Seminario Disegno Onirico – 18/19 aprile 2015



Centro di Relazioni Umane di Bologna organizza:

“Il disegno onirico consente di esprimersi, senza alcun vincolo di giudizio estetico(“bello” versus “brutto”), di narrarsi ed esprimersi pienamente, con l’accompagnamento di musiche generalmente gradevoli, ma non “invasive”. Tuttavia non solo disegno onirico: la persona può esprimersi anche con la scrittura (diari, racconti, poesie, altre forme espressive e altri generi letterari), con scene teatrali (in questo caso, visto tempi e spazi, solo brevi scene espressive, senza scenografia, oggetti di scena etc., ovviamente), con la musica e il canto (chi vuole, ma ciò vale per la domenica pomeriggio, può portare il proprio strumento “d’affezione”, purché ovviamente piccolo o esprimersi cantando). In altri termini, il disegno onirico diviene prodromico, ossia introduce ad altri linguaggi, altre forme di comunicazione, che dicono di sé e degli altri, dato che si lavora in gruppo. Come sempre vale la consegna di fondo: “Cercare di rispettare le consegne, ma sfruttare tutti i molti spazi di libertà consentiti” e anche “Nulla di quanto si dice o fa nel gruppo può essere comunicato ad extra”. Il disegno onirico (consegne) vale sabato e all’inizio di domenica (fino alle 11 circa), mentre poi c’è spazio libero per quanto la creatività dei/delle partecipanti esprime.

Saremo ospiti da MercanZia Loredana Vitale, Piazza della Mercanzia 2 Bologna.

Pubblicato il 13 April, 2015
Categoria: Eventi

Disegno onirico – Eugen Galasso

Premessa

Devo fare una premessa, che forse si rivelerà un po’ lunga: ho sempre avuto grandi problemi con il disegno. L’arte mi piace moltissimo (storia dell’arte all’ univ.no, salvo un esamino – e un “esamone” di estetica – ma al liceo sì, anche con successo – poi “indecorosamente” anche recensioni di mostre “classiche”), ma non riesco ad esprimermi io stesso graficamente. Alle scuola medie inferiori (tre anni di noia, di cose scontate e di “minestra riscaldata”), per me, l’incubo si chiamava educazione artistica. Anziana prof.-“cerbero”, che mi “bastonava” ad ogni scrutinio, finché avevo scoperto l’esistenza dell’arte astratta e… l’ho messa in crisi. Certo, mi esprimo meglio con le parole (poesiole e racconti, saggi etc.), in musica, ma la “ignoranza grafica” dipende anche da un certo modo di “imporre” l’educazione artistica…In realtà, è notorio che ogni persona si esprime con dei segni, delle tracce anche grafiche; secondo certi studiosi di psicologia dell’età evolutiva, la prima traccia lasciata dal bambino è quella scatologica, ossia quella delle feci del bambino di pochi mesi.  Ma, già in età puberale-adolescenziale (dai 13 ai 15 anni) la persona si vergogna a produrre disegni, ad esprimersi graficamente; ma ciò, sicuramente, è dovuto ai pre-giudizi, al clima culturale ammorbante e “castrante” che domina nel sistema scolastico e universitario. La creatività (qui parlo anche di musica, teatro, danza, poesia, letteratura etc.) “non dat panem”, non ha ricadute immediate in termini di profitto, quindi viene esclusa.  Il disegno onirico, invece, certo non da solo (cioè non come tecnica unica-onnivora), è una tecnica per poter entrare nel disegno, per far rientrare dalla “finestra” ciò che dalla porta era stato escluso, ossia una forma fondamentale dell’espressione creativa. Storia del disegno onirico:
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Pubblicato il 9 December, 2010
Categoria: Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo