Il Vaticano e l’omosessualità- di Giorgio Antonucci
Sabatoseraonline 12 gennaio 2009 | 14:13
La dichiarazione di monsignor Celestino Migliore, che a nome del Vaticano si è opposto al progetto di depenalizzazione universale del reato di omosessualità, ci porta indietro di un secolo e mezzo. A quando Karl-Maria Kertbeny coniò il termine “omosessuale” per polemizzare contro la legge prussiana che introduceva leggi contro le pratiche omosessuali considerate allora “contro natura”. Per il letterato ungherese, lo Stato non aveva alcun diritto di intromettersi negli affari privati degli individui e nel loro comportamento sessuale, fu il primo a scriverlo chiaramente.
In Occidente, negli anni successivi, si passò però dalla criminalizzazione dell’omosessualità alla sua medicalizzazione e psichiatrizzazione.
Richard von Krafft-Ebing, alla fine dell’ottocento, definì l’omosessualità una malattia degenerativa ed i suoi scritti hanno influenzato Freud ed un’intera generazione di psichiatri. Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 12 January, 2009
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L’INDISCIPLINA DI LEONARDO-Uccelli Senza Gabbia-di Giorgio Antonucci
da Frigidaire n°171-172-173
Scriveva Nietzsche di Leonardo: “C’è in lui qualcosa di silenzioso, qualcosa che è proprio di colui che ha contemplato una cerchia troppo vasta di cose buone e cattive”.
E l’aneddoto racconta che un suo giovane allievo (non ricordo chi era) lo aveva sorpreso un giorno in contemplazione del cielo e gli avava chiesto perchè guardasse le stelle e Leonardo gli aveva risposto che guardava gli spazi oscuri, chiedendosi se si trattava di vuoto.
E all’allievo che diceva che questo è un problema di filosofia aveva risposto che lo riteneva un problema di pittura.
In ogni modo ciascuno, in questi secoli, ha cercato di catturare Leonardo per farne un custode del prorio giardino, criticando d’altra parte il suo carattere dispersivo. Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 4 January, 2009
Categoria: Testi
PSICOFARMACI-L’esperienza di un medico non qualunque- Intervista a Giorgio Antonucci
LIBERAMENTE, giornale di critica alla medicina autoritaria , di Giulio Murero
– Prima Parte-
dicembre 1997
Domanda: “Mentre fino a trent’anni fa erano pressocchè sconosciuti, oggigiorno gli psicofarmaci sono all’ordine del giorno, vengono prescritti sempre più frequentemente anche da medici generici e risulta quindi estremamente facile procurarseli. Cosa ne pensi?”
Dr. Giorgio Antonucci: “Direi che un primo punto comprensibile a tutti è che gli psicofarmaci sono sostanze chimiche dello stesso tipo delle droghe, anche se in generale si dà il nome di droga alle sostanze proibite e non agli psicofarmaci. Si tratta di sostanze che si dicono “neurotrope”, cioè che agiscono elettivamente sulle cellule nervose e sulle cellule cerebrali; sia gli psicofarmaci che le droghe proibite hanno le stesse caratteristiche di “neurotropismo”.
La chimica cerebrale è così complessa e fine che qualsiasi intervento grossolano, che venga definito droga o psicofarmaco, comporta delle conseguenze negative anche se certi effetti iniziali, sia delle droghe che degli psicofarmaci, possano sembrare favorevoli. A lungo andare si costituisce la tossicodipendenza, Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 26 December, 2008
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Ricoveri coatti – LA MORTE DI SCHUMANN – racconto di Giorgio Antonucci
Si alzano
veloci
alla luce
del sole
tra fuga
Si era svegliato con la bocca amara e gli occhi che dolevano. Nell’inquietudine della notte aveva sognato un volo di corvi.
Il pomeriggio la giovane pianista debuttante avrebbe suonato la sua ultima opera, una successione per immagini che gli era costata molto lavoro. Contrariamente alle sue abitudini aveva dovuto rifarla molte volte. Negli ultimi tempi il problema della convergenza delle arti e del possibile valore simbolico della musica lo tormentava e gli rendeva più difficile comporre. La musica come pittura? La musica come poesia? Era stato influenzato dal discorso dell’Opera Totale di Riccardo Wagner in quegli anni così incisivo per la cultura dell’opera e della musica. Molti discutevano della crisi della sinfonia o addirittura della musica pura. Lui stesso da ragazzo era stato incerto tra la vocazione letteraria e quella musicale.
Erano problemi -pensava- che uno come Bach non si era mai posti. Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 20 December, 2008
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Racconto di GIORGIO ANTONUCCI-Futuri prevedibili-ESCALATION
“A questo punto, la porta della camera si spalancò ed entrarono dentro quattro conigli neri come l’inchiostro, che portavano sulle spalle una piccola bara da morto” (da “Le avventure di Pinocchio”).
Alcuni sono pellegrini e cercano continuamente le altezze e sono i clienti delle “Compagnie degli astri”.
Altri seguono “Le gallerie sotterranee” e spariscono nei cuniculi o nelle caverne o nei cavi di cemento specificamente fabbricati.
I più vivono però malinconici e pacifici nella grande pianura della metropoli tra casamenti e piste ciclabili.
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Pubblicato il 15 December, 2008
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Discorso di Giorgio Antonucci per il “Premio Giorgio Antonnucci”
GIORGIO ANTONUCCI: “…Quando studiavo all’università avevo già notato che succedeva spesso, da parte dei medici, che le persone che erano sotto le loro cure non venivano trattate come appunto delle persone che hanno bisogno di consigli e di indicazioni per migliorare la loro salute, ma come delle cavie
su cui fare esperimenti o come degli oggetti su cui lavorare..” “..La psichiatria che si fonda su concetti falsi pretende di costringere le persone a seguire i suoi trattamenti. E’ per questo che ho lavorato per tanti anni
nell’istituzione, per eliminare ogni tipo di costrizione…” “..Il primo punto della violazione dei diritti umani è non rispettare la libertà degli altri, specie poi non rispettare la libertà degli altri sulla propria salute”
LE “RAZZE” CRIMINALI
SABATOSERAONLINE
24 novembre 2008 | 15:38
Cesare Lombroso “l’homme criminel”
Da Lombroso ai giorni nostri. Di Giorgio Antonucci.
“Che uno studente di liceo, che un impiegato qualunque sia preso dal ticchio di leggere tutto il giorno giornali e scombiccherare grossi quaderni dalle elucubrazioni più volgari e spropositate, io non ci troverei nulla a ridire ma che un cuoco, anzi uno sguattero, acuisca l’ingegno maggiore che natura gli diede, non nell’ammannire nuovi intingoli, ma nello scrivere continuamente, nel progettare repubbliche ideali, come non l’oserebbe forse attualmente Mazzini, e nel continuarvi anche quando non trova alcuno che gli badi, tanto da ridursi alla fame, qui troviamo una di quelle specie di eroi che, piuttosto di toccare le soglie del Walhalla, raggiungono o, almeno rasentano quelle del manicomio, tanto più se egli è di quelle regioni dove l’ideale delle basse plebi difficilmente si spinge verso le alte questioni politiche e morali”. (Considerazioni al processo Passanante, in Delitti vecchi e delitti nuovi, Torino 1902, p. 202).
In poche frasi, l’essenza del pensiero di Cesare Lombroso, medico, antropologo e psichiatra, non a caso direttore dell’ospedale psichiatrico di Pesaro. Nelle sue considerazioni è reso evidente il rapporto tra ideologia psichiatrica e razzismo, in lui si incarna la diffidenza tipica dell’Ottocento contro tutte le differenze.
Pubblicato il 25 November, 2008
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NO a tutte le forme di coercizione in psichiatria- dr. d’Angelo Fernando Antonio (Tonino)
IL MANICOMIO NON E’ UN EDIFICIO, IL MANICOMIO E’ UN CRITERIO. IL CRITERIO E’ QUESTO: CHE IL MEDICO POSSA, SULLA BASE DI UN GIUDIZIO SUL PENSIERO DI UNA PERSONA, PRENDERLA CON LA FORZA, PORTARLA DA QUALCHE PARTE E IMPORLE DEI TRATTAMENTI. QUESTO E’ IL MANICOMIO. NON CI SARA’ PIU’ IL MANICOMIO QUANDO OGNUNO POTRA’ ANDARE DAL MEDICO QUANDO VUOLE, SE VUOLE, E FARE SU CONSIGLIO DEL MEDICO QUELLO CHE GLI PARE. (G.Antonucci)
Bisogna esprimere un fermo e deciso ”NO” a tutte le forme di coercizione in psichiatria (auspicando e lottando per una modifica della normativa anche in tale direzione).
A rinforzare tale convinzione riporto le parole, attualissime, di Maccacaro, tratte dal suo intervento che si puo’ leggere nell’Allegato ”1976 Bologna…” stralcio da pag. 238 del libro ”Attualita’ del pensiero e dell’opera di G.A. Maccacaro”:
”…e’ la crisi di questa medicina contemporanea che, di giorno in giorno, si fa sempre piu assistenzialmente inefficace e socialmente repressiva.”
L’inefficacia dell’assistenza e’ dimostrata da: Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 4 November, 2008
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A CHI SERVE L’ELETTROSHOCK? di Giorgio Antonucci
22 ottobre 2008 | 14:01
Da questa settimana, sabatoseraonline ha un nuovo editorialista: Giorgio Antonucci
Secondo certi psichiatri, l’elettroshock sarebbe un’efficace cura contro la depressione e il disturbo bipolare. Prima di passare a spiegare come l’elettroshock non possa essere considerata una terapia medica, serve sottolineare una questione fondamentale: il trattamento elettroconvulsivante, meglio noto come elettroshock, è nato e si è sviluppato sulla costrizione e non sulla scelta volontaria del paziente.
Inventato negli anni trenta da Ugo Cerletti è il perfezionamento del trattamento a cui venivano sottoposti i maiali prima della loro uccisione nei mattatoi. Serviva per tranquillizzarli. Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 23 October, 2008
Categoria: Testi