Tu non ucciderai – Articolo per “Senza Confine” – Giorgio Antonucci
Firenze 5 gennaio 1993
La torre.
(fantasia).
Come se fosse
un sogno:
quasi
una poesia.
Ma stolto è chi non vede
La giovinezza come ha ratte l’ale.
Giacomo Leopardi.
Era meglio il silenzio delle pietre.
Poi qualcosa si è mosso.
Non si sa come è accaduto, ma s’immagina in molti modi, dall’opera di un apprendista divino, al casuale rimescolio degli elementi.
O un eterno ripetersi dello stesso circolo.
Il cielo che s’allarga e ritorna su un punto e poi di nuovo da capo.
Intanto le stelle scintillano nel vuoto.
La luna guarda dall’alto.
Vennero i batteri, i funghi, i protozoi, le piante, gli animali. I protisti navigavano i mari come vascelli leggeri.
Gli alberi si piantaveno nella terra come colonne.
Fra tutto questo, attraverso vie sconosciute, la nascita dell’IO.
Così ora l’universo è pieno di viventi, feroci gli uni contro gli altri.
Ma perchè i generi diversi devono divorarsi?
Dobbiamo perennemente fuggire come caprioli dei boschi, come i granchi degli scogli, come i lombrichi della sabbia, come i gabbiani delle rocce.
Forse i primi uomini si sono uccisi per divedersi il mangiare, oppure si mangiavano l’un l’altro.
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Pubblicato il 6 June, 2010
Categoria: Testi