Maxwell Jones e le comunita’ terapeutiche – Eugen Galasso.

Maxwell Jones (1907-1990), psichiatra nato in Sudafrica ma poi vissuto quasi sempre nel Regno Unito, studiando in Scozia, all’universita’ di Edimburgo e poi negli States, dove si trova a collaborare con un esperto di chimica (enzimi, soprattutto) e un biologo, ma ne esce con la convinzione che la farmacologia non serva a curare i “disturbi del comportamento” (proprio lui che aveva scritto un brillante studio sugli effetti dei carboidrati sui neurotrasmettitori). Torna in Inghilterra e fonda le “comunità terapeutiche”, fondate soprattutto sulla discussione, il confronto tra “pazienti”, l’uso dello psicodramma e di film soprattutto “didattici”, ma contemporaneamente all’opera di Jones, che in qualche modo e’ scarsamente influenzato dalle teorie di Roland Laing e David Cooper,tra l’altro più giovani di lui di circa un ventennio, Charles Dederich (1913-1997), ex-“alcolista anonimo” nordamericano fonda a Santa Monica Synanon, organizzazione (“chiesa” come la definiscono alcuni) di recupero di tossicodipendenti, fondata su una introduzione decisamente autoritaria, che poi tende a divenire una “comunità terapeutica”, anche se sempre in un’alternanza tra autoritarismo e libertà dell'”aderente più che “partecipante”. Su entrambe le esperienze si esprime, in un articolo su “Domani” del 1 ottobre 2022, in un lungo articolo incentrato sulla questione della droga e del perché tuttora si muoia per l’abuso di droga. Tornando al nocciolo della questione, ossia alle due esperienze citate, “open doors” in Gran Bretagna e Synanon negli Stetes, tra loro molto diverse, rimane da dire che una radicale messa in discussione della psichiatria in esse non si trova, mentre e’ ben chiara nell’opera di Thomas Szasz e in quella di Giorgio Antonucci.    Eugen Galasso

Pubblicato il: 3 October, 2022
Categoria: Notizie

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo