Paolo Lorenzini e lo psichiatra di “Sussi e Biribissi” – Eugen Galasso
Talora, scoprendo qualche testo anche teatrale, succede che si incappi in qualche sorpresa interessante: il romanzo fiorentino “Sussi e Biribissi”(1902) di Paolo Lorenzini, nipote di Carlo Collodi alias Lorenzini, l’autore del “Pinocchio”, presenta due ragazzi tredicenni, che hanno preso un “trip” per Jules Verne e il suo “Viaggio al centro della terra” cercano il luogo in questione disperatamente e in modo improprio, finendo quasi nelle fogne. Una guardia regia (allora c’era il re…) li manda in manicomio, dove lo psichiatra “sragiona” e fa discorsi che porterebbero ogni comune morale dritto in psichiatria con TSO accelerato… Giorgio Antonucci e Thomas Szasz godranno dal grande nulla o dal “Paradiso per spiriti magni” in cui si trovano (???) dato che un testo insospettabile, ora recuperato in bella versione teatrale (anche teatro di figura, oltre che di attori), ci riporta una protesta inusitata contro un mondo “crazy” che ricovera obbligatoriamente chi ha anche solo un sano spirito d’avventura… Se lo zio Carlo Collodi (in realtà Lorenzini) nelle “Avventure di Pinocchio” parlava di ospedale e carcere come destinazioni possibili per i “ribelli”, il nipote demolisce, pur se non a picconate, un’altra istituzione totale funzionale alla dittatura della borghesia, il manicomio… Eugen Galasso
Pubblicato il 12 January, 2020
Categoria: Testi