Comunicato Stampa sulla morte di Barbara Capovani






Che la morte per omicidio della dottoressa Barbara Capovani del reparto psichiatrico dell’ospedale Santa CHiara di Pisa sia una tragedia, un atto terroristico è chiaro e certo, ma non per questo si può tirare addosso ogni colpa all’antipsichiatria e in genere alla non-psichiatria, ispirata dalle teorie e dalla prassi clinica di figure come Giorgio Antonucci e Thomas Szasz. Al contrario, tenendo fermo il doveroso ricordo della vittima, persona certamente impegnata sia complessivamente nel sociale, sia nella e con la sua professione, non si può dire molto altro, dove varrebbe piuttosto il detto “Si tacuisses, philosophus mansisses” (se tu tacessi, rimarresti sapiente e saggio): il che vale per chi invece si prodiga in interviste, commenti etc. In particolare la destra di governo e anche extra governo strumentalizza la cosa, volendo proporre camicie di forza, TSO ancora più facili, ricorso a misure coattive, quasi il sistema psichiatrico non ne prevedesse già abbastanza… Così affermare che Seung, l’attentatore, era stato “strrumentalizzato” (cfr, per ex, la dichiarazione del dottor Mario Di Fiorino, primario di psichiatria della zona Versilia, in IL Giornale, 25 aprile 2023) in chiave antipsichiatrica “appare problematico, come anche la valutazione complessiva del movimento “antipsichiatrico” (e nonpsichiatrico, senza o con trattino), che sarebbe “un gruppo minoritario ma con molto potere” appare decisamente discutibile, vista la dominanza delle strutture psichiatriche esistenti, l’istituto del TSO facilmente applicabile, altro ancora, l’applicazione della “terapia” elettroconvulsivante in molte strutture psichiatriche non solo private ma anche pubbliche, un metodo che ripropone l’orrore della “Sancta Inquisitio”, perpetrando nel “malato psichiatrico” (come dicono gli psichiatri) il sentimento di colpa che necessita una punizione, id est la scarica elettrice “salutare”…. camicie di forza etc, sappiamo. Ma poi c’è il “gioco” di tutti i media, in primis le TV e i giornali non solo di destra, che fingono di sospendere il giudizio, cavalcando la tigre del fatto sensazionale quale viene ad essere l’omicidio o comunque l’aggressione violente che provoca la morte… che appoggiano la logica del sistema, non sapendosene (e non volendosene) distanziare. Decisamente come afferma il comunicato di ALIBES, non sanno né vogliono fornire una lettura crtica del fatto che coinvolge Gianluca Paul Seung, l’attentatore, che dovrà,rispondere penalmente del fatto, ovviamente la vittima, ma anche e certamente non in misura minore un sistema marcio, incapace di scegliere tra un approccio realmente “umano”, ossia capace di tenere conto di tutti i fattori in gioco e uno meramente repressivo. Centro di relazioni umane.

Pubblicato il 28 April, 2023
Categoria: Notizie

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo