sono nata sotto un sole nero (Giulia) – Giorgio Antonucci – Poesie ( V parte)



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La vita per cui sei nato

 

Ti spiegherò io

come funziona

la fabbrica


e sicuramente capirai

e capirai senz’altro

che la tua vita è quella


che quella è

la tua vita


la vita per cui sei nato


D’altra parte

non hai altra scelta


d’altra parte
non hai altra scelta


a meno che tu

non voglia

ribellarti


ma non te lo consiglio


a meno che tu

non voglia

ribellarti


ma non te lo consiglio


Potresti essere solo

Poresti essere ridicolo

tutti ci stanno e tu no:


pensa

che risate!


pensa

che vergogna

per te


pensa

che disagio

per noi


e forse

chi sa? chi sa?


forse

ti porterebbero

via


al manicomio


Ti spiegherò io

come funziona

la fabbrica


e sicuramente capirai

e capirai senz’altro

che la tua vita è quella


che quella è

la tua vita


La vita per cui sei nato


D’altra parte

non hai altra scelta


d’altra parte

non hai altra scelta


a meno che tu

non voglia

ribellarti

ma non te lo consiglio


a meno che tu

non voglia

ribellarti


ma non te lo consiglio


perchè sono ancora

tuo amico


e voglio

continuare

a esserlo


nei limiti del possibile.

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Tensione interna nella testa e nelle membra

Ansia

Capogiro

La morte intravista con paura

e vagheggiata con gioia

Violento desiderio di vivere

e profondissimo desiderio di riposo.

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Se esco da questo squallore

da questo squallore senza nome


da questo squallore

da questo squallore


siamo giovani vecchi bambini


tutti senza futuro

tutti ammassati

tutti isolati


tutti senza futuro

tutti senza tempo


tutti senza futuro

tutti senza tempo


tutti vuoti

tutti vuoti


Li hai visti i manichini?


Li hai visti come sono?

Li hai visti come sono?


Specialmente la sera

Specialmente la sera


quando sembrano ancora

più vuoti


quando sembrano ancora

più vuoti


nella luce finta


nei bagliori delle insegne


che s’accendono


che si spengono


che s’accendono


che si spengono


come i ritocchi

di una campana


che t’impedisce

di dormire


come i rintocchi

d’una campana


che t’impedisce

di dormire


Se esco da questo squallore

da questo squallore


Se esco fuori

mi ammazzo


Per tornare

finalmente

nel nulla


Per tornare

finalmente

nel nulla


Voi direte: gesto insano

di un pazzo

fuggito

dal manicomio


Io non so perchè il sole

non scappa


Come fa a sopportarvi?

Come fa a sopportarvi?


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I miei occhi non vedono

Le mie labbra

Le mie labbra

Le mie labbra tremano

e loro colpiscono ferocemente


Se la testa mi duole

Se la testa mi duole

Se la testa mi duole

le mie labbra tremano

e loro colpiscono ferocemente


Se non grido mi picchiano

e se grido

e se grido


Se la gola si stringe

Se la gola si stringe

Se la gola si stringe

Se la gola

Se la gola

Se la gola si stringe

non solo loro che strozzano


Mi strozzava l’angoscia

già da prima


Io capisco

capisco

capisco

capisco

Ma non posso parlare


Io non so che succede


Non ricordo che cosa


Se potessi

Se potessi


Se potessi spaccare

la mia fronte


correrei contro il muro

e sarebbe un sol colpo

nella cella di pietra

dove vivo da anni.

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Non dobbiamo

leggere

la storia

con animo

spassionato


Dobbiamo leggerla

con la disperazione

col furore

con la rivolta


Dobbiamo leggerla

con le passioni

che ci consumano.

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L’ordine è uccidere


uccidere sempre

uccidere in qualunque condizione


uccidere tutti


uccidere gli ebrei

uccidere gli slavi

(ci vorrà molto tempo per sterminarli tutti!)

uccidere i comunisti

uccidere i disertori

uccidere gli incerti

(il dubbio è delitto contro il partito!

il dubbio è una debolezza imperdonabile!)


L’ordine è uccidere


uccidere sempre

uccidere in qualunque condizione


uccidere tutti


E noi uccidiamo

E noi uccidiamo

E noi uccidiamo tutti

E noi uccidiamo in qualunque condizione

e noi uccidiamo


Io ho sparato

ho sparato

ho sparato

ho sparato e continuo a sparare

anche se la testa mi duole

anche se la testa

anche se la testa

anche se la testa mi duole


Se la testa mi duole

22 Ottobre 1941

Dopo la ricognizione delle strade

effettuata personalmente dal comandante

della prima brigata

fanteria SS.

le unità proseguono

la marcia

in direzione Konotop.


Le condizioni delle strade

continuano

continuano

continuano a mantenersi

eccezionalmente cattive


Anche se la testa mi duole.

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Pubblicato il: 11 March, 2017
Categoria: Notizie

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo