– La casa possibile: Tavola rotonda sull’emergenza abitare
Un sogno che è anche un’urgenza: il condominio solidale.
Convegno sulle abitazioni solidali
Le associazioni di volontariato insieme alle amministrazioni e agli esperti del settore a confronto verso nuove prospettive edilizie accessibili, eco-compatibili e più solidali. Con il sostegno di Volontarimini.
Sabato 28 febbraio dalle ore 9.00
presso La casa delle associazioni
via 4 novembre, 21,Rimini
Brano dell’intervento della dott.ssa Maria d’Oronzo – La casa del fuggitivo di Berlino – VIDEO
Io ci conto – Seminari di approfondimento
Nasce dalla rete di associazioni del progetto Io ci conto, sostenuto da Forum Solidarietà, il percorso formativo omonimo, rivolto a volontari, familiari e operatori del settore salute mentale e tossicodipendenze.
L’esperienza formativa comprende quattro mattinate seminariali di approfondimento, dalle 9.30 alle 13, nel corso delle quali, attraverso esperienze concrete, saranno trattati gli argomenti della lotta allo stigma, i diritti del malato psichiatrico e la relazione tra la tossicodipendenza e il disagio psichico.
Calendario Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 19 February, 2009
Categoria: Notizie
DIBATTITO PUBBLICO- “Psicosa, Psicome, Psichi. La vivacità dei bambini non è una malattia”.
Istituto di Ricerca di Clinica Psicanalitica
Scienza della parola Via Mercatovecchio, 28 Udine
Il giorno mercoledì 25 febbraio a Udine presso il Salone del Consiglio Provinciale di Palazzo Belgrado – piazza Patriarcato, 3 –
L’evento è organizzato dall’Istituto di Ricerca di Clinica Psicanalitica Scienza della Parola di Udine a favore della Campagna Nazionale Perchè Non Accada, con il sostegno della Provincia di Udine e il Patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia.
L’evento si propone di fornire un’ampia e dettagliata informazione in merito alla dilagante ed erronea tendenza a identificare arbitrariamente i comportamenti e le difficoltà umane come malattie o disturbi. Prende spunto dall’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e dagli altri proclamati disturbi del comportamento infantile e adolescenziale, come esempio evidente di tale degenerazione culturale.
L’obiettivo è quello di fornire gli strumenti di valutazione affinchè ognuno possa valutare in modo informato e responsabile se alcuni comportamenti siano o meno specifiche malattie da curare anche con psicofarmaci che ricadono nella categoria degli stupefacenti. Leggi l’articolo completo »
MALATI DI NIENTE-itinerari per uscire dalla psichiatria-
Incontro pubblico
giovedì 26 febbraio 2009, ore 21
presso sala Aldo Moro – viale Santuario 13 Saronno
La solitudine della persona internata e sottoposta a giudizio psichiatrico è senza paragoni .
Non è solo celle , spioncini e letti di contenzione . E nemmeno soltanto psicofarmaci e dell’ elettroshock .
È anche isolamento assoluto di chi , al contrario di tutti gli altri internati di carcere e lager , è considerato , sia pure arbitrariamente , senza pensiero razionale o , come si dice, con un pensiero malato .
Tu parli, gridi, protesti, ricordi e gli altri sorridono con superiorità come se si trattasse di un cane che pretende di appartenere alla specie.
La stessa voce del personale che si rivolge a gli internati e ai pazienti psichiatrici ha un timbro falso, artificiale, artefatto.
Perché “malato di mente” significa prima di tutto non uomo.
Il considerare altri come non uomini ci preserva dall’ affrontare con pienezza la nostra responsabilità di singoli come appartenentia tutte le innumerevoli possibilità della specie.
È una fuga dalla profondità abissale del nostro essere in una riduzione a manichini, in polemica con la fantasia e la creatività. Leggi l’articolo completo »
Sono un medico non un informatore della polizia- di GIORGIO ANTONUCCI
Sabato Sara online, 13 febbraio 2009 | 14:07
Medicina Democratica
e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso……
Almeno si è levato il velo di ipocrisia. “Centri di identificazione ed espulsione” è un nome appropriato, meglio di “Centro di permanenza temporanea”, più onesto. In questi centri, infatti, le persone che arrivano in Italia fuggendo da situazioni difficili vengono solamente identificate ed espulse, trattate come nei campi di concentramento, meglio essere chiari da subito. Meglio evitare stupide ipocrisie, trattasi, infatti, di istituzione totalitarie. Luoghi che conosco bene, in cui le persone sono rinchiuse e private dei loro diritti, senza che abbiano commesso un reato. Come i manicomi.
A meno che davvero non si voglia considerare reato l’essere fuggiti dalla propria patria.
Persone che, invece di essere accolte, vengono private dei loro diritti e si ritrovano sottoposte a una violenza giuridica e fisica. Rinchiuse senza diritto di difesa.
Ma questo, evidentemente, non era considerato sufficiente, ora si chiede anche ai medici di denunciare il paziente entrato in Italia illegalmente.
Qualcuno, evidentemente, si è dimenticato del fatto che, in quanto medico, io ho il dovere di curare e non di denunciare. Anche nel caso stessi assistendo un serial killer. La cura, ovviamente, va prestata indipendentemente dal curriculum della persona.
Il pescatore della canzone di De Andrè che trovate a cappello del pezzo, non fa la spia, non è al servizio del potere costituito. Anzi porge pane e vino.
Ed il medico, anche se non libertario come De Andrè o i suoi personaggi, deve curare i pazienti, non interrogarli.
Non solo, ci si rende conto degli effetti nefasti di questa legge? Gli immigrati “illegali” dovranno quindi tenersi le malattie o farsi curare di nascosto? Ci rendiamo realmente conto delle conseguenze di questa possibilità?
Evidentemente abbiamo dimenticato le radici della nostra civiltà. Nell’Odissea si mostra come allo straniero, anche quando arrivava sporco e malridotto, venisse offerto un bagno e da mangiare e solo dopo si chiedeva chi era. Ora, siamo lontani anni luce da tutto questo. Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 13 February, 2009
Categoria: Testi
Il film di Giulio Manfredonia “SI PUO’ FARE” e la tematica antipsichiatrica
Patrizia “Pralina” Diamante
A-Rivista Anarchica, dic 2008- gen 2009
Notevole interesse ha suscitato la prossima uscita di “Si può fare“, un film di Giulio Manfredonia interpretato dalla (N.d.C. attrice Natascia) Macchniz. Il film, presentato al Terzo Festival del Cinema di Roma, è nelle sale dall’inizio di novembre; tratta la problematica del recupero di chi ha avuto problemi, spesso detti ingiustamente “psichici” (Giuseppe Bucalo, ma anche, pur con variazioni sul tema e sfaccettature diverse, l’antipsichiatra Giorgio Antonucci, per es., sostiene che la malattia psichica non esiste affatto). In un momento di “restaurazione psichiatrica” (ri/proposizione massiccia di elettroshock e psicofarmaci pesanti anche in misura molto consistente, con i loro fautori, Cassano e in parte anche Jervis massicciamente presenti nei media) un film di questo tipo appare particolarmente importante ed interessante.
Non a caso ne prevediamo la proiezione anche da noi, presso il circolo ( N.d.C. Via De Conciatori 2 rosso, Firenze), presso il CPA e comunque in altre realtà associative libertarie fiorentine.
Pubblicato il 13 February, 2009
Categoria: Notizie
QUANDO L’OSPEDALE E’ A PORTE APERTE- IMOLA
A colloquio con Giorgio Antonucci direttore degli ultimi due reparti psichiatrici rimasti al “Lolli”. Così i pazienti sono diventati “utenti”.
il Resto del Carlino, 26 ottobre 1994
“Il cannibalismo? E’ una variante della specie. Si trova nella storia a livello rituale. Il suicidio? Fa parte della opzione. Per Dante che non mise Catone all’Inferno, bensì alle porte del Purgatorio, era una scelta di dignità. Sarà anche moralmente discutibile, ma non c’entra con la psichiatria”.
Giorgio Antonucci, fiorentino, stretto collaboratore di Franco Basaglia negli ultimi anni della contestazione, sorride soavemente mentre scarica raffiche di affermazioni un attimino sconcertanti. “Non ci sono matti e sani – assicura – sono classificazioni psichiatriche, non scientifiche. Nessuno è più portato all’aggressività di un altro, tutti possiamo uccidere. I miei pazienti, una volta messi fuori, non hanno mai fatto violenze, semmai le hanno subite, come C. O., l’ex-internato che è stato investito da una macchina. Siccome io l’avevo lasciato uscire mi si voleva addossare la responsabilità della sua morte, sostenendo che si trattava di un incapace. Ma C. O. camminava sul ciglio della strada come prescrive il codice, ed io sono stato regolarmente assolto”. Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 12 February, 2009
Categoria: Testi
Convegno: Dove sta andando la scuola?
Dove sta andando la scuola?
Disturbi dell’apprendimento e diagnosi sui bambini. Leggi l’articolo completo »