Piero Colacicchi ricorda l’incontro con Giorgio Antonucci. Conversazione con Piero Colacicchi, di Maria Rosaria D’Oronzo.
Opera di Piero Colacicchi : “Mangiavo strisciando nel cortile come una biscia”. Il titolo dell’opera è tratto da una poesia di Giorgio Antonucci
Domanda – Mi dicevi che il lavoro di Giorgio Antonucci è stato importante per te perché ti ha portato ad avvicinare la questione psichiatrica in modo del tutto nuovo. E’ vero?
Risposta – Certo. Giorgio l’ho conosciuto al San Salvi, il manicomio di Firenze, dove io ero stato invitato da un’assistente sociale, Vivian Benhaim, che avevo conosciuto in occasione di una mostra che avevo organizzato a Firenze, nel 1964, sul razzismo di cui erano vittime i neri negli Stati Uniti.
Io insieme a degli amici avevamo messo su questa mostra di pittura e di documenti che provenivano direttamente dal sud degli Stati Uniti, dove ancora c’era una segregazione molto forte… Ecco, io qui a Firenze, dove insegnavo italiano in una scuola americana, avevo conosciuto una ragazza che veniva dal Mississippi e ci aveva lavorato come parte di una associazione non governativa antirazzista nata in alcune università. Tre ragazzi che facevano parte della sua organizzazione e che lei conosceva erano stati presi dal Ku Klux Klan e ammazzati. Era la storia su cui è stato fatto il film, “Mississippi burning”. Dopo quell’esperienza lei era venuta a Firenze per studiare e durante le lezioni aveva raccontato questa sua storia. Allora, insieme ad un altro insegnante, decidemmo di fare qualcosa per dare una mano a questa gente che lavorava laggiù in condizioni di enorme pericolo e pensammo di tirar su dei soldi organizzando una mostra vendita di opere d’arte. La mostra avrebbe contenuto anche un’importante parte documentaria con cui volevamo far conoscere in Italia il razzismo esistente in America contro i neri. In Italia, a quell’epoca, quando si parlava di razzismo si intendeva più che altro antisemitismo, mentre il razzismo in termini più generali veniva affrontato da pochi e quello americano in particolare non si conosceva. Ripeto il razzismo come concetto generale e il razzismo nei confronti di neri americani non erano temi di cui si discutesse molto mentre quest’ultimo, secondo noi, era un tema importante sia perché permetteva di allargare la questione fuori dei limiti nazionali sia perché noi, in Italia, avevamo una visione piuttosto idealizzata dell’America per il fatto che gli americani ci avevano liberato.
Domanda – In Italia non c’è la percezione del razzismo neanche oggi però qui parliamo del 1964, un periodo in cui in Italia c’era una forte migrazione dal Sud verso Nord e il razzismo verso i meridionali, sia in Italia che in Svizzera, in Germania e in molte altre zone del nord, già si manifestava.
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Pubblicato il 17 March, 2019
Categoria: Immagini, Testi, Testimonianze