Su l’intervento di Giorgio Antonnucci versus Thomas Szasz nel 1980 – Eugen Galasso






L’intervento di cui in oggetto si trova nel sito d’archivio del prof Giorgio Antonucci www.giorgioantonucci.org


nel taccuinio https://giorgioantonucci.org/taccuini/diari-novembre-dicembre-1980/

Giorgio Antonucci, negatore della psichiatria, che giustamente considerava (ma io vorrei averlo qui, Giorgio, vivo e vegeto e comunque ci rimane, ben vivo, il suo pensiero, con la sua opera) in questo testo del 15 novembre del  1980, che è il suo intervento a un convegno promosso dal CCDU,  svoltosi nell’Aula Magna dell’Università’ di Roma, alla presenza di Thomas Szasz, riporta casi concreti, con cui si confrontava, da “psichiatra” presso l'”Ospedale Psichiatrico “L’Osservanza” di Imola, ma anche, due o tre volte al mese presso un Ospedale Civile, reparto psichiatrico, dove faceva il medico di guardia. E’ un crimine, afferma, sottoporre una persona, chiunque sia, a un trattamento che non accetta. Premessa giusta quanto indispensabile per capire e apprezzare il suo pensiero, che è quello di un vero umanista e che vale, peraltro, anche per la medica “non psichiatrica”, dato che è illegittimo sottoporre a un intervento chirurgico pericoloso (ma anche non pericoloso) chi rifiuti tale tipo di terapia e gli esempi si sprecherebbero. Ma Giorgio, opportunamente, fa esempi concreti: di un trentenne che il padre voleva sottoporre al TSO perché era “girovago” invece che “stanziale”, di una contadina, segnata alla gravidanza recente che non poteva più (fisicamente, si badi) sottoporsi al duro lavoro nei campi, di una ventiduenne, eroinomane, buttata fuori di casa dalla madre e in quel tempo nelle mani di chi gestisce il traffco della prostituzione.  Contro leggi truffa che prevedono comunque più che la chiusura del manicomi, la loro sostituzione con istituti simili, solo cambiati di nome, con l’arma terribile del TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) Antonucci si è sempre battuto coerentemente, anche prima della pubblicazione delle celebri opere di Szasz. Con una lucidià e una coerenza più che semplicemente “encomiabili”, il dottor Antonucci rimane, anche proprio in virtu’ della sua chiarezza, della sua capacità di esprimersi con esempi concreti, ossia “induttivamente”, un  grande faro nella lotta contro l’abuso che il potere compie sempre quando, sulla base di indicazioni superficiali quanto assurde colpisce una persona in base al “nulla” di indicazioni colpevoli, mal intenzionate o semplicemente idiote.  Eugen Galasso

Pubblicato il 18 April, 2023
Categoria: Notizie, Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo