Note sul testo unificato del relatore Ciccioli “Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica” – “Contratto di Ulisse”- Eugen Galasso
Non voglio essere troppo cattivo: ma chiamarsi Ciccioli è già una condanna: dai “Fratelli Cuccoli” di Palazzeschi, ai cuccioli (bella, tenera cosa, invece) a “L’onorevole Cicciolin” di Enzo Jannacci in “Silvano” – era l’epoca, anni Ottanta in cui Pannella e i suoi (PR) avevano fatto eleggere in Parlamento “Cicciolina”, ossia una pornostar – un accostamento che sicuramente Ciccioli, psichiatra e ora parlamentare di provenienza missina (ne era stato dirigente, apprendiamo da vari siti e da fonti di stampa) non sarebbe fiero, le serie di analogie semantiche potrebbero essere ampliate a dismisura… Tra l’altro, sempre dalle suddette fonti, si apprende che nel 1974 il suddetto Ciccioli aveva sparato, in piazza Cavour ad Ancona, cinque colpi di pistola Flobert contro Paolo Tomassoni, extraparlamentare di sinistra, rimasto ferito a una coscia… Ma, vorrei dire, qu’importe? Se oggi il Ciccioli fosse cambiato, se si fosse ricreduto delle sue intemperanze giovanili? Poi, al limite, che cosa vuol dire? Come ci ricorda anche nel suo libro recente “Diario dal manicomio” (Milano, Spirali) Giorgio Antonucci, da antipsichiatra rigoroso, aveva trovato una sponda insospettata in un collega vicino all’allora Movimento sociale italiano, lo psichiatra Vita Finzi, a suo tempo.
Pubblicato il 5 October, 2010
Categoria: Testi