L’esperienza di un medico non comune – intervista a GIORGIO ANTONUCCI
LiberaMente, giornale di critica alla medicina autoritaria, di Giulio Murero
“Giorgio Antonucci ha dedicato e dedica tuttora gran parte della sua vita a sottrarre persone da distruttive “cure” psichiatriche e ad impedire che altre ne siano preda.
La maggior parte del suo lavoro lo ha fatto in qualità di direttore di un consistente reparto dell’ex manicomio di Imola. E’ forse l’unico esempio di primario ospedaliero che si è posto il compito (riuscito) di smantellare il proprio ospedale.”
–Seconda parte–
Domanda: “Parliamo un pò della tua esperienza, del tuo lavoro “sul campo”.
Giorgio Antonucci: “Ho avuto modo di incontrare persone che, dopo trent’anni di manicomio, avevano -e per fortuna direi- nonostante che fossero rinchiuse, torturate fisicamente, sottoposte a psicofarmaci, sottoposte ad elettroshock, sottoposte ad insulina-coma, sottoposte a lobotomia e così via, nonostante tutto avevano conservato ancora una loro personalità; tant’è vero che questa loro personalità, che avevano anche agli inizi, avrebbe potuto farli ricoverare di nuovo. Per cui non c’è una data malattia e facendo una determinata cura passa la malattia; c’è la ricchezza dell’esperienza di un uomo che non corrisponde ai pregiudizi di uno psichiatra e il tentativo di annientare questa esperienza, il non riuscirci e il continuare a tentarlo. Perchè esistono i manicomi? Leggi l’articolo completo »
Pubblicato il 29 January, 2009
Categoria: Testi