Eleuthera presenta: “Il pregiudizio psichiatrico” di Giorgio Antonucci – con Maria D’Oronzo






Sabato 12 ottobre 2024
ore 17,30
Fondo Comini, via Fioravanti 68 (Bologna) –

Pubblicato il 6 October, 2024
Categoria: Notizie

Trattamento sanitario obbligatorio o coatto: dovrà decidere la Corte Coastituzionale – Eugen Galasso






Premettendo che non sono in possesso di cultura giuridica tale da giudicare in dettaglio, id est analiticamente quanto emerge dalla sentenza della Prima Sezioni Civile della Corte di Cassazione e che comunque in merito, “definitivamente”(?) si dovra’ pronunciare la Corte Costituzionale, i rilievi formulati a un TSO appaiono importanti, che si faccia appello alla dignità personale e non a uno spesso ambiguo concetto di “sicurezza”
rincuora.
Certo, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, è meglio non farsi soverchie illusioni, ma che si esprimano riserve sul TSO è comunque importante e positivo, se ci si vuole muovere in una direzione diversa da quella “ufficiale”, legittimata dalla psichiatria intesa (o che molti vorrebbero intendere e far intendere) come “lex univeralis”, quando invece sappiamo che i suoi fondamenti epistemologici sono, ab ovo, ambigui e contraddittori. Volerla elevare a “legge” come si è fatto, per controbilanciare l’approvazione della Legge 180, di per sé non esente da elementi contraddittori, è un’assurdita’ palese, che decisioni come quella cui si è accennato mettono in evidenza in modo chiaro e indiscutibile. Eugen Galasso

Pubblicato il 21 September, 2024
Categoria: Notizie

Fondo bibliotecario “Giorgio Antonucci” presso il Centro culturale “Guglielmo Lippi Francesconi” – a Lucca



Curioso il fatto che Lucca ora ospiti sia la fondazione dedicata al grande antipsichiatra Giorgio Antonucci (presso il centro culturale Guglielmo Lippi) sia quella dedicata a Mario Tobino, per anni primario di psichiatria e convinto assertore della psichiatria tradizionale (tassonomico-kraepeliniana) ma come scrittore persona di grande umanità e apertura nel ricordo dei pazienti e di figure “eccentriche”.
“Si inseguono”, Antonucci e Tobino, come rileva acutamente la dottoressa  Maria D’Oronzo, responsabile del “Centro di relazioni umane”. 
Ed e’ ancora la figura di Guglielmo Lippi Francesconi (1898-1944), già primario del reparto di psichiatria di Maggiano e artista, amico del suo ex paziente Lorenzo Viani, grande pittore e scrittore, una figura chiave di Lucca, per la sua morte eroica (ucciso dai nazifascisti nel 1944), da psichiatra nemico di ogni mezzo di contenzione, vero precursore dell’antipsichiatria tanto da essere inviso ai nazifascisti sia per pubbliche dichiarazioni molto esplicite sia perché si era rifiutato di cedere alle richieste fasciste sulla terapia da riservare a pazienti notoriamente invisi al regime. 
Già da bambino Lippi Francesconi era stato omaggiato dal poeta Giovanni Pascoli, che gli dedicò una poesia e da Giacomo Puccini con una ninna nanna. 
Da qui la memoria per cui a Lucca si celebra con particolare intensità il 25 aprile anche da parte dell’ospedale e in genere delle realtà associative e culturali della città.   Eugen Galasso



Foto: Massimo Golfieri

Pubblicato il 31 August, 2024
Categoria: Notizie

Convegno annuale – Associazione Internazionale di Psicoanalisi Laica – Quale Futuro Per la Psicoanalisi





Pubblicato il 22 August, 2024
Categoria: Eventi

3 Presentazioni: “Sovegliato Mentale”, “Versi Refrattari”, “Donne delinquenti”.



In data 15 giugno, 22 giugno, 6 luglio 2024 sono previste 3 presentazioni con l’autore e le autrici. In ordine cronologico sabato 15 luglio Maria Rosaria D’oronzo presenterà “Sorvegliato mentale” alle ore 17. Il 22 giugno Olmo Losca presenterà “Versi refrattari” alle ore 16, infine il 6 luglio Michela Zucca presenterà “Donne delinquenti” alle ore 18. Seguono le prime di copertina dei libri. Vi aspettiamo numerosi al Parco della Montagnola in Via Irnerio a Bologna.




Video:
Sorvegliato mentale: https://www.youtube.com/watch?v=wq4k0vcMYxU


Versi refrattari: https://www.youtube.com/watch?v=eE9O5Relr-w

Pubblicato il 14 June, 2024
Categoria: Presentazione

Storie di elettrochoc – Eugen Galasso






Finalmente, nel telefilm “La bambina che non voleva cantare” ispirato all’autobiografia di Nada Malanima, cantante ancor attivissima anche ricercatrice etnomusicale, riemerge la questione della violenza psichiatrica, perpetrata sulla madre, “curata” all’epoca (fine anni 1960 -inizio anni 1970) con massicce sedute di terapie elettroconvulsvivante, senza praticamente la possibilità di opporsi.  Che il film sia passato in prima serata su RAI 1, canale notoriamente conservatore e legato a ogni forma di tradizione, è un segnale, pur se piccolo, di una certa autonomia, che si crea (o viene creato, quasi in “autonomia”) da qualche autore-autrice, che cerca di muoversi contro e comunque al di fuori di un “pensiero unico” che sembra tornare anche in campo medico e psichiatrico (come ricordava sempre Giorgio Antonucci, la psichiatria non ha seri fondamenti medico-scientifici) e’ in qualche modo una “pseudoscienza”. 
C’è da augurarsi che si parta magari anche da questo film per ritrovare la possibilità di un serio e articolato dibattito in merito.                           Eugen Galasso

Pubblicato il 6 June, 2024
Categoria: Testi

Marta Garofalo, suicidata dalla società, e i suoi amici in udienza per reati gravissimi



Incredibile,  ma ancora attuale, purtroppo. Un team di avvocati,  denunciato  per circonvenzione, sequestro e abbandono di una donna che si  sottraeva alle angherie di chi (nelle varie “Case famiglia”) le sottraeva anche solo la parvenza della libertà. La situazione, maturata da quando la donna era una ragazza ventenne, consisteva nell’obbligo, di assumere psicofarmaci come anche di essere sottoposta, in virtù della legge 6/2004 che, contro la tutela della libertà personale, prevede la cosiddetta “amministrazione di sostegno”.  Il curriculum personale della donna, che, dopo aver espresso  la decisa volontà di non assumere più psicofarmaci, in quanto era conscia delle progressive alterazioni della sua personalità,  aveva assunto una dose eccessiva di psicofarmaci, per rendere paese la sua protesta, grida vendetta al cielo ma soprattutto a chi è desideroso di far rispettare le norme costituzionali (purtroppo sempre più limitate e spesso drasticamente ridotte)sulla libertà personale.  In questo senso, auguri all’Associazione radicale “Diritti alla follia” nella persona della dottoressa Maria D’Oronzo, allieva  e continuatrice dell’opera del compianto  dottor Giorgio Antonucci e della sua lunga militanza professionale e culturale a favore della libertà di chi , in nome di un malinteso senso della protezione e della tutela condanna chi pensi e agisca in modo difforme da chi viene considerato “normale”; e naturalmente degli avvocati (in particolare di una legale che per prima ha seguito la vicenda della donna) incriminati. L’udienza si svolge alla Corte di Appello di Lecce. Un importante ma ennesimo “step” di una vicenda processuale ma soprattutto umana che ci riporta a epoche lontane, nelle quali provvedimenti inquisitoriali si arrogavano il diritto di “salvare attraverso la punizione”, chi e’ difforme da  pensieri e comportamenti ritenuti “canonici” in quanto imposti perché funzionali al presunto “quieto vivere”.     Eugen Galasso

Pubblicato il 27 May, 2024
Categoria: Notizie

Amministrazione di sostegno: ‘Diritti alla Follia’ deposita la proposta di legge di iniziativa popolare






Diritti alla follia

Associazione impegnata sul fronte della tutela e della promozione dei diritti fondamentali delle persone in ambito psichiatrico e giuridico.

Amministrazione di sostegno: ‘Diritti alla Follia’ deposita la proposta di legge di iniziativa popolare


L’ASSOCIAZIONE RADICALE “DIRITTI ALLA FOLLIA”, con il DEPOSITO di GIOVEDI’ 18 APRILE in CORTE DI CASSAZIONE, AVVIA la RACCOLTA FIRME relativa alla PROPOSTA DI LEGGEper l’ABOLIZIONE dell’INTERDIZIONE e dell’INABILITAZIONEe per la RIFORMA dell’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

Sono passati otto anni da quando – nell’agosto del 2016 – il Comitato ONU istituito dalla Convenzione per i Diritti delle persone con Disabilità (CRPD) raccomandava all’Italia la necessità di rispettare i diritti riconosciuti dalla Convenzione alle persone con disabilità, provvedendo all’abolizione dell’interdizione, dell’inabilitazione e dell’amministrazione di sostegno “sostitutiva”.


Gli antichi istituti dell’interdizione, dell’inabilitazione e (in moltissimi casi) il nuovo strumento dell’amministrazione di sostegno, infatti, portano in sé una latitudine di poteri conferiti al Giudice tutelare ed al tutore/curatore/amministratore di sostegno, tale da corrispondere in decine di migliaia di casi alla possibilità di sostituirsi al “beneficiario” (così lo definisce la legge) nella scelta del luogo dove vivere, delle comunicazioni da intrattenere, delle cure cui sottoporsi, etc…, con una “delega in bianco” che viola in modo clamoroso gli obblighi internazionali dell’Italia quale firmataria della CRPD.


Con particolare riguardo alla legge 6/2004, che ha introdotto la figura dell’Amministratore di sostegno (e mettendo da parte i casi di vere e proprie vergognose ruberie di cui spesso la cronaca rende rappresentazione), ci si trova oggi di fronte ad un ordinario, spaventoso calpestamento dei diritti dei “beneficiari”, cioè di quelle persone che, trovandosi in una condizione di diminuita autosufficienza, vengono affidate ad un Amministratore di sostegno.


Internamenti forzati in strutture sanitarie; impossibilità di avvalersi di una difesa legale; separazione brutale da familiari, congiunti di fatto, amici; cinica sordità di fronte alle più svariate esigenze esistenziali; coercizione farmacologica con aggiramento delle garanzie stabilite dalla disciplina del trattamento sanitario obbligatorio (TSO): le denunce di fatti di questo genere si contano a migliaia. Ed è solo la punta dell’iceberg: moltissimi – familiari o diretti interessati – subiscono in silenzio, per paura di rappresaglie, per il timore di trovarsi coinvolti in lunghe e costose vicende giudiziarie o solo per vergogna.


Attorno a tali istituti si è sviluppato, nel tempo, un torbido mondo di alleanze e cointeressenze che lega Giudici tutelari, amministratori, medici, servizi sociali, consulenti tecnici, strutture sanitarie private. La “professione” di tutore, curatore, amministratore di sostegno consente di gestire, spesso dietro ricchi compensi esentasse, anche più di 50 individui.


L’Associazione radicale “Diritti alla Follia” dopo anni di ascolto, sensibilizzazione e denuncia, passa adesso alla mobilitazione di cittadine e cittadini per dare forza ad una necessaria riforma che il Parlamento non si decide a compiere: giovedì 18 aprile, alle h.11.00, a Roma, una delegazione di associati e “testimoni” della barbarie di tali istituti, depositerà presso la Cancelleria della Corte di Cassazione una Proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione dell’interdizione, dell’inabilitazione, e per la riforma dell’amministrazione di sostegno: per evitare che continuino ad essere strumenti al servizio dell’istituzionalizzazione forzata.


Sarà presente Nina Palmieri, giornalista delle ‘Iene’, oggi sotto processo per avere denunciato l’internamento forzato – grazie all’amministrazione di sostegno – di Carlo Gilardi: una vicenda che ha consentito di disvelare all’intero Paese una realtà ordinariamente clandestina: determinando interrogazioni parlamentari ed una sentenza della CEDU che ha censurato la violazione dei diritti fondamentali del professore di Airuno, in provincia di Lecco (scomparso il 27 ottobre del 2023 senza che gli fosse stato consentito di tornare a casa). Nina Palmieri si è occupata anche della vicenda della ragazza fiorentina Yaska, interdetta e costretta ad abortire contro la sua volontà.


Ci sarà Barbara Pavarotti, giornalista, protagonista di una drammatica vicenda che l’ha vista totalmente estromessa dalla vita e dalle cure al compagno, rinchiuso in una RSA dopo essere stato sottoposto all’amministrazione di sostegno e senza avere avuto la possibilità di interloquire all’interno della procedura per l’assenza di legami di sangue con il “beneficiario” (mentre la proposta di legge valorizza, a questo fine, anche i rapporti consolidati di affetto che non corrispondano ad un legame parentale…). Barbara Pavarotti, così facendo della sua sofferenza ragione di impegno civile per le altre “vittime” della amministrazione di sostegno, con la regista Roberta Zanzarelli, è stata autrice di un docufilm – “La prigionia dei vecchi e degli inutili” – che documenta il dramma dello sradicamento e dell’ istituzionalizzazione vissuto da decine di migliaia di persone, specie anziani.


Ci saranno gli avvocati che hanno incrociato – nel corso della loro attività professionale – le vicende di cui parliamo: da Antonio Ingroia, che ha difeso Gina Lollobrigida nel calvario che – da “beneficiaria” di AdS – ha affrontato negli ultimi anni della sua vita; a Carlo Taormina, che è pubblicamente intervenuto a più riprese per denunciare la mortificazione dei diritti della difesa in tali procedure; a Gioacchino Di Palma, dell’ associazione “Telefono Viola”, che oggi vive in prima persona gli effetti perversi dell’attuale normativa: essendo stato condannato “in proprio” a risarcire le spese al termine di un processo in cui il mandato conferitogli da un “beneficiario” di AdS è stato qualificato come “inesistente”: a testimonianza della condizione di minorata difesa vissuta dagli sfortunati protagonisti di tali procedure.


Comincia un cammino nel quale fare valere le ragioni della salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone con disabilità psicosociale.


Fragili non sono loro, fragili sono le garanzie giuridiche poste a presidio della loro dignità: occorre rafforzarle.


Hanno aderito all’ iniziativa, rendendosene promotori, e saranno presenti al deposito della proposta, l’Associazione “Michele Baù” con lo psichiatra Giuseppe Galdi, l’Associazione “Spazio Disponibile” con il Presidente Silvio D’Angerio, il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani OdV (CCDU) con il vicepresidente Alberto Brugnettini, il “Centro di Relazioni Umane” con la referente dott.ssa Maria Rosaria d’Oronzo.


L’associazione incontrerà gli organi della stampa nello spazio all’aperto antistante la Corte di Cassazione dalle h.12.30


E’ prevista una diretta che sarà trasmessa sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/DirittiallaFollia/


Per l’Associazione ‘Diritti alla Follia’ lì 15 aprile 2024

Michele Capano, presidente

Cristina Paderi, segretaria

Susanna Brunelli, tesoriera

Pubblicato il 15 April, 2024
Categoria: Eventi

SIMPOSIO DELLA NON PSICHIATRIA 2024 – IL MANICOMIO NON È UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO È UN CRITERIO (Giorgio Antonucci)



SIMPOSIO DI PRIMAVERA 2024



(Cricket artista Kepler 482)





VIDEO: https://www.youtube.com/@centrodirelazioniumane9041/streams


BOLOGNA 23 -24 marzo 2024
CENTRO SOCIALE DELLA PACE
Via del Pratello 53



IL MANICOMIO NON È UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO È UN CRITERIO
(Giorgio Antonucci)


Siamo lieti di estendere un invito formale al nostro prossimo evento – Simposio di Primavera – “Il manicomio non è una struttura, il manicomio è un criterio“- da una frase di Giorgio Antonucci.


Simposio che dedichiamo alL’instancabile attività di Giorgio Antonucci che si è battuto per ridare dignità, libertà, autonomia e diritti a coloro ai quali le facoltà erano state soppresse.
Giorgio Antonucci attivo e sensibile medico, psicoanalista, poeta e filosofo della critica radicale alla psichiatria.
Giorgio Antonucci iniziò ad occuparsi della questione psichiatrica con l’evitare i ricoveri coatti già nei primi anni ’60; successivamente con Franco Basaglia e altri-e, si è battuto al manicomio di Gorizia, contro l’uso dell’elettrochoc sulle donne, terapia già superata per gli uomini.
Negli anni 70 a seguito dell’esteso dibattito sulla psichiatria che coinvolgeva la gran parte della società civile e i movimenti e media tradizionali ed alternativi, G. Antonucci organizzava a Imola in reparti psichiatrici ancora chiusi mostre d’arte e concerti di musica classica aperti alla cittadinanza.
Divenuto primario, la sua battaglia si amplia anche sull’inopportunità scientifica della diagnosi da sempre da lui rifiutata, completando così le sua rivoluzione scientifica, culturale e sociale con l’ autogestione dei reparti da lui diretti.


Vi attendiamo il 23 ed il 24 marzo a Bologna.


Il Simposio sopra citato è auto-organizzato da Comunimappe – Libera Comune Università Pluriversità Bolognina in cooperazione culturale e sociale con Centro di Relazione Umane (Bo), il Circolo anarchicoCamillo Berneri – (Bo) ed il Centro
Sociale della Pace (Bo).



Il Comunimappe adotta la ricer-azione come modo di concepire la ricerca, rivolta ad analizzare una pratica relativa a campi d’esperienza, nel nostro caso pratiche trasformative delle esistenze assoggettate ed oppresse, da cui ne derivano approfondimenti e determinate conoscenze teoriche; rifiuta nelle sue prassi sociali atteggiamenti vittimistici che oscurano l’oppresso, l’oppressore e l’oppressione vissuta; utilizza approcci critici, intersezionali, relazionali, ecologici ed antropologici sociali, contro istituzioni e legami autoritari ed opprimenti le libertà e le autonomie delle individualità, dei gruppi-soggetto, delle comunanze e dei mondi di vita comune.


Il Centro di Relazioni Umane, fondato dalla dott.ssa Maria D’Oronzo, già collaboratrice del dott. Giorgio Antonuci, si prefigge di dare seguito alle pratiche di liberazione del dott. Antonucci e di fornire informazioni sulle pratiche psichiatriche, sugli aspetti legali e sull’uso e abuso degli psicofarmaci ai diretti interessati, ai parenti ed amici di tutti e tutte coloro che sono sottoposti a pratiche psichiatriche.


Il Circolo anarchico – Camillo Berneri – è uno spazio storico d’aggregazione politica, sociale e culturale cittadina, che ha ospitato per molti anni il Telefono Viola, linea di SOS psichiatrico contro gli abusi e violenze psichiatriche. Ha diffuso nel tempo materiali ed informazioni riguardanti il manicomio ed il pregiudizio psichiatrico e sociale da esso derivato. Crea situazioni collettive per de-costruire stereotipi e stigmi sociali, culturali e di genere, inoltre nelle assemblee settimanali non si affrontano solo questioni sociali, ecologiche, d’autoritarismo: si praticano forme di mutualismo, ma è innanzitutto lo spazio dove si riconoscono e si analizzano crisi esistenziali e sociali in forma di di auto-socio-analisi.
L’Assemblea del Circolo Anarchico – Camillo Berneri –


Il Centro Sociale – La Pace, è un luogo d’incontro intergenerazionale, autogestito ed aperto alla cittadinanza. Promuove attività culturali e ricreative per favorire l’integrazione e l’attività sociale.
Da Statuto del ‘Centro Sociale della Pace’




IL MANICOMIO NON È UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO È UN CRITERIO
(Giorgio Antonucci)


SABATO 23.03.2024


Ore 18.00 APERTURA DEL SIMPOSIO
Proiezione del video: “Gli occhi non li vedono
Ore 18.30 NON TOGLIETE IL DISTURBO
Sergio dalla Val
Psicoanalista – Associazione culturale – La Clinica della Parola -.
Ore 18.50 IL REPARTO AUTOGESTITO: “LA CHIAVE COMUNE”
Giovanni Angioli Infermiere ex Manicomio Luigi Lolli di Imola
Ore 19.10 Pausa lavori
Ore 19.25 DALL’ARTE DI VIVERE ALLE ARTI NELLA GLOBALITÀ DEI LINGUAGGI
Stefania Guerra Lisi Ideatrice della Disciplina – MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi con Scuola e Master Universitario Roma Tor Vergata
Ore 19.45 ESTERNI IN INTERNO
Fotografie di Massimo Golfieri
Abbiate Cura – Opere e installazioni di Katjuscia Fantini
Ore 20.05 Dibattito
Ore 20.30 Cena: Pillole in Salmì
Ore 21.30 Gran Gala della Non Psichiatria
Carmen Ferrante (voce, fisarmonica, tamburello)
Alessandro Basile (chitarra, mandolino)
Gabriele Ferrara (tamburello)


Domenica 24.03.2024


Ore 10.00 PROSECUZIONE DEI LAVORI
Ore 10.30 DIFFERENZE DI GENERE NELL’INTERNAMENTO:LE DONNE FINISCONO PIU’ FREQUENTEMENTE DEGLI UOMINI NEL CIRCUITO PSICHIATRICO?
Elvira Reale Psicologa Psicoterapeuta – Associazione Salute Donna
Ore 10.50 IL CENTRO DI RELAZIONI UMANE: IL LAVORO DI GIORGIO ANTONUCCI
Maria D’Oronzo – Psicologa – Fondatrice del Centro di Relazioni Umane
Ore 11.10 QUANDO DI PSICHIATRIA SI MUORE: LA TESTIMONIANZA DEI FAMILIARI E DELLE VITTIME – Maria Cristina Soldi, Ilaria Esposito, Grazia Serra, Marcella Collaci
Ore 12.10 T.S.O: PROFILI GIURIDICI DI ANTICOSTITUZIONALITÀ A.S.O: UN MONSTRUM GIURIDICO
Michele Capano Avvocato – Associazione “Diritti alla Follia”
Ore 12.30 Pausa lavori
Letture polifone di Cinzia Russo e Germana Mazzeo
Ore 12.45 RECOVERY CITIZENSHIP: PIU’ EMANCIPAZIONE E MENO CONTROLLO
Luigi Gariglio – Sociologo
Ore 13.00 ESPERIENZA TRANS E PATOLOGIZZAZIONE DELLA VARIANZA DI GENERE –
Elia Arfini – Sociologo
Ore 13.15 COLLETTIVO ANTONIN ARTAUD PISA
Ore 13.30 SOFFRO, GIOISCO E QUINDI SIAMO -SINTESI E SALUTI –
Pino de March -Psicologo relazionale e docente di scienze umane e sociali. Cofondatore, ricercatore ed accordatore della Libera Comune Università
Pluriversità Bolognina
Ore 13.45 Dibattito
Ore 14.30 PRANZO DI CHIUSURA


LUOGO DELL’EVENTO: CENTRO SOCIALE DELLA PACE
Via del Pratello 53 – BOLOGNA
(Autobus 21 dalla Stazione Centrale)


VIDEO: https://www.youtube.com/@centrodirelazioniumane9041/streams

Pubblicato il 11 March, 2024
Categoria: Eventi, Testimonianze, Video

La psichiatria nel contesto culturale attuale – Eugen Galasso






Contrariamente alle indicazioni, importanti quanto non considerate o meglio snobbate, di grandi autori quali Thomas Szasz e Giorgio Antonucci, la psichiatria non solo viene sempre considerata come “vera scienza”, per quanto il suo statuto epistemologico sia debole, oscillante tra neurofisiologia e terapia anche coattiva, tra medicina e “altro”, tanto che oggi non c’e  quasi un caso giudiziario nel quale per il presunto colpevole non si invochi una “perizia psichiatrica”, tanti che persino il caso di Ilaria Salis, attivista politica detenuta in Ungheria, potrebbe profilarsi tale eventualità.  Più in generale, contrariamente a tutto il movimento anti-e non-psichiatrico, da tempo si assiste a un “revival” della psichiatria; di cui vorrei fornire un esempio, piccolo ma rivelatore: di recente assistevo a una conferenza-spettacolo, che avrebbe introdotto un ciclo più ampio di incontri dal titolo (mogol-battistiaino) “Tu chiamale se vuoi emozioni”.. Ebbene il relatore, psichiatra e membro della Società italiana di psichiatria, a parte l’insistenza sulla “disforia” e sulle emozioni negative, ha parlato delle componenti “elettriche” delle emozioni e di come esse agiscono nella dinamica cerebrale,il che, anche senza volere insistere troppo, richiama fatalmente la terapia elettroconvulsivante, detta comunemente elettroshock. Honnyi soy qui mal y pense, (sia svergognato chi pensa male), per citare la famosa frase pronunciata dal re inglese Edoardo III quando alla sua amante era caduta una giarrettiera, ma non credo di essermi discostato troppo dal vero ventilando tale interpretazione della conferenza cui accennavo, che è solo un esempio tra i tanti di questa “ri-psichiatrizzazione” del contesto sociale e culturale attuale, non solo in Italia.  Eugen Galasso

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo