CONGRESSO MONDIALE DI PSICHIATRIA A PRAGA: INTERVENTO DI GIORGIO ANTONUCCI

Congresso mondiale di Psichiatria a Praga: la grande bugia
By Ccdu
Created 23/09/2008 – 15:44

Mentre più di seimila psichiatri da tutto il mondo sono riuniti dal 20 al 25 Settembre a Praga, il CCDU non ha fatto mancare la sua voce organizzando un corteo di protesta contro il congresso e le sue finalità. Più di un migliaio di volontari da tutta Europa si sono dati appuntamento nella piazza principale per poi sfilare per le vie del centro, con cartelli e slogan ed arrivare alle porte del palazzo del congresso.

E’ proprio il titolo del congresso rappresenta la manifestazione più evidente della volontà dell’associazione psichiatrica mondiale di nascondere i propri interessi:   “SCIENZA E UMANESIMO. LA PSICHIATRIA PER LA CENTRALITA’ DELLA PERSONA”. Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 16 October, 2008
Categoria: Notizie

Intervista a Giorgio Antonucci su Radio Radicale

Intervista  a Giorgio Antonucci sul suo libro “Diario dal manicomio. Ricordi e pensieri“, ed. Spirali

11 dicembre 2006

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Pubblicato il 25 August, 2008
Categoria: Audio

Intervista a Giorgio Antonucci su Michel Foucault- di Clarissa Brigidi



La Storia della follia e il potere psichiatrico in Michel Foucault.

Con due interviste a Giorgio Antonucci sull’antipsichiatria e su Michel Foucault.

Tesi di laurea di Clarissa Brigidi in Filosofia della storia

 


Fare di un sentimento che cambia o di un atto di collera un sintomo di schizofrenia vuol dire farne al tempo stesso un marchio di follia. Significa stabilire un rapporto di potere che permette di isolare, di rinchiudere, di sospendere i diritti e di interrompere la vita. […] Nell’ordine della malattia mentale, per il sintomo non è tanto questione di manifestarsi bensì di «marcare a fuoco».
M. FOUCAULT, Dalle torture alle celle                                                              
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 
C. B. Comincio col porle una domanda sul razzismo, dal momento che ho riscontrato che sia Lei che Foucault affermate come la psichiatria sia implicata in pratiche razziste.
Foucault nel corso dedicato a Gli anormali, dopo aver descritto come la teoria della degenerazione abbia consentito un forte rilancio della psichiatria riferendo qualsiasi devianza ad uno stato di degenerazione, prosegue la sua analisi affermando che:
[…] la psichiatria ha potuto- a partire dalla nozione di degenerazione e dalle sue analisi dell’ereditarietà- dare luogo a “un” razzismo. […]  Il razzismo che nasce dalla psichiatria di quest’epoca è il razzismo contro l’anormale, il razzismo contro gli individui che, in quanto portatori di uno stato, di uno stigma, di un difetto qualsiasi, possono trasmettere alla loro discendenza, nel modo più incerto, le conseguenze imprevedibili del male, o piuttosto del non-normale che recano in sé. Si tratta […] di un razzismo interno, un razzismo che permette di filtrare tutti gli individui dentro una determinata società1.
Lei, nel suo libro I pregiudizi e la conoscenza critica alla psichiatria sostiene che psichiatria e razzismo hanno una base comune. Mi può parlare di questo concetto alla luce anche di quanto ha detto Foucault?

G.A. Concordo con quanto dice Foucault. Alla base di questo, però, c’è il giudizio sul diverso, sugli altri. Con l’ideologia razzista si vorrebbe stabilire che alcuni popoli sono inferiori e altri superiori: per esempio, si è detto dei popoli africani che erano inferiori perché si rivolgevano allo sciamano come guida spirituale. Alcuni sostenevano che una razza fosse inferiore biologicamente, altri come Heinrich Himmler pensavano che lo fosse spiritualmente. Tuttavia la questione nasce dal giudicare l’altro, il diverso come un essere inferiore: dall’insofferenza per il pensiero diverso nasce sia il razzismo che la psichiatria. Storicamente la psichiatria e il razzismo hanno anche dei pensatori in comune: Lombroso oltre che psichiatra fu ideologo razzista: infatti fu direttore del manicomio di Pesaro e teorico dell’inferiorità etnica delle popolazioni non bianche.

 

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Pubblicato il 5 August, 2008
Categoria: Immagini, Testi

Intervista a GIORGIO ANTONUCCI su l’antipsichiatria-di Clarissa Brigidi – I Parte


Intervista a Giorgio Antonucci sull’ antipsichiatria.

Tesi di laurea di Clarissa Brigidi in Filosofia della storia.

La solitudine della persona internata in manicomio è senza paragoni. “Non è solo celle , spioncini e cortili. E nemmeno soltanto psicofarmaci e elettroshock. È’ invece isolamento assoluto di chi, al contrario di tutti gli altri internati di carcere o di lager, è considerato, sia pure arbitrariamente, senza pensiero, o, che è lo stesso, privo di un pensiero razionale o, come si dice, con un pensiero malato”. Giorgio Antonucci

“Fatto sta che all’ospedale di Imola, ci sono dei reparti chiusi dove i ricoverati girano in tondo con tranquilla disperazione e dei reparti aperti (una minoranza) dove uomini e donne che sono stati legati a letti per anni e considerati irrecuperabili ora girano pacifici, liberi di entrare e uscire. Hanno smesso di essere violenti e irresponsabili nel momento in cui si è smesso di trattarli con violenza, come degli irresponsabili”. Dacia Maraini, Paese sera,6/7/1980

C. B: Qual è stata la sua esperienza all’interno dell’istituzione psichiatrica in Italia, riferendosi in modo particolare al periodo in cui ha lavorato a Gorizia? Che cosa significava in quel momento operare per lo smantellamento del manicomio?
G.A. Sono stato chiamato a Gorizia nel 1969 dopo avere incontrato più volte alla “Tinaia”  Cotti e  Tesi: Cotti è un professore di Bologna ed è stato uno dei primi in Italia ad aver tentato di cambiare le cose, al manicomio Roncati di Bologna, cercando di instaurare con le persone internate un rapporto di dialogo finalizzato alla loro restituzione alla vita civile. Basaglia informò Cotti che c’era un nuovo reparto dell’Ospedale Civile di Cividale del Friuli, indicato come reparto neurologico, che poteva essere utilizzato come reparto di ospedale civile in alternativa al manicomio. Allora Cotti decise di lasciare provvisoriamente Bologna per andare a Cividale a tentare questa nuova esperienza. E siccome mi aveva conosciuto per il lavoro che facevo a Firenze di evitare l’internamento alle persone, mi propose di andare a lavorare con lui. La stessa cosa fu proposta ad un medico che già lavorava a Gorizia con Basaglia: il dottor Leopoldo Tesi. In questo modo si formò un gruppo di tre medici accomunati dalla convinzione che le persone con cui avevamo a che fare non erano persone malate da curare, ma individui spesso emarginati socialmente con i quali discutere problemi. Questo è stato il primo reparto di un ospedale civile, che Cotti aveva chiamato Centro di relazioni umane, in alternativa all’internamento in manicomio, tanto che vi arrivavano anche persone da Gorizia mandate da Basaglia. Per cui, siamo nel 1968, già a quell’epoca mi ero interessato  di persone che si trovavano in situazioni difficili e che venivano dal manicomio di Gorizia diretto da Basaglia. Di solito me ne occupavo prevalentemente io perché, abitando a Firenze, non tornavo praticamente mai a casa e stavo lì sempre, notte e giorno e lavoravo in continuazione. Leggi l’articolo completo »

Pubblicato il 5 August, 2008
Categoria: Libri, Testi, Testimonianze

Intervista a dr. DAVID COHEN sui nuovi “promettenti farmaci antipsicotici”

Dopo la sua testimonianza all’Assemblea Generale del Vermont, Dendron ha chiesto al dr. Cohen qualche commento a proposito dei nuovi farmaci neurolettici, che sono chiamati neurolettici atipici, come la clorazina, il Risperidone e le olanzepine.

Domanda: Abbiamo visto dai rapporti medici che il cervello sembra “pasare al contrattacco” dopo un uso prolungato di neurolettici.

Cioè il neurolettico può spesso causare una modifica drastica nel cervello che porta a un peggioramento dei problemi emozionali e mentali che la persona originariamente aveva, e che questi problemi indotti dai farmaci possono essere particolarmente resistenti e persistenti. Talvolta questo effetto di rimbalzo si svela all’inizio durante la sospensione, sotto forma di una “sindrome di interruzione”. Che cosa ha da dirci a proposito degli ultimi psicofarmaci? Ci può commentare l’impatto sul cervello di questi nuovi neurolettici “atipici”?

Dr. Choen ha risposto: I neurolettici atipici sono chiamati “atipici” perchè

 

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Pubblicato il 1 August, 2008
Categoria: Testi

Rosa Maria Raffaele

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Pubblicato il 25 July, 2008
Categoria: Immagini

Lucia Maria Catena Amato
L’analista analizzato,
ed. Edizione progetto cultura



Introduzione Giuseppe Valenti.

Lucia Maria Catena Amato

In tutti i mezzi i mezzi di comunicazione di massa televisivi e non vi propinano che gli psichiatri, gli psicologi e similari, con le loro psicoterapie varie e con i loro psicofarmaci vi salvano dalla violenza familiare, dalla bulimia, dall’anoressia e da ogni genere di vostro disagio…psicologico e non….. Anzi, costoro sarebbero i nuovi Salvatori dell’umanità, i nuovi “santi guaritori, gli specialisti dell’anima”: pillolette della felicità!… Ma vi siete mai chiesti quale grande distruzione possono portare tali sistemi di cura assolutamente non scientifici alla nostra salute fisica e mentale? Quale assurda manipolazione dell’interiorità delle persone più deboli si cela nel termine “psicoterapia”? Se lo desiderate, il mio Analista… analizzato ve ne parlerà. E vi farete anche quattro sane risate…

Pubblicato il 25 July, 2008
Categoria: Libri

Ascolta, piccolo o grande uomo di potere!: “Altre Ragioni”

Invio una lettera dell’Associazione “Altre Ragioni” pubblicata oggi 15.07.2008 sul Quotidiano di Bari con una nota del giornalista Francesco De Martino che la precede. Ezio

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Politica e psichiatria: chi sono i veri pazzi?

Dopo un dibattito durato mesi e favorito solo dal Quotidiano di Bari passa l’ormai famosa delibera “vuoto per pieno” in merito alla riabilitazione psichiatrica. Passa in sordina, come afferma la CGIL, senza un vero dibattito e soprattutto un confronto con la CGIL stessa, con le associazioni che in questi mesi l’hanno criticata, etc.

Ci chiediamo: cosa davvero succede in Regione Puglia che permette prassi a dir poco discutibili, che ostacola qualsiasi possibilità anche solo di confronto e che determina tante critiche e proteste?

E ancora: che faranno ora le realtà che si sono dette più volte decisamente contrarie alla delibera?

Pubblichiamo, a tal proposito, una lettera che ci è pervenuta dall’Associazione “Altre Ragioni”.

Francesco De Martino

 

 

Ascolta, piccolo o grande uomo di potere!

Ascolta, piccolo o grande uomo di potere. Ascolta perché so che tu sei pazzo almeno come me ma ancora non sai di esserlo.

Ogni tanto cambio idea. A volte mi credo Dio e combatto il Diavolo, altre volte combatto in Cina e sento le voci che mi dicono di andare. Poi mi passa, cambio idea,  penso ad altro e faccio altre cose.

Ma anche tu piccolo o grande uomo di potere, fai come me. L’ho visto e non puoi negare la verità. L’ho visto con la delibera “vuoto per pieno” della Regione Puglia con la quale ora vuoi farmi rinchiudere nei manicomi. Ti faccio qualche esempio.

 

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Pubblicato il 16 July, 2008
Categoria: Testi

PSICHIATRIA, ANTIPSICHIATRIA: Conversazione radiofonica con GIORGIO ANTONUCCI

Psichiatria, antipsichiatria: intervista con Giorgio Antonucci
Conversazione con  Giorgio Antonucci, con interventi, radiotrasmessa in diretta da

Radio Cooperativa (Mortise, Padova) [01.09.2001]
Sabato 1° settembre 2001, Giorgio Antonucci è ospite di Radio Cooperativa nella trasmissione dal titolo “Psichiatria, antipsichiatria, disagio mentale, disagio sociale”.

Conduce Emilio Nasuti.

Emilio Nasuti:“Finalmente è con noi il dott. Giorgio Antonucci, un ospite speciale che aspettavamo da tempo, e insieme ad Antonucci sono presenti Massimo Panzera, come ospite fisso per tutti questi due anni, Sergio Martella, Francesco e Maria Rosaria D’Oronzo. La trasmissione ha come scopo quello di fare opera di informazione rispetto alle problematiche del disagio, disagio mentale. Fare sensibilizzazione intorno alle tematiche del disagio mentale e disagio sociale. Giorgio Antonucci ha pubblicato numerosi articoli su riviste come “Ombre Rosse”, “il Ponte”, “Collettivo R” e altre. Numerosi sono anche i suoi scritti. Quindi iniziamo la trasmissione, io darei la parola a massimo poi a Sergio e poi, se ci sarà spazio, daremo voce anche agli altri ospiti che sono qua e soprattutto a voi ascoltatori. Quindi buono ascolto a tutti.
Ora darei la parola al dottore.
Giorgio Antonucci: Devo innanzitutto specificare che l’ultima legge non è “legge Basaglia” come dicono tutti, devo specificarlo perché Basaglia non la voleva nemmeno, perché non era affatto soddisfatto e poi pensava anche che non era con una legge che si possano cambiare le cose, ma con un modo diverso di lavorare. E infatti questa legge è poi servita a poco. Però direi che se si va, ora, in una clinica psichiatrica sembra che non sia accaduto nulla, e anche se si va in una università. Le cliniche psichiatriche sono chiuse, sono con camice di forza, a volte si fanno elettrochoc a volte no, si usano psicofarmaci fino al decadimento fisico della persona, le persone non sono ascoltate su uno dei loro problemi, per cui… io ho veduto le cliniche psichiatriche prima di questo periodo, all’inizio del mio lavoro, e le vedo ora e non c’è nessuna differenza.

 

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Pubblicato il 13 July, 2008
Categoria: Testi

La frode dello “squilibrio chimico” di Fred A. Jr. BAUGHMAN, medico e neurologo infantile

Fred A. Jr. Baughman, medico e neurologo infantile, membro dell’Accademia Americana di Neurologia, replica all’Associazione Psichiatrica Americana in merito all’esistenza della malattia mentale
APA: Mentre l’APA rispetta il diritto dei singoli individui a esprimere i propri punti di vista, la scienza ha dimostrato che le malattie mentali sono condizioni mediche reali che affliggono milioni di americani.
Fred Baughman, medico: Dicendo “la scienza ha dimostrato che le malattie mentali sono condizioni mediche reali”, l’APA travisa la letteratura medico/scientifica e perpetua un’affermazione che è una bugia assoluta.

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Pubblicato il 12 July, 2008
Categoria: Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo