Intervento su Mastrogiovanni (processo che inzia il 28 giugno)- Eugen Galasso



La vicenda di Franco Mastrogiovanni credo sia abbastanza nota ai lettori di “Cenerentola“, ma forse non sarà inutile ripercorrerla brevemente: dopo problemi con la realtà psichiatrica del suo paese e talora di altri posti, il maestro anarchico campano del Cilento, nell’estate 2009 viene sottoposto a TSO, quindi ricoverato in psichiatria e qui muore, in circostanze non chiarite ma di estrema gravità (le violenze fisiche subite sono ampiamente documentate da un video terribile), muore dopo vari giorni di “degenza”. Dal 28 di giugno è in corso il processo, ma esso si svolge per “malasanità”, invece che per(quantomeno) “abuso psichiatrico”. Oltre a tutto, nel caso di Mastrogiovanni, infermieri preposti e medico di guardia non hanno in alcun modo dato retta alle norme che obbligano il personale curante a darsi cura del paziente, lasciandolo per ora in condizioni gravissime, quindi si configurano reati quali omissione di cura (fisica, beninteso) e di soccorso. Ma: A) I tempi dei processi sono “biblici”: su essi finalmente l’attuale Parlamento (lo dice chi diffida di tutti gli/le eletti/e di questa legislatura, ma questo è quanto “ci meritiamo”…) dovrebbe trovare un accordo per abbreviare i tempi, prima che imputai e testimoni passino a…miglior vita o si rendano irreperibili. Gli esempi delle stragi (Piazza Fontana, Italicus, Brescia, stazione di Bologna, Ustica) credo bastino come esempi negativi.

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Pubblicato il 7 June, 2010
Categoria: Notizie, Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo