E’ vietato uccidere la mente dei bambini- IV Convegno internazionale

ISTITUTO DI SPERIMENTAZIONE E DIFFUSIONEcondizione e disagio infantile: liberarsi dalla necessità dei farmaci
DEL TEATRO PER I RAGAZZI E I GIOVANI
CENTRO STUDI GIOVANNI CALENDOLI – ONLUS

In collaborazione:
Comune di Montegrotto Terme
Uffcio Scolastico Provinciale – Padova

IV CONVEGNO INTERNAZIONALE

È VIETATO UCCIDERE LA MENTE DEI BAMBINI
Condizione e disagio infantile: liberarsi dalla necessità dei farmaci

Venerdì 5 settembre 2008

Montegrotto Terme (Padova)
Sala Teatro del Palazzo del Turismo
Via Scavi

Direzione scientifica: prof. Ivano Spano – Università di Padova

Ingresso libero con iscrizione

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Pubblicato il 4 July, 2008
Categoria: Eventi

Massimo GOLFIERI

“Spartaco” ha dedicato quest’immagine, di Massimo Golfieri,

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Pubblicato il 4 July, 2008
Categoria: Immagini

INTERVISTA RADIO SU LEGGE 180 -ANTONUCCI, d’ORONZO

30 anni di Legge 180
May 16, 2008
Approfondimento sui trent’anni dall’approvazione della Legge 180, la cosiddetta Legge Basaglia.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Antonucci che ha collaborato con Franco Basaglia e con Maria Rosaria D’Oronzo del Telefono Viola di Bologna.

File audio 25MB

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Pubblicato il 4 July, 2008
Categoria: Audio

Arte e follia: Antonucci – D’Oronzo – Guerra Lisi – Angioli – Giuseppe Tradiì

INTERVENTO AL “CONVEGNO NAZIONALE della GLOBALITA’ DEI LINGUAGGI”, Riccione 2002 (pubblicato in Arte e Follia, Armando 2002)

Giorgio Antonucci, Giovanni Angioli, Maria Rosaria D’Oronzo, Stefania Guerra Lisi

Il pittore Tradiì e il Reparto Autogestito di Imola

 

Giorgio Antonucci

 

Qui tra noi c’è Giuseppe Tradiì.

Tradiì è un uomo che, per sua sfortuna e per una serie di circostanze negative e in una società come la nostra, doveva vivere fuori e invece è stato incastrato in manicomio. Ora, le persone possono avere o non avere il talento della pittura, indipendentemente dal fatto di essere fuori o dentro del manicomio; c’è chi ha talento per la pittura, chi per la musica; c’è chi ne ha molto ed è grande, chi ne ha poco ed è meno grande.

Però la pittura di Tradiì non c’entra nulla con il Reparto Autogestito dell’ospedale psichiatrico di Imola, dove vive da tanti anni; c’entra soltanto per il fatto che da noi, all’autogestito, ogni persona, fintanto che restava lì perché non aveva sbocchi immediati (è difficile tornar fuori dal manicomio, come tutti sapete), però quelli che stavan lì, anzitutto erano liberi. Per esempio, Tradiì la sera andava a Bologna, al night, quando voleva; oppure andava al mare, oppure al cinema, come gli altri; siamo stati all’estero, ecc.

Insomma le persone erano residenti, libere, sceglievano loro che fare, e Tradiì ha scelto di pitturare, mentre altri hanno scelto altre cose; c’è chi aveva la passione degli animali e teneva i cani e i gatti; c’è chi aveva la passione della cucina e si dedicava a questa …Ogni persona, nei limiti di quella tragica situazione che è il manicomio, anche quello di ora non solo quello del passato, una persona per riprendere a vivere come gli altri ha una serie di difficoltà, di ostacoli; in più poi gli altri non lo considerano più come prima, perché è stato classificato ed è diventato sospetto.

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Pubblicato il 4 July, 2008
Categoria: Testi

Intervista a Giorgio Antonucci, giugno 2008

Intervista al dott. Giorgio Antonucci, 25.06.2008

 

a cura di:

Ezio Catacchio (Associazione “Altre Ragioni” – Bari)

Francesco De Martino (Quotidiano di Bari)

Dottor Antonucci, lei ha lavorato anche in collaborazione con Basaglia, ha pubblicato diversi testi ma soprattutto ha lavorato sempre slegando gli utenti psichiatrici dalla contenzione fisica e non effettuando i TSO.

E’ quindi possibile lavorare col malessere senza contenzioni fisiche e coercizioni?

Io ho cominciato proprio in questo modo; ho cominciato a Firenze negli anni 66-67 evitando che le persone fossero ricoverate. Sono partito proprio come principio dal fatto che una persona non deve essere presa con la forza, perché non abbiamo nessun diritto di sequestrare e imprigionare una persona che non ha fatto nessun reato e che è presa di mira soltanto perché si pensa che il suo pensiero sia diverso dal nostro. Perciò io ho sempre sostenuto ed ho cominciato a lavorare così e sostengo ancora attraverso questi anni che non bisogna intervenire con la forza.

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Pubblicato il 4 July, 2008
Categoria: Testi

La mia esperienza all’ Autogestito- Maria Rosaria d’Oronzo

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Innanzitutto voglio ringraziare gli organizzatori per avermi invitata qui oggi affianco a persone che sono così importanti per la lotta alla psichiatria. Giorgio Antonucci ha dimostrato, nei lunghi anni del suo lavoro, che la psichiatria non ha nessun significato se non un significato dispregiativo nei riguardi della persona. È dannosa come il razzismo. Il dottore ci ha fornito di un metodo nell’affrontare le contraddizioni degli uomini insieme alla pratica dei diritti delle persone socialmente deboli. Il dottor Cestari che con la sua attività, si occupa del Comitato dei Cittadini per i Diritti dell’Uomo in Italia, ha dato seguito a denunce pubbliche di maltrattamenti, e come medico ci ha fornito di suggerimenti importanti per la disintossicazione da psicofarmaci. Alessio Coppola ha avuto l’intuizione di costituire il telefono viola (oggi sono aperti in 13 città italiane) il Telefono non si occupa solo di denuncia

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Pubblicato il 3 July, 2008
Categoria: Testi

Psicofarmaci da ordine pubblico

di Stefano Sensi
il Manifesto, 6 agosto 2002

Los Angeles – È in proiezione in questi giorni nei cinema americani l’ultimo film di Spielberg, Minority Report. Tratto da un breve racconto di Philip Dick, il film narra di una società prossima ventura, in cui le attività di polizia vengono coadiuvate dall’opera di mediums che leggono nelle menti dei criminali e permettono ai poliziotti del pre-crime department di intervenire prima ancora che il crimine abbia luogo. Mentre tali apocalittici scenari appartengono ancora al mondo della fantascienza, le cronache recenti indicano come il governo americano, sotto gli auspici della guerra al terrorismo, non stia certo perdendo tempo per quanto riguarda il perfezionamento di tecniche di sorveglianza e repressione più tradizionali.

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Pubblicato il 2 July, 2008
Categoria: Testi

LA PAURA DEL DIVERSO – Psichiatria e razzismo



Renato Curcio intervista Giorgio Antonucci





Questa intervista è stata raccolta per il volume “Contrappunti di Giorgio Antonucci, pubblicato dalla Cooperativa Editoriale “Sensibili alle foglie”.


Vi sono singolari e insidiose analogie tra il giudizio psichiatrico sulle presunte patologie della mente e la paura del diverso che è alla radice dei più nascosti razzismi contemporanei. Ma come criticare queste realtà usando lo strumento di per sé “autoritario” che è la lingua?

Come fondere in un nuovo crogiolo liberante i linguaggi muti e quelli parlati, quelli del corpo e quelli dell’immagine?


Renato Curcio ne ha discusso con Giorgio Antonucci, uno dei più lucidi anti-psichiatri italiani.

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Pubblicato il 2 July, 2008
Categoria: Libri, Testi

LETTERA AI DIRETTORI DEI MANICOMI – Antonin Artaud

LETTERA AI DIRETTORI DEI MANICOMI

Signori,

le leggi e il costume vi concedono il diritto di valutare lo spirito umano. Questa giurisdizione sovrana e indiscutibile voi l’esercitate a vostra discrezione. Lasciate che ne ridiamo. La credulità dei popoli civili, dei sapienti, dei governanti dota la psichiatria di non si sa quali lumi sovrannaturali. Il processo alla vostra professione ottiene il verdetto anzitempo. Noi non intendiamo qui discutere il valore della vostra scienza, nè la dubbia esistenza delle malattie mentali. Ma per ogni cento classificazioni, le più vaghe delle quali sono ancora le sole ad essere utilizzabili, quanti nobili tentativi sono stati compiuti per accostare il mondo cerebrale in cui vivono tanti dei vostri prigionieri? Per quanti di voi, ad esempio, il sogno del demente precoce, le immagini delle quali è preda, sono altra cosa che un’insalata di parole?

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Pubblicato il 2 July, 2008
Categoria: Testi

MANIFESTO DI THOMAS SZASZ

«Mito della malattia mentale» — La malattia mentale è una metafora (malattia metaforica). Il termine «malattia» denota un processo biologico, dimostrabile, che attacca il corpo degli organismi viventi (piante, animali, e uomini). Il termine «malattia mentale» è riferito ai pensieri, ai sentimenti ed ai comportamenti indesiderati delle persone. La classificazione di pensieri, sentimenti, e comportamenti come malattie è un errore logico e semantico, come la classificazione della balena come un pesce. La balena non è un pesce, la malattia mentale non è una malattia. Individui affetti da malattie cerebrali (disfunzioni del cervello) o renali (disfunzioni delle reni) sono letteralmente malati. Individui affetti da malattie mentali (disfunzioni del comportamento) sono metaforicamente malati. La classificazione del mal-comportamento come malattia fornisce una giustificazione ideologica per il controllo sociale sotto forma di cura medica sponsorizzata dallo Stato.

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Pubblicato il 2 July, 2008
Categoria: Testi

Centro di Relazioni Umane (Bologna) — Maria Rosaria d’Oronzo