Conversazione su Basaglia – Giorgio Antonucci e Maria Rosaria D’Oronzo






Audio : https://youtu.be/OrpnoR-YBGw

Pubblicato il 23 May, 2017
Categoria: Notizie

Cosa pensava Basaglia della nuova legge del maggio 1978

Basaglia sulla “legge Basaglia”


“Non  bisogna lasciarsi andare a facili euforie. È una legge transitoria, fatta per evitare i referendum e perciò non immune da compromessi politici. Non si deve credere di aver trovato la panacea a tutti i problemi della malattia mentale con il suo inserimento negli ospedali tradizionali. La nuova legge cerca di omologare la psichiatria alla medicina, cioé il comportamento umano al corpo. È come se volessimo omologare i cani con le banane.”Franco Basaglia dopo l’approvazione della legge 180/1978

La Stampa, maggio 1978

Pubblicato il 13 October, 2010
Categoria: Notizie

La battaglia di Basaglia non è finita- Giorgio Antonucci

SabatoSeraOnLine

Bene le fiction, ma la realtà è diversa.



Piero Colacicchi


Premetto che non intendo giudicare il lato artistico della fiction “C’era una volta la città dei matti” trasmessa nei giorni scorsi da Rai1. Sul resto credo che alcuni aspetti del film possano essere utili. Per esempio, penso che aiuti a guardare al problema del disagio psichico senza pregiudizi. Viene mostrato come Basaglia si rapportava con gli ospiti dei manicomi, come le considerasse persone a tutti gli effetti, non esseri incapaci di intendere e di volere come facevano molti psichiatri. Questo mi sembra un buon servizio reso agli spettatori.
Basaglia diceva spesso che la malattia mentale andava messa tra parentesi e questo sposta il punto d’attenzione. Perchè un oncologo non direbbe mai una frase del genere, ma nei manicomi ha, e aveva, senso. Perchè il problema non è la salute mentale ma come quelle persone siano state emarginate e rinchiuse in manicomio. Da quella condizione andavano innanzitutto liberate.
Altre cose, invece, mi sono piaciute meno.

Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 11 February, 2010
Categoria: Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo