere in qualche modo messo in discussione, dato che bastano poche segnalazioni da parte dei familiari,dei vicini o di persone che disapprovano il comportamento della persona considerata e la firma (magari compiacente) del sindaco per disporre il TSO stesso. Eugen Galasso
Pubblicato il 20 November, 2024
Categoria: Notizie
Convegno Associaciazione Radicale Diritti alla Follia: – Le istituzioni e la tutela della dignità della persona: la storia di Marta Garofalo Spagnolo
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
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della dott Maria D’Oronzo https://www.youtube.com/watch?v=kG_GOVdarW8
Pubblicato il 8 November, 2024
Categoria: Notizie
Video – Interventi di Maria D’Oronzo e Michele Capano – Convegno Associazione Internazionale di Psicoanalisi Laica
Quale futuro per la Psicoanalisi?
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https://www.youtube.com/watch?v=zbDGs-WOGUs&t=345s
Pubblicato il 25 October, 2024
Categoria: Notizie
Eleuthera presenta: “Il pregiudizio psichiatrico” di Giorgio Antonucci – con Maria D’Oronzo
Sabato 12 ottobre 2024
ore 17,30
Fondo Comini, via Fioravanti 68 (Bologna) –
Pubblicato il 6 October, 2024
Categoria: Notizie
Trattamento sanitario obbligatorio o coatto: dovrà decidere la Corte Coastituzionale – Eugen Galasso
Premettendo che non sono in possesso di cultura giuridica tale da giudicare in dettaglio, id est analiticamente quanto emerge dalla sentenza della Prima Sezioni Civile della Corte di Cassazione e che comunque in merito, “definitivamente”(?) si dovra’ pronunciare la Corte Costituzionale, i rilievi formulati a un TSO appaiono importanti, che si faccia appello alla dignità personale e non a uno spesso ambiguo concetto di “sicurezza” rincuora.
Certo, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, è meglio non farsi soverchie illusioni, ma che si esprimano riserve sul TSO è comunque importante e positivo, se ci si vuole muovere in una direzione diversa da quella “ufficiale”, legittimata dalla psichiatria intesa (o che molti vorrebbero intendere e far intendere) come “lex univeralis”, quando invece sappiamo che i suoi fondamenti epistemologici sono, ab ovo, ambigui e contraddittori. Volerla elevare a “legge” come si è fatto, per controbilanciare l’approvazione della Legge 180, di per sé non esente da elementi contraddittori, è un’assurdita’ palese, che decisioni come quella cui si è accennato mettono in evidenza in modo chiaro e indiscutibile. Eugen Galasso
Pubblicato il 21 September, 2024
Categoria: Notizie
Fondo bibliotecario “Giorgio Antonucci” presso il Centro culturale “Guglielmo Lippi Francesconi” – a Lucca
Curioso il fatto che Lucca ora ospiti sia la fondazione dedicata al grande antipsichiatra Giorgio Antonucci (presso il centro culturale Guglielmo Lippi) sia quella dedicata a Mario Tobino, per anni primario di psichiatria e convinto assertore della psichiatria tradizionale (tassonomico-kraepeliniana) ma come scrittore persona di grande umanità e apertura nel ricordo dei pazienti e di figure “eccentriche”.
“Si inseguono”, Antonucci e Tobino, come rileva acutamente la dottoressa Maria D’Oronzo, responsabile del “Centro di relazioni umane”.
Ed e’ ancora la figura di Guglielmo Lippi Francesconi (1898-1944), già primario del reparto di psichiatria di Maggiano e artista, amico del suo ex paziente Lorenzo Viani, grande pittore e scrittore, una figura chiave di Lucca, per la sua morte eroica (ucciso dai nazifascisti nel 1944), da psichiatra nemico di ogni mezzo di contenzione, vero precursore dell’antipsichiatria tanto da essere inviso ai nazifascisti sia per pubbliche dichiarazioni molto esplicite sia perché si era rifiutato di cedere alle richieste fasciste sulla terapia da riservare a pazienti notoriamente invisi al regime.
Già da bambino Lippi Francesconi era stato omaggiato dal poeta Giovanni Pascoli, che gli dedicò una poesia e da Giacomo Puccini con una ninna nanna.
Da qui la memoria per cui a Lucca si celebra con particolare intensità il 25 aprile anche da parte dell’ospedale e in genere delle realtà associative e culturali della città. Eugen Galasso
Foto: Massimo Golfieri
Pubblicato il 31 August, 2024
Categoria: Notizie
Marta Garofalo, suicidata dalla società, e i suoi amici in udienza per reati gravissimi
Incredibile, ma ancora attuale, purtroppo. Un team di avvocati, denunciato per circonvenzione, sequestro e abbandono di una donna che si sottraeva alle angherie di chi (nelle varie “Case famiglia”) le sottraeva anche solo la parvenza della libertà. La situazione, maturata da quando la donna era una ragazza ventenne, consisteva nell’obbligo, di assumere psicofarmaci come anche di essere sottoposta, in virtù della legge 6/2004 che, contro la tutela della libertà personale, prevede la cosiddetta “amministrazione di sostegno”. Il curriculum personale della donna, che, dopo aver espresso la decisa volontà di non assumere più psicofarmaci, in quanto era conscia delle progressive alterazioni della sua personalità, aveva assunto una dose eccessiva di psicofarmaci, per rendere paese la sua protesta, grida vendetta al cielo ma soprattutto a chi è desideroso di far rispettare le norme costituzionali (purtroppo sempre più limitate e spesso drasticamente ridotte)sulla libertà personale. In questo senso, auguri all’Associazione radicale “Diritti alla follia” nella persona della dottoressa Maria D’Oronzo, allieva e continuatrice dell’opera del compianto dottor Giorgio Antonucci e della sua lunga militanza professionale e culturale a favore della libertà di chi , in nome di un malinteso senso della protezione e della tutela condanna chi pensi e agisca in modo difforme da chi viene considerato “normale”; e naturalmente degli avvocati (in particolare di una legale che per prima ha seguito la vicenda della donna) incriminati. L’udienza si svolge alla Corte di Appello di Lecce. Un importante ma ennesimo “step” di una vicenda processuale ma soprattutto umana che ci riporta a epoche lontane, nelle quali provvedimenti inquisitoriali si arrogavano il diritto di “salvare attraverso la punizione”, chi e’ difforme da pensieri e comportamenti ritenuti “canonici” in quanto imposti perché funzionali al presunto “quieto vivere”. Eugen Galasso
Pubblicato il 27 May, 2024
Categoria: Notizie
Sanità di mente e patriarcato – Eugen Galasso
Per Filippo Turetta, che ha assassinato la ex-fidanzata Giulia Cecchettin,l’unica possibilità di difesa sembra essere proprio l’infermità o meglio semi-infemità mentale, che gli consentirebbe di non scontare il possibile ergastolo. Se l’azione degli avvocati fosse incentrata su ciò, a parte la questione politica, che darebbe una sponda all’estrema destra che punta sull'”ergastolo senza sconti” (se ci fosse, ossia se fosse prevista dal codice penale vigente, proporrebbe la pena di morte), verrebbe riproposto lo schema della “malattia mentale”, da tempo invalidato ma sempre riproposto per non affrontare seriamente la questione di atti certamente criminali ma che sfuggono alla “normale razionalità”, al common sense ancora dominante. Con la possibile definizione di Turetta (come di altre persone) quale “malato di mente”, a parte la sconfitta della volontà di combattere seriamente contro patriarcato e discriminazione della donna, verrebbero invalidate nella pratica giuridica concezioni importanti sull’alterità (Szasz e Antonucci, tra gli altri), a favore della riproposizione di mentalità grette e conformiste, che in definitiva avallerebbero la visione tuttora dominate, che a parole sembra orientata verso la parità di genere, mentre in realtà la sconfessa nella pratica. Eugen Galasso