David Rasnick (vera storia dell’AIDS)- Eugen Galasso
Nel suo “La vera storia dell’AIDS”, MIlano, Spirali, 2001, David Rasnick, biochimico che con la problematica AIDS si è confrontato a lungo, smonta, in forma romanzesca (la biochimica prestata al giornalismo Core , affascinante, siamo in molti, tra quelli che hanno letto il libro, a volerla presentificare-materializzare e magari incontrare….) il mito della medicalizzazione forzata della malattia, considerata come eziologicamente legata alla sindrome da HIV-deficienza. Ora, come Rasnick mostra che tale rapporto non sia A che implica B, mentre esistono motivazionio profonde e importanti,legati al sociale, alla miseria (nulla a che vedere con il clericalismo assistenzialistico, anzi), che possono essere invece fomiti reali dell’AIDS, allo stesso modo, pur se in un ambito diverso, ha sempre agito il medico-psicoanalista-antipsichiatra Giorgio Antonucci, smontando la costruzione “falsa e bugiarda” (mi si permetta l’endiadi dantesca) di una psichiatria tassonomica che, da Pinel ad Arieti, passando per la frenologia di Gall e la psichiatria criminologica (e criminalizzante) di Lombroso, lega la malattia psichica, assunta e assurta a dogma, simile a quelli cattolici (dove contro gli eretici “Anathema sit!”) a alterazioni della funzioni cerebrali, tutte da dimostrare e non a caso mai veramente dimostrate, neppure per via di approssimazione.
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Pubblicato il 16 June, 2010
Categoria: Notizie
Ginecologi d’assalto – Eugen Galasso
I ginecologi, nella loro struttura rappresentativo-gerarchica, propongono un TSO “situazionale” per partorienti che abbiano problemi di depressione post-partum (ma come stabilirlo? Molte volte il ginecologo non si occupa di ciò segnatamente, non è compente in merito, non ha interesse per la problematica; sempre a parte il fatto – che non è di poco conto, comunque – che il lemma e il relativo concetto di depressione sono qualcosa di opinabile, come ci ricorda anche Giorgio Antonucci, quasi un “concetto referenzialmente opaco”, come direbbe il logico Willard Van Orman Quine. IL problema è emerso con il “caso Franzoni”, come molti lettori sanno. Annamaria Franzoni, originaria dell’Appennino Bolognese, imparentata “in alto” (tanto per essere chiari, la moglie dell’ex-leader Romano Prodi è Franzoni, cognome da ragazza), “confinata” per motivi familiari (di lavoro del marito) a Cogne, dove tutto il paese s’è rivoltato contro di lei quando, chiaramente per discolparsi, ha accusato un fantomatico “intruso” del paese, colà chiamata non molto amichevolmente “la Bolognese”, è da tempo in carcere nel carcere bolognese per l’omicidio del piccolo Samuele. Secondo un illustre criminologo, sarebbe coinvolta in una sorta di setta vetero-biblista che “nomina i figli” con nomi biblici famosi… In realtà, ciò che importa ai fini del nostro ragionamento è che Samuele è stato ucciso, al 99% dalla signora Franzoni, che non è “matta” neppure secondo i canoni della società e dei poteri che la “rappresentano”, che, in occasione del “Maurizio Costanzo Show”, la signora in questione aveva chiesto a Costanzo stesso: “Senti, Maurizio, ho pianto in modo naturale?”, che aveva rifiutato la semi-infermità mentale. Ma problemi con madri “assassine” perché si sentono inadeguate o altro ci sono da sempre, tanto che già il pedagogista svizzero Pestalozzi, per la sua opera “Sull’infanticidio”, aveva difeso le madri che uccidevano i loro bambini per problemi economici. Inadeguatezza, problemi sociali, economici (certo non ne ha la”diva Annamaria”…): non è che la cosa sia “nuova”, non è di ieri né di oggi, solo ora si è ampliata la percezione del fenomeno, che ora qualcuno vuole arginare (controllare?).
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Pubblicato il 14 June, 2010
Categoria: Notizie
Convegno/Corso Internazionale di Psicoanalisi Laica a Firenze
SCUOLA DI FILOSOFIA DEL SE’ E ANALISI DEL PROFONDO CIRCOLO CG JUNG – LIBERA UNIVERSITA’ JUNGHIANA CENTRO UNIVERSITARIO INTERNAZIONALE DI STUDI SULL’ANIMA
Daniele Cardelli (VIDEO), Giorgio Antonucci (VIDEO), Antoine Fratini
I Convegno Internazionale di Psicoanalisi Laica
III Intensive Study Program in Soul Studies
Sabato 19 Giugno 2010
Fondazione Spadolini Nuova Antologia
Via del Pian de’ Giullari, 36/a – Firenze
VIDEO
ore 10.30 Riunione Operativa
ore 15 Interventi
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Presentazione: Diario dal manicomio- di Giorgio Antonucci – Libreria Libri Liberi-
Lunedì 21 giugno, alle ore 18.00, nel giardino della Libreria Libri Liberi
(Via San Gallo 25r, Firenze), siete invitati alla presentazione del libro
DIARIO DAL MANICOMIO
di GIORGIO ANTONUCCI
Apre l’evento il chitarrista-compositore ANTHONY SIDNEY
che suonerà alcune sue composizioni per chitarra
Presenta il libro il prof. EUGEN GALASSO
GIORGIO ANTONUCCI, medico, dopo aver lavorato a Cividale
con Cotti e a Gorizia con Basaglia, dal 1970 al 1972 ha
svolto la sua opera nei centri di igiene mentale di Reggio Emilia.
Dal 1973 al 1996 ha lavorato nei manicomi di Imola. Per le attività
svolte ha ricevuto riconoscimenti dal “Comitato dei Cittadini
per i Diritti Umani” Onlus , nel 1997 a Milano e nel 2003 a Los
Angeles. Amico di poeti e scrittori, gode di grandissima stima da
parte di Thomas Szasz, autore del libro “Il mito della malattia
mentale” uscito negli Stati Uniti nel 1961. Il 26 febbraio 2005 ha
ricevuto a Los Angeles il “Thomas Szasz Award” e, contemporaneamente,
un riconoscimento dell’assemblea legislativa della California.
Sul lavoro di Antonucci è uscito a Copenaghen, nel
1989, un libro di Svend Bach, docente di letteratura italiana al-
l’Università di Aarhus. Con Spirali ha anche pubblicato “La nave
del Paradiso” (1990) e “Le lezioni della mia vita” (1999).
ANTHONY SIDNEY, chitarrista e compositore. Nato in America,
dal 1962 vive a Firenze dove insegna e compone. Nel marzo
2008, per la “festa della donna”, si è tenuta in Palazzo Medici Riccardi
la prima esecuzione della sua composizione per trio: Flauto,
Viola e Arpa “Five moons in black” e nel dicembre 2009, nel più
prestigioso teatro della capitale della Moldavia, la prima esecuzione
del suo concerto per Arpa e Orchestra “Florence Concert”.
Attualmente tiene concerti solisti e lavora a nuove composizioni.
EUGEN GALASSO, pedagogista clinico, reflector, ricercatore
universitario, è da tempo collaboratore del sito “Centro di relazioni
umane”.
Intervento su Mastrogiovanni (processo che inzia il 28 giugno)- Eugen Galasso
La vicenda di Franco Mastrogiovanni credo sia abbastanza nota ai lettori di “Cenerentola“, ma forse non sarà inutile ripercorrerla brevemente: dopo problemi con la realtà psichiatrica del suo paese e talora di altri posti, il maestro anarchico campano del Cilento, nell’estate 2009 viene sottoposto a TSO, quindi ricoverato in psichiatria e qui muore, in circostanze non chiarite ma di estrema gravità (le violenze fisiche subite sono ampiamente documentate da un video terribile), muore dopo vari giorni di “degenza”. Dal 28 di giugno è in corso il processo, ma esso si svolge per “malasanità”, invece che per(quantomeno) “abuso psichiatrico”. Oltre a tutto, nel caso di Mastrogiovanni, infermieri preposti e medico di guardia non hanno in alcun modo dato retta alle norme che obbligano il personale curante a darsi cura del paziente, lasciandolo per ora in condizioni gravissime, quindi si configurano reati quali omissione di cura (fisica, beninteso) e di soccorso. Ma: A) I tempi dei processi sono “biblici”: su essi finalmente l’attuale Parlamento (lo dice chi diffida di tutti gli/le eletti/e di questa legislatura, ma questo è quanto “ci meritiamo”…) dovrebbe trovare un accordo per abbreviare i tempi, prima che imputai e testimoni passino a…miglior vita o si rendano irreperibili. Gli esempi delle stragi (Piazza Fontana, Italicus, Brescia, stazione di Bologna, Ustica) credo bastino come esempi negativi.
“PSICHIATRIA E PSICHIATRIA COSTRITTIVA” – Intervento – Maria D’Oronzo
Conferenza pubblica – Telefono Viola di Roma
Roma, 27-5-2010
Saluto di Giorgio Antonucci e presentazione del Centro di Relazioni Umane di Bologna di Maria D’Oronzo
Vi porto il saluto di Giorgio Antonucci che, come ha già riferito Alessio Coppola, il dottore non può essere presente per motivi di salute. Voglio leggervi un brano dal libro di Antonucci “Diario dal manicomio. Ricordi e pensieri” ed Spirali.
Leggi :
http://centro-relazioni-umane.antipsichiatria-bologna.net/2010/06/03/giorgio-antonucci-diario-dal-manicomio-ricordi-e-pensieri-ed-spirali/
Ascolta: radioradicale.it
http://www.radioradicale.it/scheda/304486/psichiatria-e-psichiatria-costrittiva
Video
Due parole sulla mia attività che svolgo a Bologna nel Centro di Relazioni Umane, di cui sono fondatrice e coordinatrice.
Mi occupo delle vicende, abusi e pratiche della psichiatria, dal 1993. Per un lavoro con l’Università di Padova, dove ho studiato psicologia, ho cercato e trovato, dopo vari tentativi, un reparto-aperto, il reparto Autogestito di Imola all’ospedale psichiatrico Lolli, diretto dal dottor Giorgio Antonucci. Sono rimasta a fianco del dottor Antonucci, nel reparto, fino alla fine del suo lavoro istituzionale. Il dottor Antonucci lascia Imola nel 1996.
La prima cosa che mi è stata chiara, in questa esperienza, era il fatto che dovevo gettare alle ortiche tutto quello che all’università mi avevano insegnato, tutto quello che avevo studiato. Dovevo ricominciare completamente daccàpo.
Iniziando dal linguaggio. Iniziando a parlare di dolore personale, di sofferenza interiore e non più e mai di malattia mentale; di modalità di linguaggi differenti e mai più di terapia; di contrasti e contraddizioni personali e sociali, di conflitti sociali e mai più di deliri. Dovevo abbandonare il linguaggio pseudoscientifico che altro non è che il linguaggio del potere; esso serve ad allontanare i familiari e il contesto umano dall’assistito che diventa “oggetto” dell’istituzione di coercizione e isolamento.
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Pubblicato il 2 June, 2010
Categoria: Audio, Eventi, Notizie, Presentazione
Psichiatria e psichiatria costrittiva -Conferenza pubblica Telefono Viola di Roma
Psichiatria e psichiatria costrittiva
Telefono Viola -Roma
Roma, 27 maggio 2010 – 15:14
conferenza pubblica promossa in collaborazione con la Libera Università LUVIS (Libera Università del Volontariato e dell’Impresa Sociale) e con il Consorzio il Sol,Co (Solidarietà e Cooperazione).
http://www.radioradicale.it/scheda/304486?format=32
licenza Creative Commons attribuzione 2.5.
Quando le escort erano prostitute – di Giorgio Antonucci
Sabato Sera Online
Giorgio Antonucci
Nel 1958, mentre studiavo medicina, lavoravo come assistente volontario di antropologia culturale e mi chiesero di occuparmi di donne che uscivano dalle case di tolleranza appena chiuse dalla Legge Merlin. Queste donne venivano aiutate da organizzazioni cattoliche, e non, a reintegrarsi nella società. Era una vera necessità, in quanto uscivano da un vero e proprio stato di reclusione in cui lo Stato alimentava lo sfruttamento, lo legalizzava e permetteva che le donne che esercitavano la prostituzione vivessero in condizioni di clausura con tanto di schedatura e carta di identità differenziata. La Legge Merlin, fu quindi sacrosanta, perchè non intendeva regolamentare il sesso a pagamento, ma difendere i diritti delle donne, tanto che fece inserire nel codice penale lo sfruttamento e non l’esercizio della prostituzione.
Con la nuova legge, le ex prostitute, si trovarono senza prospettive lavorative, considerate con disprezzo e senza essere poste in condizione di rifarsi una vita.
Ricordo che la legge fu contestata a destra e a sinistra e contro la chiusura si schierarono personaggi come Indro Montanelli, ma anche come Federico Fellini.
“C’era una volta la città dei matti” fiction su Rai 1- Maria D’Oronzo
Dal libro di poesie “La nave del paradiso” di Giorgio Antonucci:
Mi hanno chiuso in manicomio
a vent’anni
per disturbi di parto
Ora
dopo altri venti
mi hanno proposto
come alternativa
un ospizio per vecchi.
Sorprende che nella fiction su rai 1, “C’era una volta la città dei matti”, i manicomi vengano chiamati per quello che sono – lager -. Franco Basaglia ha vinto una battaglia istituzionale; con il suo lavoro ha indicato il superamento dei manicomi. Oggi le cliniche psichiatriche a volte vengono chiamate ipocritamente comunità terapeutiche, invece i trattamenti sono coercizione fisica con letti di contenzione e camice di forza, coercizione chimica con psicofarmaci, mezzi di distruzione come l’elettroshock, e ricatti psicologici e morali. La legge 180 avrebbe dovuto garantire diritti ai pazienti e ai ricoverati, invece non è cambiato nulla nella cultura dell’esclusione sociale e nella menzogna delle relazioni umane. Colui che in qualche modo dà fastidio viene comunque affidato ai trattamenti psichiatrici. Spesso con conseguenze mortali come nel caso recente dell’anarchico Francesco Mastrogiovanni. Per chi conosce i libri del dottor Giorgio Antonucci questa situazione appare con chiarezza. Nella fiction televisiva è molto chiara tra le altre la storia di Margherita. L’unico modo per rispettare Basaglia è continuare a fare quello che lui faceva per cambiare le cose.
Maria D’Oronzo
Pubblicato il 9 February, 2010
Categoria: Notizie
Giorgio Antonucci: l’elettroshock. Video su “Striscia la notizia” con Wonder Woman (Laura Mileto)
Video di servizi di Laura Mileto andati in onda su “Striscia la Notizia”
Antonucci e l’elettroshock
Foto di uno dei viaggi a Roma dell’Autogestito