Sanità di mente e patriarcato – Eugen Galasso





Per Filippo Turetta, che ha assassinato la ex-fidanzata Giulia Cecchettin,l’unica possibilità di difesa sembra essere proprio l’infermità o meglio semi-infemità mentale, che gli consentirebbe di non scontare il possibile ergastolo. Se l’azione degli avvocati fosse incentrata su ciò, a parte la questione politica, che darebbe una sponda all’estrema destra che punta sull'”ergastolo senza sconti” (se ci fosse, ossia se fosse prevista dal codice penale vigente,  proporrebbe la pena di morte), verrebbe riproposto lo schema della “malattia mentale”, da tempo invalidato ma sempre riproposto per non affrontare seriamente la questione di atti certamente criminali ma che sfuggono alla “normale razionalità”, al common sense ancora dominante. Con la possibile definizione di Turetta (come di altre persone) quale “malato di mente”, a parte la sconfitta della volontà di combattere seriamente contro patriarcato e discriminazione della donna, verrebbero invalidate nella pratica giuridica concezioni importanti sull’alterità (Szasz e Antonucci, tra gli altri), a favore della riproposizione di mentalità grette e conformiste, che in definitiva avallerebbero la visione tuttora dominate, che a parole sembra orientata verso la parità di genere, mentre in realtà la sconfessa nella pratica.    Eugen Galasso

Pubblicato il 14 December, 2023
Categoria: Notizie, Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo