Archivio della Categoria: ‘Testi’

In ricordo di Sandra Mondaini in televisione – Eugen Galasso

Lo scorso 21 settembre è morta Sandra Mondaini, attrice e persona che ha dato molto al mondo dello spettacolo e non solo. Era nota positivamente anche presso italofoni “non italiani” (un amico albanese, per es., l’apprezzava moltissimo).  Una rete Mediaset (ma poteva essere RAI, la 7 o chissà quale altro canale) la commemora dedicando gran parte della trasmissione (che non ho potuto seguire integralmente) all’intervento di Giovan Battista Cassano, primario di psichiatria alla Clinica Universitaria di Pisa e notoriamente “mago della depressione”. Sarebbe forse stato più opportuno ricondurre il tutto alla questione esistenziale (la Mondaini sola senza Vianello, dove un mediatore familiare o relazionale, per non dire della presenza di un Giorgio Antonucci, che invece la televisione ignora, colpevolmente, anche in occasione della – quasi- recente biografia dell’esperienza basagliana avrebbero detto molto meglio del “ras dell’elettroshock”). Cassano, per carità, esperto comunque di comunicazione, ha assunto toni adeguati alla circostanza: mesto, impeccabile anche nel vestito e nella mimica-gestualità, cosa che non gli riesce difficile, ovviamente, per nulla polemico (con chi, poi, non essendoci contraddittorio?) ha parlato della depressione della Mondaini ma anche della comorbilità, ossia della compresenza di fattori organici (il tumore), dove la sua visione meccanicistica e riduttivistica della psiche umana trapela chiaramente.

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Pubblicato il 25 September, 2010
Categoria: Testi

Pat Frank ” Addio Babilonia” – Recensione – Eugen Galasso


Pat Frank, Addio Babilonia, Milano, Mondadori, Urania Collezione, N.091, 2010.
Il libro è un romanzo, per nulla di “fantascienza” di 51 anni fa, titolo inglese originale: “Alas, Babylon”, ispirato dai versetti biblici, sia veterotestamentari sia dell'”Apocalisse” attribuita all’apostolo Giovanni, sulle rampogne contro la “meretrix Babylonia”, appunto. La storia è quella di una cittadina della media Florida, sottoposta al disastro nucleare. Rifugi, sopravvivenza, storia controfattuale, cioè di come sarebbe andata se il “Day” (semplicemente day, giorno, nel testo). Il tutto raccontato senza punte di anticomunismo fanatico, à la Mc Carthy e à la Goldwater (il primo leader dell’anticomunismo fanatico del dopoguerra, il secondo candidato repubblicano dell’ala destra alle elezioni presidenziali USA del 1964 contro Johnson) perché Frank era un liberal, ossia un democratico di sinistra, consulente di Kennedy, autore, anche, nel 1962 di un saggio su “Come e perché sopravvivere alla bomba”; ma il libro ci può servire ad altro, cioè a identificare la “follia” (quella sì, anche senza virgolette, direi) dei poteri e delle superpotenze, quando, dal Secondo Dopoguerra agli anni Ottanta, almeno fino al’86 del Novecento, tutto si reggeva sul’ “equilibrio” del terrore , con il pericolo che qualunque cosa, magari un errore umano o anche tecnico, provocasse la catastrofe.

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Pubblicato il 19 September, 2010
Categoria: Testi

Stampa e regime – Eugen Galasso


So che esiste, ma non so come sia fatta, da non-aderente al Partito radicale, ma il nome è sicuramente azzeccato: “Stampa e regime”  è una rubrica di “Radio Radicale”, che propone una rassegna stampa commentata, di più non so. Ma il concetto è quanto conta: sia di carta (per chi, pasolinianamente, ama il frusciare della carta, la sua “sensualità”) sia on line, la stampa, a differenza della TV, dovrebbe servire a riflettere insieme con i lettori, invece di dare risposte precostituite. Ma la funzione della stampa sembra invece essere quella di servire al potere/ai poteri (regime-regimi). Una dimostrazione lampante di ciò viene dal commento su “Repubblica”, edizione fiorentina, di martedì scorso, 14 settembre, alla mostra-convegno sull’antipsichiatria. A parte la solita demonizzazione di “Scientology”, presentata come lucratrice, interessata al solo accaparramento di denaro (la Chiesa cattolica anche per”Repubblica”, emanazione laicista-massonica, azionista etc., sembra essere l’unica istituzione “santa”, mentre ogni altra religione e/o chiesa – notoriamente trattasi di cose diverse…- sarebbe corrotta), il giornale di De Benedetti sceglie di omettere i crimini della psichiatria, dando voce a presunti psichiatri “buoni” e “moderni”, contro chi invece, come un protagonista assoluto dell’antipsichiatria, Giorgio Antonucci, sostiene invece, a ragione, la funzione di controllo repressivo che la psichiatria, “vecchia” o “moderna”, svolge a favore dei poteri, appunto.

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Pubblicato il 16 September, 2010
Categoria: Testi

Un fatto accaduto a Bologna, grave. – Eugen Galasso

Solidarietà e Apello contro il  T.S.O.

Ieri è stato effettuato, presso San Vitale, un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) di un cittadino inglese, senza alcuna condizione “opportuna” (chi scrive, sarebbe comunque contrario al TSO, tout court), essendosi rifiutato lo psichiatra consultato di firmare per il TSO (non ne ravvisava le condizioni necessarie). La psicologa dott.Maria D’Oronzo, tra l’altro coordinatrice del “Centro di relazioni umane” e del relativo sito (il nostro, quello per cui scrivo anche questo piccolo contributo), avendo cercato di distogliere le troppo solerti forze dell’Ordine (PS), con argomentazioni solide quali quelle esposte sopra, facendo inoltre presente che il cittadino inglese, palesemente in condizione “alterata” per alcolismo, voleva parlare con sua moglie e non richiedeva alcun TSO, è persino stata denunciata dagli agenti di PS. Chi scrive ritiene (non è piaggeria) che le forze dell’ordine svolgano e possano-debbano svolgere una funzione importante nella società, per prevenire reati. Non sembra, però, che la condanna senza appello che è il TSO sia una condizione ideale, non sembra che la condizione opportuna e necessaria per realizzare la “salute pubblica” (o almeno la relativa quiete) passi per un internamento.

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Pubblicato il 10 September, 2010
Categoria: Testi

“Antipsychiatrieverlag” Casa editrice antipsichiatrica tedesca – Eugen Galasso



Che in Germania esista un movimento e una casa editrice dichiaratamente antipsichiatrica (Antipsychiatrieverlag, Berlin, by Peter Lehmann) è già oltremodo sintomatico. Letteratura specialistica, qualificata, di settore e di movimento. Ormai l’antipsichiatria , anzi il movimento antipsichiatrico è diffuso ovunque, ma dovremmo dire che non dappertutto ha un seguito costante:   in Italia – è più che una supposizione – a “giocare contro” è anche l’atavico autoritarismo, di origine militar-burocratica (una volta era la Prussia “l’universal caserma”, come diceva Vittorio Alfieri, ma con la tradizione fascista-savoiarda- borbonica il “cadeau” è ormai italiano…) e clericale (una sola religione veramente riconosciuta, nonostante il Nuovo Concordato del 1984 ne ammetta “munificamente” anche altri…- che tratta i propri preti in crisi in modi quantomeno spicci…).

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Pubblicato il 9 September, 2010
Categoria: Testi

Antipsychiatrie-Lehmann- Recensione- Eugen Galasso


Che problema recensire un libro! Chi scrive lo sa per esperienza. In particolare, se si tratta di libri collettivi (collettanei), c’è sempre qualche autore (autrice) che si sente escluso(a), magari perché gli si è dedicata una riga in meno.  Nel caso in questione, invece, grazie al cielo, essendo il libro assolutamente “mirato” a un fine, cioè dimostrare che si può, anzi si deve, “Psychopharmaka absetzen” (lasciar da parte gli psicofarmaci, è il titolo del libro, Berlin, Lehmann Verlag, 2009-dove Lehmann è il curatore del volume stesso nonché autore di un contributo),   magari non rinunciandovi ex abrupto, cioè a dire di punto in bianco, ma – molto meglio, in realtà – gradualmente. Se l’appendice del volume ci dà una descrizione-classificazione degli psicofarmaci, con inclusi i nomi commerciali dei “medicinali”: neurolettici (quasi tutti sono in questa categoria), ” profilattico-riabiltativi”, antidepressivi, tranquilizer, stimolatori psichici, antiparkinson, dove complessivamente potremmo dire: “se li conosci, li eviti”. Ma sono le testimonianze personali, cioè a dire di persone passate per il dramma della “malattia psichica” (meglio diremmo: di quelle condizioni “critiche” che vengono diagnosticate come tali), corredate da peraltro da saggi di studiosi (segnalo quelli più teorici di Klaus John e di Bob Johnson, ma anche il saggio-testimonianza di Pino Pini, antipsichiatra toscano, che segnala come un comune toscano abbia obbligato una persona con “lieve handicap intellettivo” ad assumere psicofarmaci “per curarsi” onde poter essere reintegrato in un posto di lavoro cui comunque aveva diritto. Una testimonianza, quindi, che si unisce alle altre, dove pazienti (la donna, come ci ripete più volte Giorgio Antonucci, viene sempre più penalizzata rispetto all’uomo, mentre non penalizzata risulta la psichiatria). Dalle testimonianze, come anche dalla citate riflessioni teoriche, possiamo ricavare lo schema seguente di una storia della psichiatria:

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Pubblicato il 7 September, 2010
Categoria: Testi

“L’Arne du Droit” – Liora Israel. Recensione di Eugen Galasso

“Liora Israel”,  “L’Arne du Droit”, les Presses de Sciences Po(litiques), Coll. “Contester”, Paris, 2009.

L’autrice, che appunto è giovane ricercatrice,  specialista di sociologia del diritto a “Sciences po”(litiques, notoriamente), si chiede se il diritto, generalmente ritenuto strumento-principe del potere costituito, possa invece servire anche a contestarlo, quindi ad essere -come da titolo- un’arma a doppio taglio. La Israel risponde di sì.

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Pubblicato il 31 August, 2010
Categoria: Testi

“La Nave del Paradiso” di Giorgio Antonucci, Milano, Spirali/Vel, 1990 – Recensione – Eugen Galasso

Giorgio Antonucci, medico, psicoanalista, antipsichiatria, poeta, Fiorentino, dove la sottolineatura è necessaria, anche perché è Fiorentino mite ma combattivo (nessuna contradictio in adjecto, nessun ossimoro, in realtà, anzi, far valere i diritti è ben altro rispetto a quieta acquiescenza al mondo, che non è, per fortuna mai stata nelle corde del Nostro), last but no least, dove almeno una volta tanto un dicho, un’espressione popolare ha un significato importante, non solo rapsodicamente accessorio… Poesie di rabbia, poesia d’amore (per Noris, sua compagna e moglie da tanti anni), poesie sul “sense of life” (indipendentemente dal fatto che esso ci sia o meno…, ovviamente….).  Poesie, più semplicemente, dove il poeta (ché è poeta vero) che nascono da una necessità e per necessità, come del resto rileva l’autore(1)(1) cfr.l’affermazione relativa dell’autore, in “Riflessioni sulle poesie”, in op.cit., p.15.

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Pubblicato il 10 August, 2010
Categoria: Testi

Uguaglianza e libertà – Giorgio Antonucci

Per la rivista “Senza Confine” – Firenze 14 ottobre 1992

 


 

 

 

 

 

Senza uscire dalla porta
si può sapere il mondo

Lao Tsù

Vasari racconta che Donatello nella bottega dei suoi artigiani lasciava i soldi in una cesta al centro della stanza perchè ognuno dei lavoranti prendesse a suo giudizio secondo i bisogni.
Nella ricchezza di idee del Rinascimento era o poteva essere l’alba di un mondo differente, più consono all’intelligenza della specie. Ecco cosa voleva dire in concreto “umanesimo” per il prodigioso autore del “San Giorgio” e della “Maddalena”, pari in arte ai più abili artefici di ogni tempo, prima, e dopo di lui.
Significava guardare con rispetto reale all’uomo come natura creativa nella piena consapevolezza del vero rapporto del singolo con la società civile e con il possibile sviluppo.
Anche Bach considerava il lavoro paziente come la base solida e quieta delle opere ben costruite.

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Pubblicato il 26 July, 2010
Categoria: Testi

Il punto di vista di Eugen Galasso sul problema dell’antipsichiatria



In Italia, come in tutta Europa, ma anche negli States, in Canada, in Australia, è in atto un gigantesco tentativo di “Controriforma”, di reazione pura e dura che sacrifica la giustizia sociale sull’altare del produttivismo più esasperato e del mito dell’efficienza come anche la libertà a favore di non meglio precisare “istanze superiori”, di una “ragion di stato” che, più che il grande Machiavelli, richiama Botero, più di Hegel, del basso hegelismo di approdo inevitabilmente fascista. In tale quadro, la reazione psichiatrica, il ritorno all’ordine, per elettroshock, psicofarmaci a profusione etc. In tale contesto e in tale ambito d’impegno, incolpare chi da sempre fa dell’antipsichiatria la sua vita, come lo psicoanalista e medico dott. Giorgio Antonucci oppure la dott.Maria D’Oronzo, psicologa e coordinatrice del “Centro di relazioni umane di Bologna” di contributi indebiti versati da associazioni religiose come “Scientology”, appare grottesco. A parte il fatto che, sic stantibus rebus, se ci fossero fondi per sostenere una causa come quella dell’antipsichiatria, essi andrebbero presi e  riusati per promuovere in ogni modo la causa stessa, con la propaganda e l’azione (quella invocata e mitizzata da presunti rivoluzionari, non si sa bene come e perché, dove “perché” vale in accezione finale, ossia come “cui prodest?”), i suddetti veri e unici pionieri dell’antipsichiatria non hanno “beccato un Euro”, mentre hanno solo organizzato non con Scientology, che tra l’altro non è una “chiesa” in accezione gerarchico-istituzionale, però invece un movimento religioso, discutibile, cioè “da discutere”, alla lettera, ma con la “Citizens Commission on Human Rights” (Commissione dei Cittadini per i diritti umani), associazione culturale e umanitaria, assolutamente a-religiosa,  congressi, convegni, rassegne, in cui hanno mostrato come la persona, per mezzo di ricoveri coatti quali il TSO, ma non solo, anche con mezzi meno diretti ma non meno “impattanti”, sia vittima dei soprusi di Stati e organizzazioni multinazionali che ormai degli Stati si servono come di semplici manutengoli. Un’azione, quella dei nostri amici e compagni, che appare decisamente più importante di chi un giorno sì e l’altro pure promettono insurrezioni e/o rivoluzioni che puntualmente non arrivano mai e, se  mai un giorno sopraggiungessero, rafforzerebbero magari la repressione dei poteri costituiti, magari adducendo la scusa di cambiare di segno i poteri stessi, della “necessaria transizione” etc.

Eugen Galasso

Pubblicato il 20 July, 2010
Categoria: Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo