Presentazione: Diario dal manicomio- di Giorgio Antonucci – Libreria Libri Liberi-
Lunedì 21 giugno, alle ore 18.00, nel giardino della Libreria Libri Liberi
(Via San Gallo 25r, Firenze), siete invitati alla presentazione del libro
DIARIO DAL MANICOMIO
di GIORGIO ANTONUCCI
Apre l’evento il chitarrista-compositore ANTHONY SIDNEY
che suonerà alcune sue composizioni per chitarra
Presenta il libro il prof. EUGEN GALASSO
GIORGIO ANTONUCCI, medico, dopo aver lavorato a Cividale
con Cotti e a Gorizia con Basaglia, dal 1970 al 1972 ha
svolto la sua opera nei centri di igiene mentale di Reggio Emilia.
Dal 1973 al 1996 ha lavorato nei manicomi di Imola. Per le attività
svolte ha ricevuto riconoscimenti dal “Comitato dei Cittadini
per i Diritti Umani” Onlus , nel 1997 a Milano e nel 2003 a Los
Angeles. Amico di poeti e scrittori, gode di grandissima stima da
parte di Thomas Szasz, autore del libro “Il mito della malattia
mentale” uscito negli Stati Uniti nel 1961. Il 26 febbraio 2005 ha
ricevuto a Los Angeles il “Thomas Szasz Award” e, contemporaneamente,
un riconoscimento dell’assemblea legislativa della California.
Sul lavoro di Antonucci è uscito a Copenaghen, nel
1989, un libro di Svend Bach, docente di letteratura italiana al-
l’Università di Aarhus. Con Spirali ha anche pubblicato “La nave
del Paradiso” (1990) e “Le lezioni della mia vita” (1999).
ANTHONY SIDNEY, chitarrista e compositore. Nato in America,
dal 1962 vive a Firenze dove insegna e compone. Nel marzo
2008, per la “festa della donna”, si è tenuta in Palazzo Medici Riccardi
la prima esecuzione della sua composizione per trio: Flauto,
Viola e Arpa “Five moons in black” e nel dicembre 2009, nel più
prestigioso teatro della capitale della Moldavia, la prima esecuzione
del suo concerto per Arpa e Orchestra “Florence Concert”.
Attualmente tiene concerti solisti e lavora a nuove composizioni.
EUGEN GALASSO, pedagogista clinico, reflector, ricercatore
universitario, è da tempo collaboratore del sito “Centro di relazioni
umane”.
Video intervento di Maria D’Oronzo – conferenza del Telefono Viola Roma
Stralcio dell’intervento della dott.ssa Maria D’Oronzo e lettura di “Diario del manicomio. Ricordi e pensieri” di Giorgio Antonucci.
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conferenza TELEFONO VIOLA ROMA 91 from nulla on Vimeo.
Pubblicato il 10 June, 2010
Categoria: Video
Intervento su Mastrogiovanni (processo che inzia il 28 giugno)- Eugen Galasso
La vicenda di Franco Mastrogiovanni credo sia abbastanza nota ai lettori di “Cenerentola“, ma forse non sarà inutile ripercorrerla brevemente: dopo problemi con la realtà psichiatrica del suo paese e talora di altri posti, il maestro anarchico campano del Cilento, nell’estate 2009 viene sottoposto a TSO, quindi ricoverato in psichiatria e qui muore, in circostanze non chiarite ma di estrema gravità (le violenze fisiche subite sono ampiamente documentate da un video terribile), muore dopo vari giorni di “degenza”. Dal 28 di giugno è in corso il processo, ma esso si svolge per “malasanità”, invece che per(quantomeno) “abuso psichiatrico”. Oltre a tutto, nel caso di Mastrogiovanni, infermieri preposti e medico di guardia non hanno in alcun modo dato retta alle norme che obbligano il personale curante a darsi cura del paziente, lasciandolo per ora in condizioni gravissime, quindi si configurano reati quali omissione di cura (fisica, beninteso) e di soccorso. Ma: A) I tempi dei processi sono “biblici”: su essi finalmente l’attuale Parlamento (lo dice chi diffida di tutti gli/le eletti/e di questa legislatura, ma questo è quanto “ci meritiamo”…) dovrebbe trovare un accordo per abbreviare i tempi, prima che imputai e testimoni passino a…miglior vita o si rendano irreperibili. Gli esempi delle stragi (Piazza Fontana, Italicus, Brescia, stazione di Bologna, Ustica) credo bastino come esempi negativi.
Psicologia. – Giorgio Antonucci
( Processo alle intenzioni: T.S.O. alle neomamme
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Tso-alle-neomamme-per-combattere-depressione-post-partum-e-infanticidio_487886937.html ).
Mi dicono:
per tutti quelli
che potrebbero
avere cattive
intenzioni.
Giorgio Antonucci
http://www.facebook.com/?ref=home#!/pages/Giorgio-Antonucci/234686232962?ref=mf#wall
Pubblicato il 6 June, 2010
Categoria: Testi
Tu non ucciderai – Articolo per “Senza Confine” – Giorgio Antonucci
Firenze 5 gennaio 1993
La torre.
(fantasia).
Come se fosse
un sogno:
quasi
una poesia.
Ma stolto è chi non vede
La giovinezza come ha ratte l’ale.
Giacomo Leopardi.
Era meglio il silenzio delle pietre.
Poi qualcosa si è mosso.
Non si sa come è accaduto, ma s’immagina in molti modi, dall’opera di un apprendista divino, al casuale rimescolio degli elementi.
O un eterno ripetersi dello stesso circolo.
Il cielo che s’allarga e ritorna su un punto e poi di nuovo da capo.
Intanto le stelle scintillano nel vuoto.
La luna guarda dall’alto.
Vennero i batteri, i funghi, i protozoi, le piante, gli animali. I protisti navigavano i mari come vascelli leggeri.
Gli alberi si piantaveno nella terra come colonne.
Fra tutto questo, attraverso vie sconosciute, la nascita dell’IO.
Così ora l’universo è pieno di viventi, feroci gli uni contro gli altri.
Ma perchè i generi diversi devono divorarsi?
Dobbiamo perennemente fuggire come caprioli dei boschi, come i granchi degli scogli, come i lombrichi della sabbia, come i gabbiani delle rocce.
Forse i primi uomini si sono uccisi per divedersi il mangiare, oppure si mangiavano l’un l’altro.
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Pubblicato il 6 June, 2010
Categoria: Testi
Giorgio Antonucci: “Diario dal manicomio. Ricordi e pensieri.”, ed Spirali
pp.64-67
Video
“Un piccolo sogno mi ha riempito di gioia e la luna sembrava una palla di fuoco.
Nella notte di guardia che restò con me, Luca Bramanti seguì con attenzione tutti gli avvenimenti e si interessò ai miei interventi.
Mi seguiva in silenzio nei passaggi veloci da una parte all’altra dell’istituto dopo ogni chiamata, e andavamo in automobile o a piedi secondo le distanze o l’urgenza.
Fui chiamato quasi nello stesso tempo per due uomini in pericolo di vita per crisi acute da infarto, e una terza volta per un uomo in gravi condizioni per emorragia cerebrale.
Dovevo provvedere alle cure immediate e all’eventuale ricovero nel vicino ospedale civile, però i reparti non erano attrezzati per il pronto soccorso e il personale non era preparato e spesso non era nemmeno capace.
Chiedevo le medicine indispensabili per ogni occasione e necessità e gli infermieri e le infermiere trafficavano negli armadietti e nei carrelli senza riuscire a trovarle.
Spesso telefonavano in altre sezioni per trovare altri infermieri più capaci e attrezzati.
Per fortuna avevo con me un pronto soccorso che mi ero procurato apposta per ogni possibile evento.
Solo gli psicofarmaci si trovavano dappertutto in abbondanza.
Durante gli interventi mi venivano annunciati per telefono nuovi internamenti in arrivo.
Dovevo riflettere sul modo di revocarli e intanto dovevo preparare gli argomenti per convincere il giorno dopo il direttore.
“PSICHIATRIA E PSICHIATRIA COSTRITTIVA” – Intervento – Maria D’Oronzo
Conferenza pubblica – Telefono Viola di Roma
Roma, 27-5-2010
Saluto di Giorgio Antonucci e presentazione del Centro di Relazioni Umane di Bologna di Maria D’Oronzo
Vi porto il saluto di Giorgio Antonucci che, come ha già riferito Alessio Coppola, il dottore non può essere presente per motivi di salute. Voglio leggervi un brano dal libro di Antonucci “Diario dal manicomio. Ricordi e pensieri” ed Spirali.
Leggi :
http://centro-relazioni-umane.antipsichiatria-bologna.net/2010/06/03/giorgio-antonucci-diario-dal-manicomio-ricordi-e-pensieri-ed-spirali/
Ascolta: radioradicale.it
http://www.radioradicale.it/scheda/304486/psichiatria-e-psichiatria-costrittiva
Video
Due parole sulla mia attività che svolgo a Bologna nel Centro di Relazioni Umane, di cui sono fondatrice e coordinatrice.
Mi occupo delle vicende, abusi e pratiche della psichiatria, dal 1993. Per un lavoro con l’Università di Padova, dove ho studiato psicologia, ho cercato e trovato, dopo vari tentativi, un reparto-aperto, il reparto Autogestito di Imola all’ospedale psichiatrico Lolli, diretto dal dottor Giorgio Antonucci. Sono rimasta a fianco del dottor Antonucci, nel reparto, fino alla fine del suo lavoro istituzionale. Il dottor Antonucci lascia Imola nel 1996.
La prima cosa che mi è stata chiara, in questa esperienza, era il fatto che dovevo gettare alle ortiche tutto quello che all’università mi avevano insegnato, tutto quello che avevo studiato. Dovevo ricominciare completamente daccàpo.
Iniziando dal linguaggio. Iniziando a parlare di dolore personale, di sofferenza interiore e non più e mai di malattia mentale; di modalità di linguaggi differenti e mai più di terapia; di contrasti e contraddizioni personali e sociali, di conflitti sociali e mai più di deliri. Dovevo abbandonare il linguaggio pseudoscientifico che altro non è che il linguaggio del potere; esso serve ad allontanare i familiari e il contesto umano dall’assistito che diventa “oggetto” dell’istituzione di coercizione e isolamento.
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Pubblicato il 2 June, 2010
Categoria: Audio, Eventi, Notizie, Presentazione
“Va…comme hier” – articolo di Eugen Galasso
Quando rileggo queste righe, scritte più di due anni fa per “Cenerentola“, penso al fatto che oggi come non mai vale il verso di Paul Fort, peraltro riferito a tutt’altro (“La vie c’est toujours amour et misère…La vie c’est toujours la meme chanson”): “Va…comme hier”. Una condizione di immobilismo totale, di stasi anche legislativa. Nessuno ha il coraggio di tornare allo status quo ante (prima della legge 180) chiedendo la rimozione della legge, ma ci si limita a piccole punzecchiature (“Se diventano pericolosi/e, però…”; “Le famiglie non riescono a contenerli”etc.) che vanno nella direzione chiaramente di un ridimensionamento della “Basaglia”, senza modificarla formalmente. Il camaleontismo politico, insomma, regna sovrano, espressione, com’è, dell’ipocrisia, di quello che qualcuno ha definito “cerchiobottismo”. Mai “sporgersi troppo” (altro che i finestrini dei treni…), mai mettersi in gioco, mai “il corpo nella lotta” (Ginsberg, ma anche Pasolini), anzi, neppure la penna, il computer… Nada, rien… Dire e non dire, contraddicendosi (che cosa importa, tanto nessuno capisce…). I politici non sono “del settore”, gli psichiatri sì, ma anche loro vanno coi piedi di piombo… Se si vuole, sembra un tomasiano (Tomasi di Lampedusa, “Il Gattopardo”) “Cambiare tutto, perché tutto resti come prima”. In realtà, però, dei “Breaks in the Wall” ci sono, tutti negativi, perché si insinua il “serpe del dubbio”, si tenta di abbattere quella minima garanzia che comunque la “180” dava (sono d’accordo al 100% 100 con Giorgio Antonucci, era ed è frutto di compromessi, legge “ipocrita”, ma meglio qualcosa piuttosto che nulla). Il futuro, in una stagione indeterminata di “Grandi Riforme”, che quasi sempre si rivelano essere invece provvedimenti reazionari, non sappiamo quale sarà. Qualcuno dice “Meglio non saperlo”, ma, se è veramente così, forse sarebbe meglio ri-aprire gli occhi e sapere che cosa realmente si sta preparando, “che cosa bolle in pentola”, in prospettiva…
Eugen Galasso, 1 giugno 2010.
Pubblicato il 2 June, 2010
Categoria: Testi