INCONTRO PUBBLICO con Giorgio ANTONUCCI e Giuseppe BUCALO
CRITICA AL GIUDIZIO PSICHIATRICO
“L’antipsichiatria non è una teoria ma una pratica. Non spiega cosa accade dentro o fra le persone o perché accada. Permette solo che accada” G. Bucalo
GIORGIO ANTONUCCI, medico e psicanalista, ha dedicato la sua vita ad evitare i ricoveri e gli internamenti, per evitare che storie di uomini e donne si trasformino in vicende psichiatriche. E’ stato per ventitré anni responsabile del “Reparto autogestito” negli istituti di Imola, contribuendo allo smantellamento delle strutture manicomiali. Ha scritto numerosi testi di critica alla psichiatria.
GIUSEPPE BUCALO, inizia il suo impegno a Furci Siculo, che diventa il laboratorio vivente dell’esperienza del Comitato d’Iniziativa Antipsichiatrica. Nel ’94 fonda e coordina le sedi di Telefono Viola attive in Sicilia. Nel ’96 fonda l’associazione Penelope, che gestisce esperienze di accoglienza e percorsi di fuoriuscita dagli Ospedali Psichiatrici giudiziari e da altre istituzioni psichiatriche.
La psichiatria è a tutti gli effetti una pseudo scienza, dato che non è stata finora in grado di dimostrare
scientificamente il valore delle sue tesi. Ciò nonostante essa ha un ruolo fondante per questa società.
Come il carcere, la scuola e la fabbrica, la psichiatria, oltre ad essere un ottimo strumento di controllo e
repressione, è necessaria alla costruzione di uomini, sottomessi e flessibili, strumenti malleabili e docili, utili alla riproposizione costante e silenziosa di questa società. Non è un caso che i metodi psichiatrici si fondino sull’utilizzo sistematico della violenza psicologica e fisica (non solo il TSO, ma tutti i mezzi da lei utilizzati si basano sull’uso della forza), finalizzata alla cancellazione di ogni “anomalia”, di ogni comportamento o pensiero socialmente non accettabile.
Pubblicato il 31 May, 2009
Categoria: Notizie