nata sotto un sole nero (Giulia) – Giorgio Antonucci – Poesie (IV parte)
Se tu batti un colpo fuori tempo
(come il timpanista bizzarro) tutti
gli altri ti saltano addosso come
tigri, e tu devi sperare che ti
sbranino nel minor tempo possibile.
Non importa se quel colpo fuori tempo
era proprio quello che ci voleva.
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La prima volta ho fatto il saluto
e mi sono messo a ridere
e mi hanno sbattuto in carcere
La seconda volta ho fatto il saluto
e mi sono messo a ridere
e mi hanno sbattuto in manicomio
Ora dopo tre anni di manicomio
continuo
a fare il saluto
e a ridere
Dicono che sono pazzo
Invece i sani di mente
continuano
a fare il saluto
senza ridere.
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Attimo per attimo dubitavo di me stesso
fino a ridurmi al silenzio.
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Ero troppo malinconico
Indifferente a tutto
Ma cinque giorni
di cura
mi sono bastati
Ero troppo malinconico
Indifferente a tutto
Ma cinque giorni
di cura
mi sono bastati
Una cella di cemento
un letto puzzolente
una ciotola di legno
un pigiama giallo
un cortile per la passeggiata
Ero troppo malinconico
Indifferente a tutto
Ma cinque giorni
di cura
mi sono bastati
Ero troppo malinconico
Indifferente a tutto
Ma cinque giorni
di cura
mi sono bastati
Ho strozzato il guardiano
Gli ho stretto la gola
Erano anni che non provavo
una gioia così grande
Erano anni che non provavo
una gioia così grande
Ero troppo malinconico
Indifferente a tutto
Ma cinque giorni
di cura
mi sono bastati
Ero troppo malinconico
Indifferente a tutto
Ma cinque giorni
di cura
mi sono bastati.
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Le mie passioni mi hanno fatto vivere e le mie passioni mi hanno ammazzato. J.J. Rousseau
Le continue pericolose incertezze della coscienza tra l’incontro sempre rinnovato coi più difficili problemi della vita pratica e le tentazioni della fuga nell’immaginario fino all’inattività più completa, o le tentazioni della rivolta furibonda fino alla violenza più feroce e incontrollata. Da una parte la soffocazione e l’oppressione sociale sempre più intollerabili dall’altra le grandi complicazioni della vita interiore.
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Un cavallo nel cielo
l’ho veduto sul serio
Ma non c’erano allora
in quel grande momento
e non mi hanno creduto
Ma non c’erano alora
in quel grande momento.
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Incontro al manicomio di Volterra
Avevo otto anni
otto anni
otto anni
quando mi hanno sbattuto
qui dentro
quando mi hanno sbattuto
qui dentro
con la violenza
E ora quanti anni hai?
E ora quanti anni hai?
Minuto per minuto
Ora per ora
Giorno per giorno
Le notti a occhi spalancati
I giorni senza fine
Le notti a occhi spalancati
i giorni senza fine
E’ passato troppo tempo
E ora quanti anni hai?
E ora quanti anni hai?
Le notti a occhi spalancati
I giorni senza fine
Le notti a occhi spalancati
I giorni senza fini
E’ passato troppo tempo
Ma non li hai contati
i tuoi anni?
E perchè avrei dovuti contarli?
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Diverse volte ho sognato una parete
tutta bianca – ma era una vera parete
impenetrabile o era un fascio di luce? –
e davanti ad essa mi trovavo completamente
disorientata e cadevo in una paura tremenda,
che mi abbandonava solo al risveglio.
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Tra la panca
inchiodata
e le mure
umide
mi portano
la ciotola
di legno
Non corro
con la testa
contro il muro
perchè la cella
è troppo corta
per fracassarmi
perchè sono in due
perchè sono più forti
Non corro
con la testa
contro il muro
Troppe volte
la testa mi doleva
le forze non mi bastavano
la voce
che non c’era
la voce
che non usciva
dalla stretta della gola!
la voce
che non usciva
dalla stretta della gola!
tolto mia sorella
che viene durante la notte
tolto mia sorella
che viene durante la notte
e nessuno lo sa.
Nessuno
può togliermi
mia sorella!
mi portano
la ciotola
di legno.
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Forse avevo paura
già da prima
Forse avevo nemici
già da prima
Forse ero distrutto
già da prima.
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Pubblicato il: 9 March, 2017
Categoria: Notizie