Il problema dei diritti – Eugen Galasso


“Carissimo Eugen, ti ringrazio di cuore per avermi consigliato il film “Si può fare”. Antonietta ed io ieri ci siamo subito recati a vederlo. E’ stata una vera e propria esperienza emotiva e, per quel che mi riguarda, intellettuale altamente gratificante. Delicato, profondo, sottile nel raccontare le trame psicologiche e le contorsioni dei protagonisti, tutti i protagonisti. Al di fuori di ogni possibile retorica, senza false preoccupazioni di una rappresentazione realisticheggiante, è risultato altamente realistico nel raccontare possibilità al tempo stesso utopiche, sovversive e culturalmente rivoluzionarie. Poi soprattutto emanante una dolcezza e un’intensità umana a tratti trascinanti. Bello! veramente bello. Di nuovo un sincerissimo grazie.
Il commento di Antonietta te l’ho già inviato  a parte. Andrea Papi”.

   Parto da questo commento, senz’altro autorevole, dello scrittore e saggista Andrea Papi – non ne ritrovo la data esatta, ma sicuramente si colloca nel novembre 2008 – che però si unisce ad altre prese di posizione, tutte estremamente positive, sul film che forse è l’opera più importante su tematiche psichiatriche (anti-psichiatriche), assieme a “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Milos Forman, tratto dal libro di Ken Kesey, un film che regista e attori di “Si può fare” (regia di Giulio Manfredonia, 2008).

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Pubblicato il 13 December, 2010
Categoria: Notizie

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo