Questione di salute – Giorgio Antonucci
La Città del Secondo Rinascimento, n°27
Riprenderei quanto ha raccontato Stefano Benassi a proposito di quello studente che vantava i benefici che alcuni pazienti degli Stati Uniti attribuivano all’uso dell’elettroshock. Tutto sta nell’intendersi sulla parola “beneficio”, perchè, per esempio, oltre all’elettroshock, la psichiatria ha usato, e a volte usa ancora in alcuni paesi, la castrazione. Allora, non sarebbe difficile trovare uomini tormentati dal desiderio delle donne che si fanno castrare e, dopo, sono liberi da questo desiderio: potrebbero chiamare l’operazione un beneficio. La questione è molto precisa. L’unico effetto dell’elettroshock, riconosciuto da tutti gli psichiatri che lo praticano, è la diminuzione della memoria. Per non parlare del fatto che l’elettroshock procura artificialmente uno stato patologico, una perdita di coscienza e una convulsione simili a quelle che avvengono nell’epilessia. L’epilessia purtroppo è una malattia, di tipo neurologico, che si può contrarre, per esempio, in seguito ad un incidente stradale. Una persona che in un incidente stradale batte la testa ha una piccola emorragia che procura una lesione al cervello, che può causare crisi epilettiche periodiche. Ciò significa perdita di coscienza e convulsioni. Dostoevskij aveva l’epilessia e l’ha descritta molto bene. E’ una malattia neurologica, e vi spiegherò perchè dico “malattia neurologica”. Sono un medico, so bene che cos’è una malattia, e proprio per questo non uso il termine “malattia” quando si tratta di cose differenti. Si può affermare tranquillamente che il cancro al fegato è una malattia, nessuno può negarlo. Ma dire che l’omosessualità è una malattia sarebbe una pura idiozia.
Ora vorrei raccontare un episodio autobiografico, perchè ho ascoltato molto volentieri l’intervento intelligentissimo dell’amico Vito Totire. Vorrei dire in breve che cos’è un manicomio giudiziario nella sua concretezza.
Pubblicato il 16 January, 2010
Categoria: Notizie