PSICOFARMACOS / hiperactividad en niños.

La psiquiatría no es una ciencia, es un sistema de control del pensamiento, por lo tanto debe desaparecer dice el Dr. Giorgio Antonucci.

Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 25 January, 2010
Categoria: Video

La violenza nel lavoro e nella psichiatria – Vito Totire



La città del Secondo Rinascimento, n° 27


Vorrei fare alcune riflessioni anche a partire dal mio lavoro istituzionale, che non si svolge strettamente nel campo del disagio mentale, ma in quello della medicina del lavoro. A Gorizia ho partecipato ad un processo penale riguardane le vittime dell’amianto nei cantieri navali.

A questo proposito vorrei aprire un ragionamento sugli omicidi colposi nei luoghi di lavoro e sulla loro pericolosità . Il sistema giuridico dei “delitti e delle pene” nel nostro paese, nella storia recente e passata, è in questo campo spesso ispirato al principio di “due pesi e due misure”, che Giorgio Antonucci ha denunciato a più riprese. Uno stereotipo ancora oggi fortemente radicato, nonostante la sua inconsistenza, è quello che associa la cosiddetta pericolosità, compresa la pulsione omicida. Anche nella medicina del lavoro accade questo. Il dibattimento in cui sono intervenuto a Gorizia, come perito di parte lesa, riguardava i danni dell’amianto, sostanza che oggi è fuorilegge solo in alcuni paesi e in quelli in cui non lo è provoca almeno centomila morti all’anno tra i lavoratori e molti di più se consideriamo l’impatto ambientale e sociale complessivo.

Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 23 January, 2010
Categoria: Testi

C’è un confine tra normale e patologico? – Stefano Benassi



La città del Secondo Rinascimento, n°27


ll libro di Giorgio Antonucci Diario dal manicomio. Ricordi e pensieri (Spirali) è complesso, non solo per il numero di pagine e per la corposità del testo, ma per il modo con cui è stato scritto. C’è una sorta di filo d’Arianna che conduce all’interno di un ospedale psichiatrico, l’Ospedale Psichiatrico di Imola, a partire dall’esperienza dell’Autore. Un’esperienza diretta che fa da filo conduttore all’esplorazione di uno spazio, un’istituzione totalizzante, in cui a un individuo vengono ridotte le capacità di libertà individuale e di movimento. E’ uno spazio totale in senso assoluto, perchè ingloba l’individuo e non consente, proprio come una prigione, neppure di muoversi: attraverso sistemi di contenzione fisica da un lato e, dall’altro, attraverso la riduzione della capacità di percezione dello spazio con l’uso di mezzi molto più sottili, mezzi di “cura”, come elettroshock e psicofarmaci. Questa limitazione dello spazio corrisponde a un tentativo di annientamento della personalità individuale che, tuttavia, viene considerata “a scop di cura”. Sembrerebbe una contraddizione evidente, ma così non è perchè il confine tra ciò che consideriamo normale e ciò che consideriamo patologico è molto labile.

Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 23 January, 2010
Categoria: Testi

THE MITH OF MENTAL ILLNESS- Giorgio Antonucci e Thomas Szasz



Pubblicato il 21 January, 2010
Categoria: Notizie, Video

Questione di salute – Giorgio Antonucci

La Città del Secondo Rinascimento, n°27

Riprenderei quanto ha raccontato Stefano Benassi a proposito di quello studente che vantava i benefici che alcuni pazienti degli Stati Uniti attribuivano all’uso dell’elettroshock. Tutto sta nell’intendersi sulla parola “beneficio”, perchè, per esempio, oltre all’elettroshock, la psichiatria ha usato, e a volte usa ancora in alcuni paesi, la castrazione. Allora, non sarebbe difficile trovare uomini tormentati dal desiderio delle donne che si fanno castrare e, dopo, sono liberi da questo desiderio: potrebbero chiamare l’operazione un beneficio. La questione è molto precisa. L’unico effetto dell’elettroshock, riconosciuto da tutti gli psichiatri che lo praticano, è la diminuzione della memoria. Per non parlare del fatto che l’elettroshock procura artificialmente uno stato patologico, una perdita di coscienza e una convulsione simili a quelle che avvengono nell’epilessia. L’epilessia purtroppo è una malattia, di tipo neurologico, che si può contrarre, per esempio, in seguito ad un incidente stradale. Una persona che in un incidente stradale batte la testa ha una piccola emorragia che procura una lesione al cervello, che può causare crisi epilettiche periodiche. Ciò significa perdita di coscienza e convulsioni. Dostoevskij aveva l’epilessia e l’ha descritta molto bene. E’ una malattia neurologica, e vi spiegherò perchè dico “malattia neurologica”. Sono un medico, so bene che cos’è una malattia, e proprio per questo non uso il termine “malattia” quando si tratta di cose differenti. Si può affermare tranquillamente che il cancro al fegato è una malattia, nessuno può negarlo. Ma dire che l’omosessualità è una malattia sarebbe una pura idiozia.

Ora vorrei raccontare un episodio autobiografico, perchè ho ascoltato molto volentieri l’intervento intelligentissimo dell’amico Vito Totire. Vorrei dire in breve che cos’è un manicomio giudiziario nella sua concretezza.

Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 16 January, 2010
Categoria: Notizie

THOMAS SZASZ- “La mia follia mi ha salvato”. La follia e il matrimonio di Virginia Woolf



“La mia follia mi ha salvato” La follia e il matrimonio di Virginia Woolf di Thomas Szasz.





L’itinerario di una donna, scrittrice e editrice, e l’infelice relazione con il marito Leonard, fino al tragico epilogo


Thomas Szasz rilegge la vita di una delle più rivoluzionarie scrittrici del Novecento, dall’infanzia fino al tragico epilogo, cogliendone i lati più nascosti e meno esplorati, in contrasto con il discorso dominante, dalla critica letteraria alla psichiatria.
Un’opera che riscopre Virginia Woolf andando oltre la sua rappresentazione di genio malato che la vorrebbe divisa tra “genio” e “follia”.
Secondo Szasz, qui nella duplice veste di scrittore e psicanalista, Virginia non era vittima né della malattia mentale, né della psichiatria, né del marito. Non era semplicemente folle, ovvero “posseduta dalla follia”, bensì “possedeva la sua follia” ed era agente morale capace d’imporsi e usare la malattia per manipolare l’ambiente sociale e forgiare la propria vita secondo un progetto preciso.

Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 29 December, 2009
Categoria: Libri, Notizie

Giorgio Antonucci – Da “IL SOGNO DI DAVID” –


Prima di uccidersi aveva lasciato un biglietto con queste parole:

Hanno letto la mia fine nel fondo degli occhi

scritta come su un sepolcro.

Tumore alla testa

Così ho pensato:

-Tra poco questa immensità di vita e di

intelletto si spargerà nell’aria come acque

dall’alto delle rocce.

E nessuno mi cercherà.-

Avevo letto sul libro:

“Ma tu sei sempre lo stesso, e gli anni tuoi

non finiranno”.


Giorgio Antonucci

La nave del paradiso – ed. SpiraliVel, 1990

Pubblicato il 10 December, 2009
Categoria: Libri

Malati di niente. Morti di psichiatria

Il 27 novembre 2009, a Napoli, si è organizzato un incontro, con Maria D’Oronzo, per dare aggiornamenti sulle indagini giudiziarie sulla morte di Francesco Mastrogiovanni, avvenuta il 4 agosto 2009 in trattamento sanitario obbigatorio, dopo 80 ore di contenzione continuata a letto, nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania.

Il signor Mastrogiovanni, dalla stampa locale ” noto anarchico” , durante le 80 ore di contenzione non ha ricevuto nè cibo nè acqua, gli sono stati somministrati psicofarmaci ed è stato necessario richiedere il parere del medico legale sulla fattura dei legacci di contenzione. Le ipotesi fatte dai medici legali riferiscono ” filo di ferro o  plastica dura”. Per questi fatti sono stati indagati sette medici, dodici infermieri e il primario, per omicidio colposo. Tutto il reparto.

Gli interventi della serata hanno sottolineato l’estranietà della psichiatria al campo medico e scientifico, la questione degli psicofarmaci o neuroplegici i cui effetti sono dannosi alla salute  delle persone, la ragione psichiatrica basata su coercizione fisica, psicologica, farmacologica.

Sono state lette e commentate poesie del dottor Giorgio Antonucci dalla raccolta “La nave del paradiso“: “Se mi ascolti e mi credi”,  “La testa fra i ceppi“, “Il saluto“. La raccolta di poesie “La nave del paradiso” è un dialogo reale fra l’autore e gli internati psichiatrici, riguardo alla pratica coercitiva della psichiatria.

E’ intervenuto Sabatino Catapano, poeta e sopravvissuto al carcere e all’ ospedale psichiatrico giudiziazio (O.P.G.) di Aversa, con poesie tratte dal suo libro “Il sopravvissuto” e testimonianze della sua reclusione psichiatrica.


Maria D’Oronzo

Pubblicato il 3 December, 2009
Categoria: Notizie

Ripresa pubblica del TELEFONO VIOLA di Roma

Comunicato Stampa del Telefono Viola di Roma contro gli abusi della psichiatria
(Resp. del comunicato: Dr. Alessio Coppola, 334.1011533 – alessio.coppola@luvis.eu)

LA NOTIZIA
LUNEDI’ 16 Novembre 2009 verrà riattivato, dopo dieci anni di studio e riorganizzazione, il Telefono Viola di Roma, fondato nell’ottobre del 1991 dal Dr. Alessio Coppola, ora anche presidente di LUVIS (Libera Università del Volontariato e dell’Impresa Sociale.)

Cosa farà il Telefono Viola
Potranno essere chiesti appuntamenti per denunce di abusi e violenze in ambito psichiatrico telefonando alla segreteria 06/490821 r. a. (fax 06/491623) dal lunedì al venerdì.

L’emergenza
Oggi primo intervento della riapertura del Telefono Viola di Roma, con sopralluogo del Presidente Alessio Coppola allo SPDC presso l’Ospedale Civile di Pontecorvo, dove si trovava in TSO una giovane donna (Luisa). Il T. Viola, dopo aver parlato con i sanitari, ha preso atto dell’intervenuta interruzione di fatto del TSO con lo scioglimento dei legacci ed il passaggio ad una terapia orale, concordata con Luisa.

Data la recrudescenza di TSO su tutto il territorio romano, laziale e nazionale, e considerati i progetti di legge di prolungamento dei periodi psichiatrici reclusori, il fondatore e primo Presidente del Telefono Viola Alessio Coppola, ha riattivato il servizio di denuncia degli abusi in ambito psichiatrico a carico degli utenti sia in stato di consenso alle cure che in stato di TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Saranno coinvolti diversi studi legali (Mancini-Faieta, Galantucci, Maccarrone, D. Coppola, ecc. ).

Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 14 November, 2009
Categoria: Notizie

Il caso Sabattini: dissenso radicale – Giorgio Antonucci: perito della difesa

Ricorre l’anniversario della scomparsa di Carlo Sabattini (Il Nuovo giornale di Modena: lettera firmata da Giuliana Galli).

Dal libro di Giorgio Antonucci, “Il pregiudizio psichiatrico”, Eleuthera,1989

Il caso Sabattini
A proposito del problema del dissenso politico sottoposto attualmente in Italia a persecuzione riferirò del caso, già accennato, di Carlo Sabattini, di cui mi sono occupato come perito di difesa. ( La storia dell’internamento di Carlo Sabattini cominciò con una denuncia del sindaco di Modena per presunto danneggiamento di edifici pubblici in seguito ad affissione di manifestini che sarebbe stato difficile staccare.)

Nell’estate del 1985, quando Carlo Sabattini era internato nel manicomio giudiziario di Castiglione delle Stiviere, in seguito a denuncia pretestuosa del sindaco di Modena e per ordine del pretore Persico, appoggiato dalla perizia di tre psichiatri, che avevano dichiarato Sabattini malato di mente pericoloso, in qualità di perito della difesa andai più volte a trovarlo, con lo scopo di conoscerlo e preparare con lui gli strumenti della difesa.

In quel periodo la stampa nazionale italiana parlava molto del caso Sacharov e poco o nulla di Sabattini, capolista dei Verdi nel Comune di Modena, una persona che godeva la fiducia dei cittadini, oltre che degli amici e collaboratori, tanto che era stato eletto con il maggior numero di preferenze. Le sue iniziative per denunciare le condizioni ecologiche e altri aspetti della vita modenese, erano molto ponderate e precise, frutto di convinzioni profonde. Sabattini era diventato un punto di riferimento non solo per i Verdi ma per chi voleva cambiare le cose. Così l’hanno fatto passare per matto, sono andati a prenderlo a casa e l’hanno internato in un manicomio.

Sono andato a trovarlo, ho parlato con lui e l’ho trovato persona estremamente consapevole e cosciente di quello che era accaduto. Con serenità mi ha detto: “Non guardate chi è Sabattini. Stando qui dentro al manicomio giudiziario potrebbe anche innervosirsi. Guardate piuttosto i documenti delle vertenze giuridiche di cui mi sono occupato”. Così mi ha fatto vedere i documenti con i quali ha formato un “libro bianco”, mandato alla Federazione provinciale del Partito Socialista di Modena, che a sua volta lo ha trasmesso al presidente Pertini perchè lo sottoponesse all’esame del Consiglio Superiore della Magistratura.
Sabattini ha infine ribadito: “Guardate i documenti e decidete, invece di mettere da parte me con dei pretesti.”

Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 24 September, 2009
Categoria: Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo