La lobotomia del dottore gentile – Eugen Galasso




Ormai è francamente difficile trovare chi difende apertamente la lobotomia, ossia quell’operazione chirurgica sui lobi prefrontali del cervello, che li separa dalla base del cervello, sede delle emozioni. Ora, secondo un testo ancora diffiuso, di Paul Chauchard (1912-2003), neurofisiologo, medico, a suo tempo docente presso varie università, “La nostra mente”, “questa tecnica permette di attenuare gli effeti del dolore e dell’angoscia sulo psichismo. Il dolore, anche se non viene eliminato, diventa però sopportabile. Criticata come immorale e antifisiologica, la lobotomia viene praticata solo dopo che sono fallite le altre forme terapeutiche” (P.Chauchard, op,cit, p.20). Ora è vero tutto il contrario di quanto afferma in quest’opera il non compianto prof. di neurofisiologia e la sua capziosa difesa della lobotomia, come quella di altri nei confronti dell’elettroshock è indice di una forma di psichiatria violenta e convintamente antiumana, che paradosssalmente si finge “umanistica”, che francamente ricorda le pratiche naziste della medicina, quelle di Josef Mengele, persona il cui squallore umano era assoluto, tanto che la persona in questione si presentava come persone dimessa, a suo modo “gentile”, come si evince dalle testimonianze delle vittime sopravviste della Shoah (cfr.per es.”Il libro dlella Shoah italiana”, Torino, Einaudi, 2009). L’ipocrisia e la menzogna assoluta vanno di pari passo, in una forma mentis antiumana, che ama camuffarsi e nascondersi dietro alte quanto ambigue idealità; non a caso il neurofisiologo di cui si diceva era anche un convinto, per non dire fanatico, antiabortista. Eugen Galasso

Pubblicato il: 22 September, 2025
Categoria: Notizie

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo