“Premio Giorgio Antonucci” di Eugen Galasso
Il dottor Giorgio Antonucci, notoriamente, non ha bisogno di presentazione. In varie pubblicazioni, anche poetiche (la più recente “Diario dal Manicomio”, Milano, Spirali), sospese tra poesia, diario e riflessione, ha negato il concetto di “malattia mentale”. Lo ha fatto, però, sempre, tenendo presente la “prassi clinica”: da giovanissimo medico fiorentino, dapprima, frequentando un personaggio come Roberto Assagioli, il fondatore della psicosintesi, colui che Freud aveva indicato a Jung quale il tramite-diffusore della psicoanalisi in Italia. In seguito, operando a Cividale del Friuli, a Gorizia con Franco Basaglia, all'”Osservanza” di Reggio Emilia con Edelweiss Cotti, a Imola, Antonucci ha veramente aperto i “reparti psichiatrici”, andando molto al di là della proposta basagliana, fondando un pensiero (in sintonia pur se non uguale a quello di Thomas Szasz, antipsichiatra statunitense, di origini ebraico-ungheresi, autore di “La malattia mentale”, tra l’altro) che si basa sulla totale negazione del concetto di “malattia mentale” e sulla considerazione dell’ascientificità della psichiatria, che non rientra(rientrerebbe, per riferirsi alla soggettività del pensiero di Antonucci) in nessun ambito medico, in quanto non esiste alcuna possibilità di rilevare scientificamente i processi della mente, che non è tout court identificabile con il cervello, per non dire del fatto che la mente non è senz’altro uguale alla psiche (di “anima”, in altra accezione, si parla solo nella psicologia del profondo junghiana) e del fatto che anche dire “mente”, “psiche” etc. rischia di non descrivere quanto è intimamente dinamico e soggettivo, sfuggendo dunque all’osservazione altrui. Naturalmente, le tesi antonucciane, sostenute dal CCDU (Comitato dei Cittadini per i diritti umani) sconcertano chi non è capace di mettere in discussione le idee ricevute, i pregiudizi generalmente accettati e introiettati, la convinzione banale per cui “I matti esistono” etc. IL Premio Antonucci è un premio che ogni anno premia chi opera nel settore, dando rilievo a chi opera nel campo, difendendo, appunto, i cittadini in difficoltà, con accuse (il pregiudizio psichiatrico si basa sempre sull’idea di colpa) di diverso tipo, che però, sostanzialmente si rifanno sempre al fatto che i presunti “malati psichici” pensano e agiscono diversamente dalla banale e acquisita normalità. Un pensiero (ma anche un’azione) di tipo decisamente libertario, che incrina le sicurezze dell'”uomo della strada” come quelle (in primis, ma non solo, economiche) dei superpoteri psichiatrici e farmaceutici. Si riporta qui un testo di presentazione relativo al Premio Antonucci di quest’anno: http://centro-relazioni-umane.antipsichiatria-bologna.net/2013/11/22/premio-giorgio-antonucci-firenze-30-nov-2013/
Eugen Galasso
Pubblicato il 23 November, 2013
Categoria: Notizie
“Premio Giorgio Antonucci” – Firenze, 30 nov 2013
PREMIO GIORGIO ANTONUCCI
per onorare coloro che si sono distinti con il proprio lavoro e impegno a difesa dei diritti umani nel campo della salute mentale
L’edizione 2013 del “Premio Giorgio Antonucci” si terrà Sabato 30 Novembre a Firenze presso l’ Auditorium del Duomo dalle ore 16.00.
Ritireranno il premio la dottoressa Maria D’Oronzo, la regista Valentina Giovanardi e il pianista Andrea Passigli, per l’impegno nella diffusione del rispetto dei diritti della persona attraverso il loro lavoro.
Il “Premio Giorgio Antonucci” è organizzato dal Comitato Internazionale dei Cittadini per i Diritti Umani, un’organizzazione onluss di volontariato finalizzata ad investigare e denunciare le violazioni psichiatriche dei diritti umani. Ogni anno Giorgio Antonucci seleziona i premiati scegliendo chi, grazie alla propria attività, lotta significativamente per la difesa della dignità umana nel campo della salute mentale.
Giorgio Antonucci, famoso psichiatra, ha lavorato al fianco di Basaglia negli anni ’70 a Gorizia; nel 1973 all’ospedale psichiatrico dell’Osservanza di Imola e in seguito, primario del reparto Autogestito Lolli fino al 1996. Oggi Antonucci prosegue la sua attività culturale e scientifica, continua a diffondere la cultura del rispetto e della libertà delle persone psichiatrizzate anche con eventi come questo.
La prima edizione del 2009 ha visto la premiazione dello scultore Piero Colacicchi docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Partecipò all’organizzazione del laboratorio di scultura e ceramica La Tinaia nell’Ospedale Psichiatrico San Salvi di Firenze nel 1965. La seconda edizione ha premiato il fotografo Massimo Golfieri per aver documentato con immagini suggestive e originali le realtà all’interno delle strutture psichiatriche di Imola dove visse da vicino le varie fasi del percorso di liberazione delle persone internate. Nella scorsa edizione ha ritirato il premio Giovanni Angioli infermiere psichiatrico, poi coordinatore presso il reparto Autogestito Lolli di Imola per 15 anni.
Quest’anno sarà premiata la psicologa Maria D’Oronzo, che dopo aver lavorato nel reparto Autogestito dell’Ospedale psichiatrico Lolli di Imola, si è occupata a Bologna del Telefono Viola. Ha fondato e coordina Il Centro di Relazioni Umane riferito a Edelweiss Cotti, colui che primo in Italia ha negato il significato scientifico della malattia mentale. Il Centro si propone di costruire una cultura di cittadini che non abbiano più bisogno di psichiatri, dà consigli se richiesti, per evitare i ricoveri e liberarsi dagli psicofarmaci. Collabora inoltre con “Giù le mani dai bambini” comitato nazionale per la farmacovigilanza in età pediatrica, nato nel 2004, e con “Perché non accada” campagna socio-culturale nata nel 2006 per modificare “la dilagante ed erronea tendenza a identificare arbitrariamente i comportamenti e le difficoltà umane come malattie o disturbi”
Verrà poi la premiazione della regista Valentina Giovanardi che con i suoi video ha contribuito alla formazione di un pensiero critico contro ogni forma di violenza sulla persona. “Reparto 14“, opera prima del 2005, è un’ intervista a Giorgio Antonucci accompagnata dalla perlustrazione degli edifici ora dismessi del vecchio manicomio di Imola e “Code di Lucertola” del 2008, un documentario-inchiesta sui metodi e gli abusi della psichiatria di oggi.
Infine il “Premio Giorgio Antonucci” sarà assegnato al grande pianista Andrea Passigli, docente di pianoforte al conservatorio di Ferrara, che intervallò la sua attività concertistica in Europa e negli Usa per esibirsi più volte nei reparti delll’ospedale psichiatrico “Osservanza di Imola” nel periodo in cui Edelweiss Cotti era direttore e il Dott. Antonucci era primario.
La serata del 30 Novembre inizierà alle ore 16.00 con il concerto dalle note blues e swing dei Rabarbari trio, seguirà la proiezione del video “Reparto 14” di Valentina Giovanardi e il documentario “Gli occhi non li vedono” di Maria D’Oronzo.
Ci sarà poi la premiazione di Maria D’Oronzo, Valentina Giovanardi e Andrea Passigli.
Dopo le premiazioni seguirà un buffet.
Pubblicato il 22 November, 2013
Categoria: Eventi
Ulteriore messa in discussione delle teorie sulla psiche – Eugen Galasso
Ora anche la teoria del DNA delle nazioni (più che, romanticamente, dei “popoli”) di Alain Minc, per cui il challenge (sfida) è, anzi sarebbe per es. tipica dei Cinesi. Non entro in merito della validità o meno della teoria stessa, ma mi permetto di rilevare che, indipendentemente da verificabilità falsificabilità della stessa, essa è un ulteriore colpo di grazia alle teorie “unilaterali” e “onnilaterali” sulla psiche, il che dà un ulteriore colpo di grazia alla psichiatria, che, da sempre, anche contro psicologia e psicoanalisi (non “scientifiche”, per molti psichiatri, convinti di detenere il Verbo…) vorrebbe far credere di averne capito tutto. Non pia, ma sciocca illusione, sempre più, con diversi mezzi, erosa e scardinata. Ma chi il “Verbo” vuol continuare a detenerla, non rinuncia ai propri, finora purtroppo indiscussi e inconcussi, poteri”.
Eugen Galasso
Pubblicato il 20 November, 2013
Categoria: Notizie