Sulla psichiatrizzazione – Eugen Galasso
Che vari eventi teatrali e parateatrali in varie realtà’ italiane (e non, certo) siano dedicate alle emozioni appare certamente positivo, specie se pensiamo alla pessima gestione di determinate emozioni (ma diremmo meglio “pulsioni”), in molti casi, che inducono soprattutto , anzi quasi unicamente maschi alla violenza carnale. Che questo, dunque avvenga ha un senso e va bene; meno bene che tali conferenze, pre-spettacolari o meglio prodromiche a forme di “spettacolazione” (variamente esplicantesi) siano tenute unicamente o quasi unicamente da psichiatri insospettisce, quando notoriamente l’ambito che le studia è la psicologia (eventualmente anche la sociologia e l’antropologia culturale, per spiegare le diverse manifestazioni delle emozioni nelle diverse culture mondiali) e non la psichiatria, dove tale ambito “scientifico” specifico è ancora rivolto alle forme definite “patologiche” e come tali da “gestire”-“curare”, dove la terapia e’ spesso ancora sempre e solo quella tradizionale, dagli psicofarmaci alla terapia elettroconvulsivante, leggi elettroshock. Che tale fatto si leghi, in Italia, alla proposta di leggi miranti tout court alla castrazione chimica invece che alla dura quanto necessaria punizione, finalizzata però alla “rieducazione” per chi compie atti di violenza carnale esprime ancora una volta un ‘impostazione repressiva e non rieducativa, dove tale “rieducazione” (che si dovrebbe attuare dove non ci sia stata previamente un’opera “educativa”, dove cioè siano state carenti o comunque fallimentari le agenzie educative, come la famiglia e la scuola, ma anche le “moderne agenzie educative” (ossia i mass-media) dovrebbe sconcertare e indurre a controproposte che abbiano un senso come anche la possibilità di essere approvate e messe in pratica.
Eugen Galasso
Pubblicato il 14 September, 2023
Categoria: Eventi