MALATI DI NIENTE-itinerari per uscire dalla psichiatria-
Incontro pubblico
giovedì 26 febbraio 2009, ore 21
presso sala Aldo Moro – viale Santuario 13 Saronno
La solitudine della persona internata e sottoposta a giudizio psichiatrico è senza paragoni .
Non è solo celle , spioncini e letti di contenzione . E nemmeno soltanto psicofarmaci e dell’ elettroshock .
È anche isolamento assoluto di chi , al contrario di tutti gli altri internati di carcere e lager , è considerato , sia pure arbitrariamente , senza pensiero razionale o , come si dice, con un pensiero malato .
Tu parli, gridi, protesti, ricordi e gli altri sorridono con superiorità come se si trattasse di un cane che pretende di appartenere alla specie.
La stessa voce del personale che si rivolge a gli internati e ai pazienti psichiatrici ha un timbro falso, artificiale, artefatto.
Perché “malato di mente” significa prima di tutto non uomo.
Il considerare altri come non uomini ci preserva dall’ affrontare con pienezza la nostra responsabilità di singoli come appartenentia tutte le innumerevoli possibilità della specie.
È una fuga dalla profondità abissale del nostro essere in una riduzione a manichini, in polemica con la fantasia e la creatività. Leggi l’articolo completo »