Presentazione del dott. Giorgio Antonucci del libro “Sorvegliato mentale – effetti collaterali degli psicofarmaci – manuale d’uso” di M. D’Oronzo e P. Minelli.
Video dell’intervento del dottor Giorgio Antonucci al Fidenza Psicofestival
Fidenza Psicofestival – edizione 2009
Pubblicato il 28 August, 2009
Categoria: Video
Trattamento sanitario obbligatorio: Francesco Mastrogiovanni muore legato a letto – “La testa fra i ceppi” di Giorgio Antonucci
“La testa fra i ceppi”, poesia di Giorgio Antonucci, dalla raccolta “La nave del paradiso“, 1990, Spirali/Vel
Francesco Mastrogiovanni, maestro elementare di Castelnuovo Cilento di 58 anni. Il 31 luglio è stato sottoposto al trattamento sanitario obbligatorio nell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Quattro giorni dopo, la mattina del 4 agosto, gli infermieri l’hanno trovato morto, legato al letto.
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http://www.reset-italia.net/2009/08/16/detenuti-contenuti-legati-e-morti-francesco-mastrogiovanni/
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Pubblicato il 22 August, 2009
Categoria: Notizie
PREFAZIONE di Thomas Szasz a “Il pregiudizio psichiatrico” di Giorgio Antonucci
Il pregiudizio psichiatrico, Giorgio Antonucci, ed Elèuthera, 1989.
PREFAZIONE
Giorgio Antonucci non parla inglese e io non parlo italiano. Nonostante ciò, quando ci siamo incontrati, era come se parlassimo la stessa lingua. E infatti parlavamo in un linguaggio più profondo, diverso in ogni caso da quello che comunemente si intende con la parola “linguaggio”. Il nostro non era puramente il linguaggio della reciproca comprensione. Era il linguaggio del rispetto per un gruppo di persone che oggi, in tutto il mondo, vengono trattate in tutti i modi fuorchè con rispetto. Mi riferisco naturalmente alle persone chiamate o classificate come pazienti psichiatrici, che possono essere brutalmente torturate o assurdamente coccolate, private dei più elementari bisogni e diritti umani o fornite gratuitamente di più beni, servizi e scuse di quanti non ne vengono concessi alle persone ordinarie. Ma qualsiasi cosa i pazienti psichiatrici possono ottenere, c’è qualcosa che non avranno mai: il rispetto d’essere considerati semplicemente come esseri umani. Niente di meno e niente di più.