Amministrazione di sostegno: ‘Diritti alla Follia’ deposita la proposta di legge di iniziativa popolare






Diritti alla follia

Associazione impegnata sul fronte della tutela e della promozione dei diritti fondamentali delle persone in ambito psichiatrico e giuridico.

Amministrazione di sostegno: ‘Diritti alla Follia’ deposita la proposta di legge di iniziativa popolare


L’ASSOCIAZIONE RADICALE “DIRITTI ALLA FOLLIA”, con il DEPOSITO di GIOVEDI’ 18 APRILE in CORTE DI CASSAZIONE, AVVIA la RACCOLTA FIRME relativa alla PROPOSTA DI LEGGEper l’ABOLIZIONE dell’INTERDIZIONE e dell’INABILITAZIONEe per la RIFORMA dell’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

Sono passati otto anni da quando – nell’agosto del 2016 – il Comitato ONU istituito dalla Convenzione per i Diritti delle persone con Disabilità (CRPD) raccomandava all’Italia la necessità di rispettare i diritti riconosciuti dalla Convenzione alle persone con disabilità, provvedendo all’abolizione dell’interdizione, dell’inabilitazione e dell’amministrazione di sostegno “sostitutiva”.


Gli antichi istituti dell’interdizione, dell’inabilitazione e (in moltissimi casi) il nuovo strumento dell’amministrazione di sostegno, infatti, portano in sé una latitudine di poteri conferiti al Giudice tutelare ed al tutore/curatore/amministratore di sostegno, tale da corrispondere in decine di migliaia di casi alla possibilità di sostituirsi al “beneficiario” (così lo definisce la legge) nella scelta del luogo dove vivere, delle comunicazioni da intrattenere, delle cure cui sottoporsi, etc…, con una “delega in bianco” che viola in modo clamoroso gli obblighi internazionali dell’Italia quale firmataria della CRPD.


Con particolare riguardo alla legge 6/2004, che ha introdotto la figura dell’Amministratore di sostegno (e mettendo da parte i casi di vere e proprie vergognose ruberie di cui spesso la cronaca rende rappresentazione), ci si trova oggi di fronte ad un ordinario, spaventoso calpestamento dei diritti dei “beneficiari”, cioè di quelle persone che, trovandosi in una condizione di diminuita autosufficienza, vengono affidate ad un Amministratore di sostegno.


Internamenti forzati in strutture sanitarie; impossibilità di avvalersi di una difesa legale; separazione brutale da familiari, congiunti di fatto, amici; cinica sordità di fronte alle più svariate esigenze esistenziali; coercizione farmacologica con aggiramento delle garanzie stabilite dalla disciplina del trattamento sanitario obbligatorio (TSO): le denunce di fatti di questo genere si contano a migliaia. Ed è solo la punta dell’iceberg: moltissimi – familiari o diretti interessati – subiscono in silenzio, per paura di rappresaglie, per il timore di trovarsi coinvolti in lunghe e costose vicende giudiziarie o solo per vergogna.


Attorno a tali istituti si è sviluppato, nel tempo, un torbido mondo di alleanze e cointeressenze che lega Giudici tutelari, amministratori, medici, servizi sociali, consulenti tecnici, strutture sanitarie private. La “professione” di tutore, curatore, amministratore di sostegno consente di gestire, spesso dietro ricchi compensi esentasse, anche più di 50 individui.


L’Associazione radicale “Diritti alla Follia” dopo anni di ascolto, sensibilizzazione e denuncia, passa adesso alla mobilitazione di cittadine e cittadini per dare forza ad una necessaria riforma che il Parlamento non si decide a compiere: giovedì 18 aprile, alle h.11.00, a Roma, una delegazione di associati e “testimoni” della barbarie di tali istituti, depositerà presso la Cancelleria della Corte di Cassazione una Proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione dell’interdizione, dell’inabilitazione, e per la riforma dell’amministrazione di sostegno: per evitare che continuino ad essere strumenti al servizio dell’istituzionalizzazione forzata.


Sarà presente Nina Palmieri, giornalista delle ‘Iene’, oggi sotto processo per avere denunciato l’internamento forzato – grazie all’amministrazione di sostegno – di Carlo Gilardi: una vicenda che ha consentito di disvelare all’intero Paese una realtà ordinariamente clandestina: determinando interrogazioni parlamentari ed una sentenza della CEDU che ha censurato la violazione dei diritti fondamentali del professore di Airuno, in provincia di Lecco (scomparso il 27 ottobre del 2023 senza che gli fosse stato consentito di tornare a casa). Nina Palmieri si è occupata anche della vicenda della ragazza fiorentina Yaska, interdetta e costretta ad abortire contro la sua volontà.


Ci sarà Barbara Pavarotti, giornalista, protagonista di una drammatica vicenda che l’ha vista totalmente estromessa dalla vita e dalle cure al compagno, rinchiuso in una RSA dopo essere stato sottoposto all’amministrazione di sostegno e senza avere avuto la possibilità di interloquire all’interno della procedura per l’assenza di legami di sangue con il “beneficiario” (mentre la proposta di legge valorizza, a questo fine, anche i rapporti consolidati di affetto che non corrispondano ad un legame parentale…). Barbara Pavarotti, così facendo della sua sofferenza ragione di impegno civile per le altre “vittime” della amministrazione di sostegno, con la regista Roberta Zanzarelli, è stata autrice di un docufilm – “La prigionia dei vecchi e degli inutili” – che documenta il dramma dello sradicamento e dell’ istituzionalizzazione vissuto da decine di migliaia di persone, specie anziani.


Ci saranno gli avvocati che hanno incrociato – nel corso della loro attività professionale – le vicende di cui parliamo: da Antonio Ingroia, che ha difeso Gina Lollobrigida nel calvario che – da “beneficiaria” di AdS – ha affrontato negli ultimi anni della sua vita; a Carlo Taormina, che è pubblicamente intervenuto a più riprese per denunciare la mortificazione dei diritti della difesa in tali procedure; a Gioacchino Di Palma, dell’ associazione “Telefono Viola”, che oggi vive in prima persona gli effetti perversi dell’attuale normativa: essendo stato condannato “in proprio” a risarcire le spese al termine di un processo in cui il mandato conferitogli da un “beneficiario” di AdS è stato qualificato come “inesistente”: a testimonianza della condizione di minorata difesa vissuta dagli sfortunati protagonisti di tali procedure.


Comincia un cammino nel quale fare valere le ragioni della salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone con disabilità psicosociale.


Fragili non sono loro, fragili sono le garanzie giuridiche poste a presidio della loro dignità: occorre rafforzarle.


Hanno aderito all’ iniziativa, rendendosene promotori, e saranno presenti al deposito della proposta, l’Associazione “Michele Baù” con lo psichiatra Giuseppe Galdi, l’Associazione “Spazio Disponibile” con il Presidente Silvio D’Angerio, il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani OdV (CCDU) con il vicepresidente Alberto Brugnettini, il “Centro di Relazioni Umane” con la referente dott.ssa Maria Rosaria d’Oronzo.


L’associazione incontrerà gli organi della stampa nello spazio all’aperto antistante la Corte di Cassazione dalle h.12.30


E’ prevista una diretta che sarà trasmessa sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/DirittiallaFollia/


Per l’Associazione ‘Diritti alla Follia’ lì 15 aprile 2024

Michele Capano, presidente

Cristina Paderi, segretaria

Susanna Brunelli, tesoriera

Pubblicato il 15 April, 2024
Categoria: Eventi

SIMPOSIO DELLA NON PSICHIATRIA 2024 – IL MANICOMIO NON È UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO È UN CRITERIO (Giorgio Antonucci)



SIMPOSIO DI PRIMAVERA 2024



(Cricket artista Kepler 482)





VIDEO: https://www.youtube.com/@centrodirelazioniumane9041/streams


BOLOGNA 23 -24 marzo 2024
CENTRO SOCIALE DELLA PACE
Via del Pratello 53



IL MANICOMIO NON È UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO È UN CRITERIO
(Giorgio Antonucci)


Siamo lieti di estendere un invito formale al nostro prossimo evento – Simposio di Primavera – “Il manicomio non è una struttura, il manicomio è un criterio“- da una frase di Giorgio Antonucci.


Simposio che dedichiamo alL’instancabile attività di Giorgio Antonucci che si è battuto per ridare dignità, libertà, autonomia e diritti a coloro ai quali le facoltà erano state soppresse.
Giorgio Antonucci attivo e sensibile medico, psicoanalista, poeta e filosofo della critica radicale alla psichiatria.
Giorgio Antonucci iniziò ad occuparsi della questione psichiatrica con l’evitare i ricoveri coatti già nei primi anni ’60; successivamente con Franco Basaglia e altri-e, si è battuto al manicomio di Gorizia, contro l’uso dell’elettrochoc sulle donne, terapia già superata per gli uomini.
Negli anni 70 a seguito dell’esteso dibattito sulla psichiatria che coinvolgeva la gran parte della società civile e i movimenti e media tradizionali ed alternativi, G. Antonucci organizzava a Imola in reparti psichiatrici ancora chiusi mostre d’arte e concerti di musica classica aperti alla cittadinanza.
Divenuto primario, la sua battaglia si amplia anche sull’inopportunità scientifica della diagnosi da sempre da lui rifiutata, completando così le sua rivoluzione scientifica, culturale e sociale con l’ autogestione dei reparti da lui diretti.


Vi attendiamo il 23 ed il 24 marzo a Bologna.


Il Simposio sopra citato è auto-organizzato da Comunimappe – Libera Comune Università Pluriversità Bolognina in cooperazione culturale e sociale con Centro di Relazione Umane (Bo), il Circolo anarchicoCamillo Berneri – (Bo) ed il Centro
Sociale della Pace (Bo).



Il Comunimappe adotta la ricer-azione come modo di concepire la ricerca, rivolta ad analizzare una pratica relativa a campi d’esperienza, nel nostro caso pratiche trasformative delle esistenze assoggettate ed oppresse, da cui ne derivano approfondimenti e determinate conoscenze teoriche; rifiuta nelle sue prassi sociali atteggiamenti vittimistici che oscurano l’oppresso, l’oppressore e l’oppressione vissuta; utilizza approcci critici, intersezionali, relazionali, ecologici ed antropologici sociali, contro istituzioni e legami autoritari ed opprimenti le libertà e le autonomie delle individualità, dei gruppi-soggetto, delle comunanze e dei mondi di vita comune.


Il Centro di Relazioni Umane, fondato dalla dott.ssa Maria D’Oronzo, già collaboratrice del dott. Giorgio Antonuci, si prefigge di dare seguito alle pratiche di liberazione del dott. Antonucci e di fornire informazioni sulle pratiche psichiatriche, sugli aspetti legali e sull’uso e abuso degli psicofarmaci ai diretti interessati, ai parenti ed amici di tutti e tutte coloro che sono sottoposti a pratiche psichiatriche.


Il Circolo anarchico – Camillo Berneri – è uno spazio storico d’aggregazione politica, sociale e culturale cittadina, che ha ospitato per molti anni il Telefono Viola, linea di SOS psichiatrico contro gli abusi e violenze psichiatriche. Ha diffuso nel tempo materiali ed informazioni riguardanti il manicomio ed il pregiudizio psichiatrico e sociale da esso derivato. Crea situazioni collettive per de-costruire stereotipi e stigmi sociali, culturali e di genere, inoltre nelle assemblee settimanali non si affrontano solo questioni sociali, ecologiche, d’autoritarismo: si praticano forme di mutualismo, ma è innanzitutto lo spazio dove si riconoscono e si analizzano crisi esistenziali e sociali in forma di di auto-socio-analisi.
L’Assemblea del Circolo Anarchico – Camillo Berneri –


Il Centro Sociale – La Pace, è un luogo d’incontro intergenerazionale, autogestito ed aperto alla cittadinanza. Promuove attività culturali e ricreative per favorire l’integrazione e l’attività sociale.
Da Statuto del ‘Centro Sociale della Pace’




IL MANICOMIO NON È UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO È UN CRITERIO
(Giorgio Antonucci)


SABATO 23.03.2024


Ore 18.00 APERTURA DEL SIMPOSIO
Proiezione del video: “Gli occhi non li vedono
Ore 18.30 NON TOGLIETE IL DISTURBO
Sergio dalla Val
Psicoanalista – Associazione culturale – La Clinica della Parola -.
Ore 18.50 IL REPARTO AUTOGESTITO: “LA CHIAVE COMUNE”
Giovanni Angioli Infermiere ex Manicomio Luigi Lolli di Imola
Ore 19.10 Pausa lavori
Ore 19.25 DALL’ARTE DI VIVERE ALLE ARTI NELLA GLOBALITÀ DEI LINGUAGGI
Stefania Guerra Lisi Ideatrice della Disciplina – MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi con Scuola e Master Universitario Roma Tor Vergata
Ore 19.45 ESTERNI IN INTERNO
Fotografie di Massimo Golfieri
Abbiate Cura – Opere e installazioni di Katjuscia Fantini
Ore 20.05 Dibattito
Ore 20.30 Cena: Pillole in Salmì
Ore 21.30 Gran Gala della Non Psichiatria
Carmen Ferrante (voce, fisarmonica, tamburello)
Alessandro Basile (chitarra, mandolino)
Gabriele Ferrara (tamburello)


Domenica 24.03.2024


Ore 10.00 PROSECUZIONE DEI LAVORI
Ore 10.30 DIFFERENZE DI GENERE NELL’INTERNAMENTO:LE DONNE FINISCONO PIU’ FREQUENTEMENTE DEGLI UOMINI NEL CIRCUITO PSICHIATRICO?
Elvira Reale Psicologa Psicoterapeuta – Associazione Salute Donna
Ore 10.50 IL CENTRO DI RELAZIONI UMANE: IL LAVORO DI GIORGIO ANTONUCCI
Maria D’Oronzo – Psicologa – Fondatrice del Centro di Relazioni Umane
Ore 11.10 QUANDO DI PSICHIATRIA SI MUORE: LA TESTIMONIANZA DEI FAMILIARI E DELLE VITTIME – Maria Cristina Soldi, Ilaria Esposito, Grazia Serra, Marcella Collaci
Ore 12.10 T.S.O: PROFILI GIURIDICI DI ANTICOSTITUZIONALITÀ A.S.O: UN MONSTRUM GIURIDICO
Michele Capano Avvocato – Associazione “Diritti alla Follia”
Ore 12.30 Pausa lavori
Letture polifone di Cinzia Russo e Germana Mazzeo
Ore 12.45 RECOVERY CITIZENSHIP: PIU’ EMANCIPAZIONE E MENO CONTROLLO
Luigi Gariglio – Sociologo
Ore 13.00 ESPERIENZA TRANS E PATOLOGIZZAZIONE DELLA VARIANZA DI GENERE –
Elia Arfini – Sociologo
Ore 13.15 COLLETTIVO ANTONIN ARTAUD PISA
Ore 13.30 SOFFRO, GIOISCO E QUINDI SIAMO -SINTESI E SALUTI –
Pino de March -Psicologo relazionale e docente di scienze umane e sociali. Cofondatore, ricercatore ed accordatore della Libera Comune Università
Pluriversità Bolognina
Ore 13.45 Dibattito
Ore 14.30 PRANZO DI CHIUSURA


LUOGO DELL’EVENTO: CENTRO SOCIALE DELLA PACE
Via del Pratello 53 – BOLOGNA
(Autobus 21 dalla Stazione Centrale)


VIDEO: https://www.youtube.com/@centrodirelazioniumane9041/streams

Pubblicato il 11 March, 2024
Categoria: Eventi, Testimonianze, Video

La psichiatria nel contesto culturale attuale – Eugen Galasso






Contrariamente alle indicazioni, importanti quanto non considerate o meglio snobbate, di grandi autori quali Thomas Szasz e Giorgio Antonucci, la psichiatria non solo viene sempre considerata come “vera scienza”, per quanto il suo statuto epistemologico sia debole, oscillante tra neurofisiologia e terapia anche coattiva, tra medicina e “altro”, tanto che oggi non c’e  quasi un caso giudiziario nel quale per il presunto colpevole non si invochi una “perizia psichiatrica”, tanti che persino il caso di Ilaria Salis, attivista politica detenuta in Ungheria, potrebbe profilarsi tale eventualità.  Più in generale, contrariamente a tutto il movimento anti-e non-psichiatrico, da tempo si assiste a un “revival” della psichiatria; di cui vorrei fornire un esempio, piccolo ma rivelatore: di recente assistevo a una conferenza-spettacolo, che avrebbe introdotto un ciclo più ampio di incontri dal titolo (mogol-battistiaino) “Tu chiamale se vuoi emozioni”.. Ebbene il relatore, psichiatra e membro della Società italiana di psichiatria, a parte l’insistenza sulla “disforia” e sulle emozioni negative, ha parlato delle componenti “elettriche” delle emozioni e di come esse agiscono nella dinamica cerebrale,il che, anche senza volere insistere troppo, richiama fatalmente la terapia elettroconvulsivante, detta comunemente elettroshock. Honnyi soy qui mal y pense, (sia svergognato chi pensa male), per citare la famosa frase pronunciata dal re inglese Edoardo III quando alla sua amante era caduta una giarrettiera, ma non credo di essermi discostato troppo dal vero ventilando tale interpretazione della conferenza cui accennavo, che è solo un esempio tra i tanti di questa “ri-psichiatrizzazione” del contesto sociale e culturale attuale, non solo in Italia.  Eugen Galasso

26° CONVEGNO INTERNAZIONALE MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi (metodo Stefanisa Guerra Lisi, dal 1970)


La dottoressa Maria D’Oronzo sarà presente al Convegno Internazionale di MusicArtTerapia nella Globalità dei Linguaggi, a Piacenza, venerdì 2 febbraio 2024 nella sessione pomeridiana






Scarica il programma
https://www.disciplinaglobalitadeilinguaggi.it/convegni/





VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=hHlbzvFRzZQ

Pubblicato il 1 February, 2024
Categoria: Eventi

Sanità di mente e patriarcato – Eugen Galasso





Per Filippo Turetta, che ha assassinato la ex-fidanzata Giulia Cecchettin,l’unica possibilità di difesa sembra essere proprio l’infermità o meglio semi-infemità mentale, che gli consentirebbe di non scontare il possibile ergastolo. Se l’azione degli avvocati fosse incentrata su ciò, a parte la questione politica, che darebbe una sponda all’estrema destra che punta sull'”ergastolo senza sconti” (se ci fosse, ossia se fosse prevista dal codice penale vigente,  proporrebbe la pena di morte), verrebbe riproposto lo schema della “malattia mentale”, da tempo invalidato ma sempre riproposto per non affrontare seriamente la questione di atti certamente criminali ma che sfuggono alla “normale razionalità”, al common sense ancora dominante. Con la possibile definizione di Turetta (come di altre persone) quale “malato di mente”, a parte la sconfitta della volontà di combattere seriamente contro patriarcato e discriminazione della donna, verrebbero invalidate nella pratica giuridica concezioni importanti sull’alterità (Szasz e Antonucci, tra gli altri), a favore della riproposizione di mentalità grette e conformiste, che in definitiva avallerebbero la visione tuttora dominate, che a parole sembra orientata verso la parità di genere, mentre in realtà la sconfessa nella pratica.    Eugen Galasso

Pubblicato il 14 December, 2023
Categoria: Notizie, Testi

Lezione 12 – Associzione Internazionale di Psicoanalisi Laica – “Il pregiudizio e la conoscenza critica della psichiatria – di Giorgio Antonucci” con Maria D’Oronzo






https://www.youtube.com/watch?v=nXBvgq46aCI&t=480s

Pubblicato il 1 December, 2023
Categoria: Notizie, Video

VI Congresso Associazione Radicale “Diritti alla Follia” 2023 – Manicomio all’italiana






Nella giornara di venerdì 1 dicembre, l’intervento della dott. Maria D’Oronzo al 3:16:16 min.


https://www.facebook.com/share/v/6un4KUgmnkVce4pg/



https://www.radioradicale.it/scheda/714502/manicomio-allitaliana-luoghi-e-forme-dellistituzionalizzazione-vi-congresso-nazionale?fbclid=IwAR07mmAkHEMvSVQ4qnZwFay0BVDjv35g10skW32ivyffjPj6GNO15ZMJm8o

Pubblicato il 1 December, 2023
Categoria: Notizie

Psichiatria in televisione – Eugen Galasso




“Sabato mattina, giorno 21 ottobre, RAI 1, si parlava senza alcun contraddittorio, senza alcuna critica o messa in discussione, di “malattie mentali” (sic!). Come se neppure la legge 180 fosse mai passata, come se il concetto fosse comunque dogmaticamente da accettare. Come si parla di scompenso cardiaco, di sinusite o tonsillite, di tumore di qualunque tipo, di enfisema polmonare etc, cosi’ bisognrebbe parlare, secondo i programmisti e gli esperti invitati al programma, anche di “malattia mentale”, dove sovvengono le antiche (ormai) categorie kraepeliniane, come se nel frattempo non fosse successo nulla, né Laing,  né Cooper, né lo stesso Basaglia, né Guattari né altri (Vittorino Andreoli, persino), per non dire di Thomas Szasz o Giorgio Antonucci avessero mai proposto relativizzazioni e anzi negazioni del concetto stesso, come se la psicanalisi fosse non diremo un optional ma una sorta di pseudosoluzione a problemi da risolvere solo con l’accetta della psichiatria.  Non so (anche perchè non avevo tempo di continuare a seguire la trasmissione) se ciò dipenda dalla nuova programmazione RAI dell’attuale governo Meloni o se sia un semplice “errore di comunicazione”, ma certamente qualcosa non va, se si propongono al “popolo bue” (questo è il target, da sempre, di RAI 1, a quanto e’noto) diagnosi e terapie di “vecchia scuola” per malesseri che non sono curabili con psicofarmaci o peggio….”:   Eugen Galasso

Pubblicato il 25 October, 2023
Categoria: Notizie

La congiungivite di Bergonzoni – Eugen Galasso






Decisamente anche l’attore/autore teatrale, ma anche di vari libri Alessandro Bergonzoni è decisamente contrario  alla ghettizzazione o comunque alla considerazione “altra” di chi è stato/a ingiustamente etichettato/a come “diverso(a)”, “pazzo(a)” o simili. Frequentatore di manicomi da prima della “famosa legge 180” che avrebbe abolito i manicomi, comunque le strutture chiuse, in quanto andava a trovare un amico considerato “folle”, Bergonzoni afferma invece la necessità di una “congiungivite” (non congiuntivite, che e’ un’affezione oculare), ossia la necessita’ di immedesimarsi nell’altro, di superare lo stacco tra sé e l’altro, mentre nella nostra società domina invece una “pazzia 2 o  3 o 5”, quella di governanti a cui non importa che muoiano in mare tanti migranti di un giudice che stigmatizza qualcuno come “folle” etc. Sostenendo la necessità di superare la mera empatia (“sentire con l’altra persona”) andando invece verso l’immedesimazione, Bergonzoni è sostenitore accanito della non scissione tra i problemi della persona e quelli dell'”altro” (altra), contro lo stigma che condanna qualcuno come “pazzo”, “folle” etc.  Con molti funambolismi verbali (ma e’giusto interrogarsi sul linguaggio , sul suo spesso totalmente desemantizzato) e forse conoscendo gli scritti dei grandi antipsichiatri o “non psichiatri” come Laing, Cooper, Szasz, Antonucci, anche dialogo, in una conferenza-spettacolo svoltasi il  10 ottobre, giornata della “salute mentale” insieme con Antonio Vigano’, fondatore e direttore del “Teatro della Ribalta”, dedicato a ogni forma di diversabilità,  Bergonzoni, insieme ad altri/e contribuisce a smontare il pregiudizio, duro a morire, relativo a “follia”, “pazzia” etc.. Importante che il “pubblico”, dopo aver riso alle battute del comico, rifletta.    Eugen Galasso

Pubblicato il 11 October, 2023
Categoria: Notizie

Intervista a Daniele “Come sono uscito dalla psichiatria” – 132° puntata di “Diritto fragile”

132° Puntata Il Diritto Fragile, con Daniele Chini : “Vi racconto come ho gestito il disturbo bipolare e come nel 2012 sono stato dichiarato guarito pubblicamente ed ora mi faccio normalmente la mia vita come nulla fosse accaduto senza più farmaci e senza più essere seguito da nessuno…”

Video:https://www.youtube.com/watch?v=cKfZ-_qhw3g



Pubblicato il 6 October, 2023
Categoria: Notizie

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo