“Condizionamento e condizionamenti” – Incontro/dibattito
Pubblicato il 13 March, 2013
Categoria: Eventi
Incontro – Residenze Sanitarie Psichiatriche. Effetti Collaterali. Le regole, le leggi, i desideri.
Incontro Dibattito
Dedicato a Michael Passatempi ragazzo di 20 anni, morto la sera del 27 agosto 2012 in una casa protetta di Casalecchio di Reno, nel tentativo di contenzione di tre operatori sociali per la rabbia di non poter più giocare alla Play Station.
Proiezione Video “Code di lucertola”, di Valentina Giovanardi – Testimonianze di T.S.O. e di Giorgio Antonucci
Residenze Sanitarie Psichiatriche
EFFETTI COLLATERALI
LE REGOLE, LE LEGGI, I DESIDERI
C’era una volta un luogo chiamato manicomi
Ora, adesso, ci sono dei luoghi chiamati residenze protette, socio riabilitativea ciclo diurno o continuativo, assistenziali, strutture ambulatoriali, residenziali o semiresidenziali di natura socio-assistenziale …
E domani?
La proposta di legge dell’on Cicciòli , la più quotata dalla commissione sanità della camera per regolamentare le cure psichiatriche, è in molti dei suoi punti già pratica psichiatrica
nella realtà quotidiana. Queste sono le proposte piu‘ significative per cambiare l’attuale legge 180, che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), istituendo i servizi di igiene mentale pubblici:
1) il TSO da 7 a 30 gg rinnovabili, introduzione del TSO Prolungato (TSOP) fino a 1 anno e perfino TSO a domicilio;
2) IL CONTRATTO DI ULISSE che stabilisce un contratto a vita con le strutture psichiatriche,per la propria ospedalizzazione, da far valere anche quando si esprima una volontà contraria.
3) Il cambiamento delle Residenze psichiatriche da socio-riabilitative a riabilitative assistenziali; sparisce la parola sociale, cioè quella che dovrebbe garantire UN PROGETTO DI VITA alle persone ricoverate.
Tutti cambiamenti che creano condizioni di vita più restrittive alla persona psichiatrizzata.
E’ proprio su quest‘ultimo punto che intendiamo soffermarci per evidenziare come già all’interno di queste strutture esista solo formalmente una Progetto Educativo Individualizzato PEI e mostrare come le persone siano già considerate lungodegenti (la 180 abolisce la lungadegenza psichiatrica) e quindi bisognose di cure e regole solo per il perpetuarsi della loro esistenza nella struttura stessa.
Come può un ragazzo di 20 anni come Michael, ricoverato già da due anni, essere considerato un lungodegente? Quali risorse, quale progettualità vengono messe in campo per dargli una reale opportunità di migliorare la propria vita?
Ne parleremo con
Maria D’Oronzo, Centro di Relazioni Umane ( www.antipsichiatria-bologn
Avv. Francesco Miraglia ( (http://
Vito Totire , Medicina Democratica
LAB57/Alchemica – Laboratorio Antiproibizionista (http://lab57.indivia.net/)
Operatori sociali
Unione Sindacale di Base – Coop. Sociali
Approfondimenti :
http://www.zic.it/casa-dolce-usb-protocolli-non-ne-esistono/
Pubblicato il 1 February, 2013
Categoria: Eventi
Giorgio Antonucci – Video – Firenze 2012
Giorgio Antonucci, all’inagurazione della mostra multimediale “Il volto sconosciuto della psichiatria“, ricorda Thomas Szasz :”I manicomi sono così perchè molte persone che sono fuori, lo vogliono così”.
La costrizione deve finire.
“Il volto sconosciuto della psichiatria” – Giorgio Antonucci – Eugen Galasso
Il 17 novembre a Firenze, anzi nel pieno centro della città (“Auditorium al Duomo”, via Cerretani 54 rosso-per chi non conosca bene la città è da segnalare che nel capoluogo toscano a livello urbanistico si distingue tra numeri neri e rossi, quindi bisogna cercare un po’, stando attenti ai colori, ma la cosa non è difficile), si apre la mostra multimediale “Il volto sconosciuto della psichiatria”, che, promossa dal CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti umani) verrà introdotto da un relatore d’eccezione, il dottor Giorgio Antonucci, colui che, in Italia ma non solo ha dato un impulso decisivo alla prospettiva anti-psichiatrica, alla demistificazione di un “palco”, ossia di un apparato fornito di tragici rituali (TSO, contenzione, elettroshock, psicofarmaci à go-go) che per anni ha resistito e tuttora resiste e persiste in un sistema sanitario vittima anche di “tagli” indotti dalla “crisi”, che si è comunque paludato, nel settore chiuso e sacrale della “psichiatria”, con armamentari retorici travestiti da “scienza medica”, tanto, anzi, da indurre i “profani” (cioè chi sta davanti, ma non dentro il recinto sacro, il “tempietto”, questo è l’etimo della parola) a credere che qualunque “terapia” vada bene per sé o per i propri cari. Di recente, alcuni casi, tra cui quello di Mastrogiovanni hanno fatto “furore”, arrivando “à la Une”, ossia in prima pagina (e in TV, il che, nella debordiana “società dello spettacolo” conta di più, anche considerando l’analfabetismo di ritorno di moltissimi Italiani e in genere Europei), ma quanti casi analoghi sono rimasti “sepolti”, nascosti, nei sottoscala di qualche clinica (parlo di “sottoscala” non a casa, ma perché l’immagine, in quel caso ironica, è il titolo-là “ironico” ma non “comico”!- di un libro di Vittorio Gassman, il grande teatrante e uomo di spettacolo, ma anche di lettere, vittima della “depressione” e di chi (il prof.Cassano) si ergeva a nume tutelare della cura della stessa, accettata, nosograficamente, come un realtà vera, accertata come tale. Il richiamo (“ironico”? Cfr.sopra) alle dostoevskjane (per dire di un altro “allegrone”, che però non merita di essere psichiatrizzato, essendo l’epilessia, tra l’altro, un “oggetto insituabile”)”Memorie del sottosuolo” include poi testi diversi da quanto qui discusso, ma preme sottolineare come nel caso del grande artista citato, come di altre persone protagoniste dello spettacolo (Sandra Mondaini) c’è sempre stato chi ha preteso di ergersi a “catone” e giudice di una situazione. La mostra multimediale (oggi anche una mostra d’arte, lo sottolineo anche se forse appare pletorico, sarebbe difficilmente concepibile senza supporto multimediale, proprio perché la multimedialità coinvolge tutti i nostri sensi e amplia, per dirla con Aldous Huxley, poi ripreso da una celebre “band” tuttora attuale ed “emblematica”, che si chiamava “Doors” non a caso “the doors of perception”, le porte della percezione) ci fa non solo vedere ma in qualche modo sperimentare, quasi rivivendole, esperienze che altre persone hanno sperimentato, purtroppo, sulla loro pelle. Anche rispetto a un percorso non “difficile”, ma comunque complesso (anche qui nell’accezione letterale, che cioè collega elementi divesi) quale quello della mostra, le parole di Giorgio Antonucci, che ha aperto le strutture ancora chiuse di Reggio Emilia e Imola appaiono fondamentali, come “guida”, nel senso dantesco del “Tu se’ lo mio maestro e lo mio autore”, dove il concetto di “autoralità” è fondamentale, perché Antonucci, a partire dalla psicologia umanistica di Roberto Assagioli, come lui fiorentino, dall’ antipsichiatria esistenziale di Laing e Cooper, sperimentando e partecipando all’approccio basagliano ma non solo (il dottor Edelweiss Cotti, bolognese, cui , tra l’altro, risale la formulazione “Centro di relazioni umane”) ha rielaborato in maniera originale , anche in una concezione teorica nata anche e soprattutto induttivamente, ossia a partire dalla pratica clinica, un approccio totalmente diverso al problema, dove i disagio esistenziale non viene liquidato come “malattia mentale”.
Eugen Galasso
“Stereotipie: Arte di vivere” – Globalità dei linguaggi – 17° Convegno
17° Convegno Nazionale Globalità dei linguaggi
5-6-7- ottobre 2012
Teatro del Mare, via Don Minzoni, Riccione
Programma
La dott. Maria D’Oronzo inerverrà venerdì 5 ottobre: Psichiatria e T.S.O.
Policlinico S.Orsola: trattamenti non pattuiti – Eugen Galasso
Contro la volontà del chirurgo, in molti casi, non c’è nulla da fare, nel senso di trattamenti aggiuntivi, non pattuiti. Il paziente, in particolare quando è sotto anestesia totale (ma in certi casi anche parziale) non ha alcuno spazio di libertà da esprimere. Così i “diritti del malato” (c’è persino il tribunale relativo) va a farsi benedire. Un esempio (ma sarebbero legioni): a Bologna, presso l’ Ospedale S.Orsola-Malpighi, quindi un centro policlinico di eccellenza, qualche giorno addietro la responsabile del “Centro di relazioni umane”, psicologa, durante un intervento per la rimozione di un tumore al seno, è stata sottoposta, appunto in anestesia totale, all’impianto (non voluto, da sottolineare), di clips al titanio e ha appreso la novità solo al suo risveglio. Facendo anzi rinnovando gli auguri di pronta guarigione e di ottima convalescenza alla persona è però da ribadire come il chirurgo agisca sempre per un “motu proprio”, certo in conformità a quanto ritiene opportuno, sul piano terapeutico, ma tenendo in “non cale” la volontà del paziente. Non essendo medico, sarebbe scorretto se entrassi in dettagli che mi sfuggono, ma credo sia chiaro il concetto generale.
Eugen Galasso
Seminario – Disegno Onirico – Eugen Galasso
“Volete conoscere e soprattutto conoscervi divertendovi? Provate con il disegno onirico, dove in gruppo si impara e ci si diverte, riscoprendo anche il piacere dell’espressione grafica”
E’ NECESSARIA LA PRENOTAZIONE.
IL DISEGNO ONIRICO
… Siete invitati/e a sognare ad occhi aperti ma senza dormire. Modalità creativa per conoscersi, conoscere aspetti “curiosi” della propria personalità, anche divertendosi.
Oltre che a interpretare, almeno a grandi linee, i disegni onirici, e proprio attraverso questa intepretazione, con il disegno onirico si impara a conoscersi, non razionalmente, ma nell’interezza della nostra person…alità, quindi nelle componenti emotive, sentimentali, nella trama di ricordi e pulsioni. Stare con gli altri nel gruppo implica la possibilità di conoscere anche gli altri, proprio anche confrontandosi con una situazione in cui ognuno supporta gli altri, li aiuta magari anche non rendendosene conto.
Cenni storici: La tecnica, che non è solo tecnica ma anche teoria complessiva (fondamentale la “lettura” e l’”ermeneutica” del disegno), nasce negli anni Settanta del 1900 a Buenos Aires da due psicoanalisti di formazione e ispirazione (non dogmatica, però) junghiana, Alberto Bermolen e Maria Grazia Dal Porto, ma anche dalla loro collaborazione con Abel Raggio, artista post-surrealista (la definizione è limitativa).
Teoria del disegno onirico:
“… è notorio che ogni persona si esprime con dei segni, delle tracce anche grafiche…Ma, già in età puberale-adolescenziale (dai 13 ai 15 anni) la persona si vergogna a produrre disegni, ad esprimersi graficamente; ma ciò, sicuramente, è dovuto ai pre-giudizi, al clima culturale ammorbante”
“Non ha senso parlare a priori e interpretando prima il disegno onirico, perché si “rovinerebbe il gioco” interpretando i disegni prima che si facciano.
A) ”onirico” implica il sogno, ma è “sogno” ad occhi aperti, senza che si dorma, senza che ci sia ipnosi (non sarei capace di usare l’ipnosi né autorizzato a farlo, inter cetera), uno stato di coscienza vigile, attraversato, però, dal “sogno ad occhi aperti”, appunto;
B) conta l’uso dei colori, le forme, la posizione delle forme-figure nel foglio, ma ciò non vuol dire che, per es. l’uso di un colore implichi la possibilità di interpretare tale colore (e quindi tale uso) univocamente……
C) Non esistono non-colori. Il nero, il bianco, il grigio lo sono, dunque, a pieno titolo, contro interpretazioni classicamente “accettate” quanto oltremodo fallaci;
D) Leggere-interpretare un disegno onirico non vuol dire in alcun modo “giudicare la persona” (ci mancherebbe….!), anzi tutelarne la privacy, capirne le grandi potenzialità, sempre insite anche nella persona più schiva, meno “appariscente”;
E) Il disegno onirico si fa in gruppo, non da soli.
Che il gruppo o alcuni suoi componenti si conosca(no) o meno, ci si diverte sempre, comunque e divertendosi, come si sa, si impara, ma non nozioni astratte che servono a bene poco.
Termine iscrizioni: il 13 ottobre 2011
Iscrizioni: centrorelazioniumane@gmail.com , cell 339 3040009
Per informazioni:http://centro-relazioni-umane.antipsichiatria-bologna.net/2010/12/09/disegno-onirico-eugen-galasso/#more-692
“Libertà nella produzione poetica e saggistica di Giorgio Antonucci” – Biblioteca Provinciale Italiana, Bolzano
20-09-11
Martedì 20 settembre alle ore 11.00
Conferenza
“Libertà nella produzione poetica e saggistica di Giorgio Antonucci”
con Maria Rosaria D’Oronzo
e Eugen Galasso
Giustizia per Franco e ….mai più!
Il COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA
per FRANCESCO MASTROGIOVANNI
a due anni dalla morte di Franco, per non dimenticare e per continuare a chiedere giustizia
organizza a: Vallo della Lucania (Salerno)
Aula Consiliare
4 Agosto 2011 – ore 18,30
www.giustiziaperfranco.it
“Crimini di pace: manicomi criminali” e “Alla ricerca del libero transito”: le nostre proposte al “Festival delle culture antifasciste” di Bologna
Festival Sociale delle delle culture antifasciste 2011
Vi segnaliamo due eventi di antipsichiatria libertaria all’ interno del “Festival Sociale delle culture antifasciste” di Bologna:
mercoledì 29 giugno ORE 15.30
presso Aula C, Scienza Politiche, Strada Maggiore 45, BOLOGNA
Crimini di pace: manicomi criminali
Dibattito con Giorgio Antonucci e Vito Totire
Parteciperanno:
Piero Colacicchi
Maria D’Oronzo
Eugen Galasso
I manicomi giudiziari vengono a sparire quando tutti i cittadini vengono giudicati uguali davanti alla legge senza pregiudizi psichiatrici.
Intervista radiofonica: FestAntifa_MariaRosariaDOronzo.ogg
giovedì 30 giugno ORE 16
Iqbal Masih, via Barca 24/3
“Alla ricerca del libero transito”, proiezione video e dibattito con gli autori: Andrea Searle e Franco Gugel
Un viaggio per l’Italia dei migranti alla ricerca del loro libero transito, l’Italia dei C.I.E. “centri di identificazione ed espulsione” veri lager, l’Italia di chi a questa logica razzista si oppone.
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