La rivoluzione basagliana in “Storia e i dossier” – Eugen Galasso


Come ripete spesso e mai a torto, anzi, per necessaria accentuazione, Giorgio Antonucci, molte volte in libri o riviste escono dediche a Basaglia che poi nei fatti (contenuti e forme o, come preferiscono dire io, significati e significanti) non sono per nulla corrispondenti allo spirito della “rivoluzione basagliana”. Una rivoluzione che certamente era tale, ma non arrivò a mettere in discussione il concetto stesso di “malattia mentale”.  Ma, venendo all’oggi, ora è il caso di “Storia e i dossier”, Anno VIII, giugno 2010, rivista che esce nella regione autonoma Trentino-Alto Adige, ma ha diffusione nazionale, almeno a livello di biblioteche. Questo numero monografico della rivista, diretta dalla dottoressa Milena Cossetto (storica) è curata dalla dottoressa Daniela Bolelli che, giustamente, chiarisce come “contrariamente a quanto comunemente si ritiene, non fu mai sostenuto da Basaglia e dai suoi collaboratori che la malattia mentale non esiste. Una tale asserzione ha rappresentato un’estremizzazione funzionale all’istituzione manicomiale… ha finito per rappresentare un ostacolo alla pratica terapeutica una volta varata la riforma” (cit., p.7).  Ora, se è vero che Basaglia non ha messo di per sé in discussione il concetto di malattia mentale, ciò è meno vero per l’allora giovanissimo psichiatra (ma subito anti-psichiatra!) Giorgio Antonucci, per non dire di altri (ma, certo, per anni, passò per antipsichiatra anche Giovanni Jervis, che non lo era, neppure “psichiatra democratico”,
tanto che difendeva l’elettroshock, contro Giorgio Antonucci, già più volte – e non a caso – citato); meno vero ancora che le “estremizzazioni”  (ma, dottoressa, legga o rilegga Laing o Cooper, diamine! Vien proprio da dire) servano all’istituzione manicomiale (perché poi? Perché altrimenti non accetterebbero scelte “estreme”? Non le  accettano per nulla, mai, oppure sono sono costretti – quelli dell’istituzione – ad accettarle tutto d’un colpo – come anche con la “Legge 180”) e che abbiano bloccato la “pratica terapeutica”, costituendo un “ostacolo”?

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Pubblicato il 16 February, 2011
Categoria: Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo