“Ergastolo. Dall’inizio alla fine” di Nicola Valentino. – Maria D’Oronzo
A Roma, in uno degli incontri pubblici a cui ho partecipato come relatrice, in primavera di quest’anno, ho rivisto Nicola Valentino. Era da qualche anno che non ci vedevamo. Ero contenta di questo incontro e sollevata dall’idea della conferenza: la presenza di Nicola alza la qualità e l’interesse degli incontri. Lui è scrittore, socio della casa editrice “Sensibile alle foglie”, ricercatore. La sua presenza è un’occasione per conoscere le novità pubblicate dalla casa editrice e le nuove applicazioni del metodo della socioanalisi narrativa. Tra le novità
editoriali c’è la ristampa del suo “Ergastolo”(1994) col titolo “Ergastolo. Dall’inizio alla fine“. Ci accordiamo per una presentazione in autunno, a Bologna, la città dove lavoro e vivo. Al ritorno da Roma, propongo l’iniziativa a Valerio Monteventi, perchè attore attento agli aspetti sociali, politici, economici del quotidiano cittadino. Anche lui redattore e giornalista con un passato da operaio e da consigliere indipendente di sinistra a Bologna. E’ fatta! Si fissa la data per il 22 ottobre 2010. Ergastolo significa “fine pena mai” e comunque l’eventuale liberazione rientra nella sfera della discrezionalità del Tribunale di Sorveglianza. Le similitudini con la condizione di vita dei ricoverati in cliniche psichiatriche o manicomi sono molte. Chi viene etichettato “pazzo” lo è a vita.
Salvatore, ad esempio, in orfanotrofio fino a 19 anni, perchè figlio fuori dal matrimonio, prende un diploma di operaio specializzato e in fabbrica partecipa alla lotta degli operai per questo finisce in carcere insieme ai suoi compagni. Lui tenta la strategia di andare in infermeria ma per la decisione discrezionale del medico del carcere si ritrova in Ospedale psichiatrico Giudiziario. Dopo aver trascorso 2 anni in OPG viene liberato, ma ormai è catturato nel circuito del controllo psichiatrico. I successivi 28 anni della sua vita sono una ripetizione di ricoveri coatti o volontari, colloqui settimanali, psicofarmaci in pastiglie, gocce, in endovena, mentre i suoi compagni di lotta, scontata la pena, sono liberi alcuni rivestono incarichi prestigiosi in politica o nell’impegno sociale. Nel 2008- 2009 arriva la crisi finanziaria dall’oltreoceano. I responsabili dell’AUSL di Bologna riferiscono a Salvatore: “Noi ti curiamo da 28 anni ma tu non sei voluto guarire. Ora c’è la crisi. Dobbiamo prepararti alla casa di riposo, quindi vieni con noi volontario in ricovero alla casa di cura di villa Baruzziana dove ti normalizzeremo per prepararti all’ospizio”. Salvatore conosce Villa Baruzziana, non è mai stato in quel posto ma molti suoi amici e amiche sono andati lì e non sono tornati oppure sono tornati malmessi dalle serie di elettroshoch. Ha chiesto il nostro aiuto e quello del dott Vito Totire. Dopo una permanenza di 3 mesi in Diagnosi e cura, con la nostra presenza in reparto, con le telefonate, facendogli recapitare in reparto regali e pacchi, Salvatore è tornato a casa sua e alla sua vita. Ma potrebbe succedere ancora.
Pubblicato il 25 October, 2010
Categoria: Testi
I farmaci per l’anima
Suggerimenti pubblicitari per curare l’anima
fotografie di Massimo Golfieri
Pubblicato il 24 October, 2010
Categoria: Immagini, Luoghi comuni della psichiatria
“Forza” dei pregiudizi – Eugen Galasso
” Forza” dei pregiudizi.
Due esempi, assieme ad altri che proporrò in seguito. Un lustro fa circa, anzi un po’ di più, Corrado Guzzanti proponeva uno sketch comico televisivo molto efficace: quello dove l’ultraemancipato Bossi cercava di convincere il secchione Tremonti a uscire, divertirsi e “vivere” un po: tutto bene, sembra il ciceroniano “Primum vivere, deinde philosophari” (prima vivere, poi filosofeggiare, dove il”filosofeggiare”, se non è sterile accademismo e/o tecnicismo, può andar bene, ma, se appunto staccato dalla vita…penso al mio collega d’università V.B. e allora…). Un esempio di qualche giorno fa: prima mattina, RAI, un giornalista va in pensione, trattasi di Ennio Remondino (sempre strenuo anticomunista, filo-Nato incondizionatamente, antislavo, nazionalista italiano: qui non è pregiudizio, è valutazione critico-analitica). Ora è in Turchia e gli chiedono se sia vero che colà per una ragazza è pericoloso girare da sola. Risposta dell'”inclito” (in un paese civile si farebbe una festa per essersi liberati di un cronista così fazioso, qui invece tutti rimpiangono su querida presencia…Mi sono sbagliato di pianeta, si vede…): “Mah …certo…io non sono una femminuccia…”. Stop: occhio al “lemma”. Femminuccia se rivolto a ragazza o donna è dispregiativo: una ragazza o una donna non è una femminuccia, come dimostrano prestazioni intellettuali, sportive, lavorative etc. di tante donne, grazie al cielo (o alla sorte, meglio, ma anche al carattere e al temperamento) superiore a tanti “ometti”. Ma c’è anche un’altra offesa sottesa alla parola: se detto di uomo o ragazzo, meglio se a lui riferito , vuol dire “checca” (e allora c’è anche il pregiudizio anti-gay) oppure “non virile” etc., Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 23 October, 2010
Categoria: Testi
Giuseppe Casu. La psichiatria divisa sulla contenzione – dott. Giorgio Antonucci – Leonardo Tondo – Gian Battista Cassano
L’Unione Sarda
Il dibattito sempre aperto tra due diverse visioni. Parlano Tondo, Cassano e Antonucci
La psichiatria divisa sulla contenzione
Giovedì 21 ottobre 2010
Due le scuole di pensiero, simili quasi a due religioni che non trovano punti d’accordo. Chiedere agli psichiatri di parlare dell’uso della contenzione fisica (o contenzione meccanica, come la chiamano in gergo tecnico), così come dell’elettroshock, può scatenare un dibattito dai toni accesissimi. Esistono due visioni diametralmente opposte della stessa pratica, accomunate dall’unico spartiacque che è la legge di riforma della psichiatria ideata dal medico triestino Franco Basaglia.
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Pubblicato il 21 October, 2010
Categoria: Notizie
“Armonie delle sfere” – Reading di poesie e inediti di Giorgio Antonucci con Laura Mileto, Cristina Vetrone, Eugen Galasso, Maria D’Oronzo
Armonie delle sfere
Presentazione degli ospiti e reading poesia “Se mi ascolti e mi credi….” con musica (Video)
Voce narrante: Laura Mileto (Video)
Musica: Cristina Vetrone (Video)
Conversazione: Maria D’Oronzo (Video) e Eugen Galasso (Video)
Pubblicato il 20 October, 2010
Categoria: Presentazione, Testi, Video
Poesia – “Folie” – Eugen Galasso
Die Angst, mag sein (La paura, sarà)
La foi…je ne sais pas (la fede, non so)
El hambre, bien claro (la fame, ma certo)
Insaniam appellant (pazzia la chiamano)
Eugen Galasso, 20.10.2010
Pubblicato il 20 October, 2010
Categoria: Testi
PRESENTAZIONE del libro di Nicola Valentino “Ergastolo. Dall’inizio alla fine” (Sensibili alle foglie, 2009)
disegno: MP5
Ven 22/10/10 – Presentazione di “L’ergastolo.Dall’inizio alla fine”
Un approfondimento sul carcere e sulla detenzione a vita a partire dal libro “L’ergastolo. Dall’inizio alla fine” (edizioni “Sensibili alle foglie”), di Nicola Valentino. Dalla presentazione: “Attraverso l’esperienza personale, vissuta dall’inizio alla fine, le testimonianze e gli scritti di ergastolani d’ogni tempo, l’autore pone una domanda essenziale: può la nostra società, con un guizzo di civiltà, liberarsi di questo residuo della schiavitù?”. Il Lab 57, inoltre, proporrà un intervento sulla storia di Stefano Cucchi, morto proprio il 22 ottobre di un anno fa dopo aver subito gravi percosse mentre era detenuto. Dalle 21 in via Paolo Fabbri 110.
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Venerdì 22 ottobre a Vag61, attraverso la presentazione del libro di Nicola Valentino “Ergastolo. Dall’inizio alla fine”, si cercherà di raccontare storie di carcere per far emergere e porre una domanda essenziale: può la nostra società, con un guizzo di civiltà, liberarsi di questo residuo di schiavitù?
La serata è organizzata dallo spazio autogestito di via Paolo Fabbri 110, insieme al Centro di Relazioni Umane di Bologna che si propone di costruire un “ambulatorio popolare gratuito per le relazioni umane”, per aiutare le persone non abbienti a non aver bisogno degli psichiatri, ispirandosi al lavoro del prof. Cotti che, nei primi anni ‘60 si è battuto per la libertà degli internati del manicomio “Roncati” di Bologna.
La data del 22 ottobre, inoltre, ricorda il primo anniversario della morte di Stefano Cucchi, un giovane romano di 30 anni, arrestato sette giorni prima dai carabinieri con l’accusa di possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente. Dopo una settimana di violenze subite ad opera dei Pubblici Ufficiali che lo ebbero in custodia e di colpevoli negligenze dei medici del reparto protetto dell’Ospedale Pertini, Stefano moriva abbandonato in un letto di ospedale. Su questa vicenda e sul tema dei morti in carcere, ci sarà un intervento del Lab 57/Livello 57.
NICOLA VALENTINO E IL “FINE PENA MAI”
Valentino, condannato nel 1979 per attività legate alla lotta armata degli anni ‘70, è stato in carcere per più di 26 anni. Ha fondato insieme a Renato Curcio, la cooperativa editoriale “Sensibili alle foglie” impegnata in diverse attività di ricerca sociale sui dispositivi totalizzanti che sono all’opera nelle istituzioni, sull’immaginario, sulle risposte adattative e sulle risorse creative delle persone che le attraversano.
Insieme a Renato Curcio e Stefano Petrelli nel 1990 ha scritto “Nel Bosco di Bistorco”.
Nel 1994 ha pubblicato il libro “Ergastolo dall’inizio alla fine” di cui è uscita di recente una seconda edizione aggiornata, sempre con la casa editrice “Sensibili alle foglie”.
Valentino ha creato anche un “Archivio di scritture, scrizioni e arte irritata” che custodisce oltre 600 opere, tra dipinti e disegni, provenienti da istituzioni manicomiali e carcerarie; conserva manoscritti, diari, quaderni e supporti su cui sono tracciate le parole, i segni e gli scarabocchi delle più estreme solitudini. Un archivio d’arte originale ed eccentrico tanto quanto il suo fondatore.
Pubblichiamo alcune consideriazioni di Nicola Valentino sul tema dell’Ergastolo:
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Pubblicato il 18 October, 2010
Categoria: Libri, Notizie, Presentazione
“Sorvegliato mentale” di Minelli, D’Oronzo – Recensione – Eugen Galasso
Esistono molti prontuari e/o manuali (tra i due generi letterari la differenza non è nemmeno epistemologicamente rilevante, in genere) di cui viene da dire che, se non ci fossero, perderemmo poco. Ciò vale, segnatamente per prontuari o manuali di carattere medico e/o farmacologico, dove anche i due piani in questione si confondono, in genere. Ebbene, “Sorvegliato mentale” (Torino, Nautilus, 2009) di Paola Minelli e Maria Rosaria D’Oronzo, rispettivamente la prima operatrice socio-sanitaria dissidente in ambito psichiatrico, la seconda psicologa coordinatrice del Centro di Relazioni Umane di Bologna ed presidente del Telefono Viola della stessa città delle Torri, è non solo una felice eccezione, ma un vero e proprio trattato teorico di anti-psichiatria che, però, a differenza di testi solo teorici, contiene un importante “Manuale d’uso” (e di autodifesa, aggiungerei io senz’altro) rispetto a psichiatria teorica e applicata… Recentemente, la dott.D’Oronzo, in una conversazione pubblica, a dimostrazione della sua capacità di “stare sui problemi”, citava il ritorno dell’uso dell’LSD in psichiatria, dopo le altre due “ventate” in tale direzione (Tim Leary, anni Sessanta, in un quadro di presunta “liberazione”, poi negli anni Ottanta-Novanta, con la prospettiva transpersonale , ancora negli States – ma i “riflessi europei” sono stati sempre peggiori, decisamente, perché condotte ulteriormente “alla selvaggia” rispetto ai modelli preesistenti). Né manca, in ogni presa di posizione del “Centro di Relazioni Umane”, da lei coordinato, una decisa condanna di lobotomia ed elettroshock, dove gioverà rilevare come tali “tecniche” non siano mai state abolite: la prima è clandestina, il secondo viene praticato un po’ (neanche troppo, dipende comunque dai luoghi e dalle circostanze) segretamente… Presentando, in questo agile ma profondissimo volumetto, il vero e propio manuale sugli “effetti collaterali degli psicofarmaci”, M.R.D’Oronzo accentua, sulle orme di Giorgio Antonucci,
Pubblicato il 17 October, 2010
Categoria: Testi
Cosa pensava Basaglia della nuova legge del maggio 1978
Basaglia sulla “legge Basaglia”
“Non bisogna lasciarsi andare a facili euforie. È una legge transitoria, fatta per evitare i referendum e perciò non immune da compromessi politici. Non si deve credere di aver trovato la panacea a tutti i problemi della malattia mentale con il suo inserimento negli ospedali tradizionali. La nuova legge cerca di omologare la psichiatria alla medicina, cioé il comportamento umano al corpo. È come se volessimo omologare i cani con le banane.”Franco Basaglia dopo l’approvazione della legge 180/1978
La Stampa, maggio 1978
Pubblicato il 13 October, 2010
Categoria: Notizie