Quando le escort erano prostitute – di Giorgio Antonucci
Sabato Sera Online
Giorgio Antonucci
Nel 1958, mentre studiavo medicina, lavoravo come assistente volontario di antropologia culturale e mi chiesero di occuparmi di donne che uscivano dalle case di tolleranza appena chiuse dalla Legge Merlin. Queste donne venivano aiutate da organizzazioni cattoliche, e non, a reintegrarsi nella società. Era una vera necessità, in quanto uscivano da un vero e proprio stato di reclusione in cui lo Stato alimentava lo sfruttamento, lo legalizzava e permetteva che le donne che esercitavano la prostituzione vivessero in condizioni di clausura con tanto di schedatura e carta di identità differenziata. La Legge Merlin, fu quindi sacrosanta, perchè non intendeva regolamentare il sesso a pagamento, ma difendere i diritti delle donne, tanto che fece inserire nel codice penale lo sfruttamento e non l’esercizio della prostituzione.
Con la nuova legge, le ex prostitute, si trovarono senza prospettive lavorative, considerate con disprezzo e senza essere poste in condizione di rifarsi una vita.
Ricordo che la legge fu contestata a destra e a sinistra e contro la chiusura si schierarono personaggi come Indro Montanelli, ma anche come Federico Fellini.