Frenesia de la Navidad – Eugen Galasso



Un freudiano direbbe che sublimo la pulsione libidica, uno jughiano mi attribuirebbe adattamento totale agli archetipi (colori, principessa buona, principe azzurro), anzi un appiattimento sostanziale sugli stessi, un adleriano forse mi riterrebbe non realizzato a livello della personalità individuale, un frommiano mi direbbe non in perfetto equilibrio tra individuo e società, senz’altro (al di là degli “schieramenti”, delle appartenenze, delle scuole) mi direbbero che sono regressivo. Ebbene sì, voglio credere a Babbo Natale, al Nin^o Jesùs, alla Befana (anche per la mia doppia anzi multipla appartenenza etnica, in una zona quale quella dove provengo rivalutare la vecchierella non fa male), pur essendo convinto che non ci siano, ovviamente. Mi affascinano colori, odori, sapori (pur se non mi lascio trascinare al consumo alimentare, neppure a Natale e periodi circostanti), l’allure di bontà e di sincerità che pervade almeno un periodo dell’anno. Magia e bontà, “meglio essere ingenui che cinici” recita un “Christmas  Movie” made in USA (negli States c’è un genere di film e telefilm che mette in scena Babbi Natale, Elfi, Renne, con curioso ma simpatico sincretismo pagano-cristiano; sono prodotti ingenui ma schietti, almeno nelle dichiarazioni, un po’ larmoyants, ma nulla a che vedere con la volgarità dozzinale dei “cinepanettoni” made in Italy… Escapismo il mio? Certo, senz’altro, ma chi se ne importa? Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 6 January, 2011
Categoria: Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo